Questa è la storia di un amore sbagliato

Questa è la storia di un amore sbagliato PRIME FILM: «Ballando con uno sconosciuto» di Newell, «Troppo forte» di Verdone Questa è la storia di un amore sbagliato La pellicola inglese racconta dell'ultima donna condannata alla pena di morte in Gran Bretagna. L'attore e regista romano parla di un piccolo «Rambo» di borgata: maschilismo sconfitto e momenti di tenerezza BALLANDO CON UNO SCONOSCIUTO di Mike Newell con Miranda Richardson, Rupert Everctt, Ian Holm. Produzione Inglese a colori. Drammatico. Da vedere. Cinema Centrale di Torino; Capranlchetta di Roma; Presldent di Milano. Un cinema che passa un momento creativo favorevole può anche fare a meno del nomi affermati, contano la tradizione, la scuola, la voglia di raccontare. Newell ha precedenti di teatro e tv e anche un paio di lungometraggi, ma qui prende 11 film con la mano di un esperto, di un fedele continuatore; a tanti anni di distanza del free cinema, sembra 11 tono tra crudele e indifferente che avevano In certi momenti Anderson, Rlchardson e compagni. Certo, il legame c'è, si chiama Shelag Delaney, la commediografa di Sapore di miele poi sceneggiato per 11 cinema (Rlchardson, '61). Affidare a lei la sceneggiatura di Ballando con uno sconosciuto è stata un'idea intelligente. Lei dice: •Parlare di gente colmine può essere straordinario». Ma comune come? Ballando con uno sconosciuto è la storia di Ruth Ellls, l'ultima donna condannata alla pena capitale In Inghilterra; ma è soprattutto la storia di un amore «sbagliato» tra un'entratneuse e un aristocratico, tra una blonda appassionata,, un po' volgare, non più giovane e un ragazzo viziato, famelico e pigro. Slamo negli Anni Cinquanta, Ruth dirige un pub bordello frequentato da gente bene in cerca di emozioni social-erotiche nel quartieri popolari; David s'innamora nel modo più goloso e aggressivo, ma certo neppure lei si tira indietro, la prima scena d'amore tra 1 due è tra le più Intense che si siano viste al cinema. Ruth, che ha un figlio e un corteggiatore inespresso e assiduo, finge d'essere ad un certo punto stanca e lnfa- stidlta dalla prepotenza di lui, ma cerca freneticamente una promozione sociale; David, che pratica l'automobilismo sportivo e un certo stato di colpevole irresponsabilità, è preso nell'attrazlone-passione, ma non ha alcuna Intenzione di allargare 1 confini del suo Impegno. Una volta porta la donna a vedere 11 suo castello, ma da fuori, badando che 1 suol non lo vedano e Ruth ne prova una forte umiliazione e un rinnovato stimolo di rivalsa. E' abbastanza naturale che 11 rapporto precipiti quando Ruth resta Incinta; e poi, maltrattata, abortisce. David si nasconde presso una coppia amica, lei lo cerca per Londra disposta a fare una piazzata, secondo la sua natura, o anche, deflnltlvamen te a sparare, come accade. E' assai brava la Richard son, con quel corpo che si scioglie tra passione e rab bla; Rupert Everett, bel ragazzo fragile e Insolente che si vide anche in Another Country, è già protagonista di un divismo elitario tra le spettatrici più attente. Ma non bisogna dimenticare Ian Holm, 11 più Inglese di tutti. * * TROPPO FORTE di Carlo Verdone con Carlo Verdone, Alberto Sordi, Stella Hall, John Steiner. Produzione Italiana a colori. Commedia. Cinema Arlecchino di Torino. Cinema Adriano, Ambassade, America, Atlantic, Rltz, Royal, Unlversal di Roma. La successione presunta di Verdone a Sordi è una. successione Ineguale, verosimile per contrasto. OH storici futuri, che vorranno usare le maschere del cinema italiano per uno studio comparato del costume, divideranno 1 decenni con qualche brusche' ria: di la Sordi, cinico, arro' gante, vile al bisogno, ma soddisfatto di sé (L'Italia rampante alla conquista di privilegi e di status); di qua Verdone timido, ironico, disilluso, Imitatore per darsi sicurezza come lo Zelig di Woody Alien ('Italia della crisi corporativa e del maschilismo sconfitto). Quando sono Insieme 1 due attori tendono, magari Inconsapevolmente, a esagerare, come In Troppo forte, 1 loro ruoli simbolici: Verdone sempre più lntimldl-i tonStoss to e lunare, sospettoso perfino delle proprie imitazioni; Sordi incanaglito e sopraffattore, nostalgico del suo passato e violento nel suo presente, un grande gigione, un'inquietante macchietta. In Troppo forte 11 Verdone regista ha allentato 11 controllo sul grande e Ingombrante predecessore, per limare tutto del suo, tratteggiando un ragazzo di borgata fintamente protervo, «troppo dolce» nei suol buoni sentimenti, in cui la simpatia prevale sulla satira. Può darsi che per Verdone s'imponga una nuova riflessione d'autore (dopo la scelta pulita di Borotalco, Acqua e sapone ecc.). Se diventare definitivamente e lealmente un altro «mallncomlco» oppure riprendere la capacità mimetica come provocazione, fare lo Zelig contemporaneo, centomila facce per esser una sola. Neil'un caso e nell'altro potrà sfruttare quel capitale di simpatia e connivenza del pubblico che finora ha messo da parte. Troppo forte è 11 sopranno¬ me di un piccolo Rambo eli j borgata (quasi un aggiorna-! mento di Un americano a Roma di Sordi) che campa facendo ogni tanto la comparsa. cinematografica e per 11 resto scorrazzando con la motocicletta tra Roma e 11 mare, In compagnia di amici metallari, hell's angels, involontari sfaccendati. Verdone-Rambo è generoso, quando fa la controfigura non si risparmia, ha rimediato onorevoli ferite professionali In Africa; ma a Cinecittà gli capita di essere rifiutato •perché ha la faccia da buono'. Cadrebbe In depressione) se non ci fosse in agguato l'equivoco avvocato Sordi con un facile plano per arricchire: basta con le fatiche di comparsa, meglio fare l'Investito dalla macchina del produttore, più vistose le ferite, più alto 11 risarcimento. Lo scontro tra auto della produzione e motocicletta del piccolo Rambo avviene, ma con qualche inconveniente: per esemplo, alla guida dell'auto non c'è 11 produttore Steiner, c'è l'attrice Stella Hall. La catena delle complicazioni successive non è proprio tesa come 11 soggetto vorrebbe, ma offre all'avvilito Rambo quel momenti di tenerezza scontrosa con la bella di turno che fanno parte del personaggio. Il maschilismo è di nuovo sconfitto, si prende le sue soddisfazioni di sorpresa, magari sott'acqua, come 11 film illustra In una scena balneare. In fondo, c'è 11 naturale (anzi obbligatorio) rientro nel ranghi per l'attrice (fallito 11 sogno cinematografico, seguirà 11 marito In America) e per Rambo-Verdone, troppo forte e troppo buono salvo Sordi: l'equivoco avvocato si rivela per un nobile schizofrenico che trascorre da un ruolo all'altro, prima penalista, poi ballerino alla maniera classica; 11 vero Zelig, prepotente, questa volta ha voluto farlo lui. Stefano Reggiani Miranda Rlchardson e Rupert Everett in «Ballando con uno sconosciuto» • Verdone in «Troppo forte»