L'ex funzionario pentito rivela i tracchi della frode alla Sipca di Claudio Cerasuolo

L'ex funzionario pentito rivela i tracchi della frode alla Sipca Processo dello scandalo petroli, interrogato Di Sapio dell'Utif L'ex funzionario pentito rivela i tracchi della frode alla Sipca «Gli uffici all'epoca avevano poco personale, impreparato a combattere il contrabbando» - Mandati allo sbaraglio nelle raffinerie; «Imparavamo il mestiere da quelli che avremmo dovuto controllare» •A metà degli Anni 70, all'Uttf (Ufficio tecnico imposta di fabbricazione) di Torino eravamo' 'tino quarantina,compresi gli uscieri, con una mole di controlli che non riuscivamo a fare. Oggi, dopo che molte aziende hanno chiuso i battenti e il lavoro dell'ufficio si è ridotto a un terzo, sono in 95». L'affermazione del funzionarlo pentito Gerardo Di 6aplo, 48 anni, ampiamente confesso sulle regalie avute dal petrolieri, basta da sola ad illuminare l'Inefficienza dello Stato nella lotta al con- del petroli dagli avv. Mlnnl e Balestra: .Da un giorno all'altro ti spedivano in una raffineria. Nessuno sapeva niente sulle nuove tecnologie perché le circolari ministeriali restavano ai capi degli uffici: non c'era nemmeno una fotocopiatrice. Il mestiere lo imparavamo sul posto dagli impiegati delle ditte che dovevamo controllare^ alia Si] era del compito che doveva'svolgere: .Ero molto soddisfatto perché avevo un mio ufficio, con la scrivania, il telefono e la moquette: un ambiente un po' diverso dalla stanza con un'u7iica scrli>ania che dividevamo in quattro all'Utlf.. Pres. Aragona: «Ma il con¬ Spedito di punto in-bianco trabbando alla Sipca come si svolgeva? DI Saplo: «Ci sono state tre ,UasU.All'Inizio, per avviare il Janto, la Si delle grossi?economiche dovute ai cali del prodotti volatili. Ci fecero ca pire che bisognava chiudere un occhio per cercare di recu perare queste perdite. Il contrabbando vero e proprio cominciò in un secondo momento, quando arrivarono dai Depositi Costieri Alto Adriatico soltanto i documenti di accompagnamento delle auto botti, i C 21, senza il prodotto.. Aragona: «Qual era 11 rapporto tra carichi reali e fittizi?». Di Saplo: .Non posso preci sarlo ma credo che i fittizi fossero oltre il 50 per cento. Un altro sistema era quello di far passare il Dpi, il distillato petrolifero leggero, dal deposito isoparaffine al Lif (Libero da triposta di fabbricazio ne) che sorgeva accanto all'impianto ma separato dal muro doganale, attraverso il tronchetto mobile. Mi avvisa vano quando dovevano fare un'operazione illecita e io lo consentivo: me ne assumo tutta la colpa.. Nell'udienza di ieri sono stati anche sentiti Raimondo Boldo e Sergio Pagani, 1 due soci della «International Rabo» di Monza, una fabbrica di vernici e collanti, Ciati, dio Rivelll, 6oelo del petrollere latitante Milani nella «Ar< zlgnano Petroli» di Vicenza, c Ernesto Tamacoldl della CR di Brescia. Tutti hanno ammesso di aver fornito toluolo per le miscelazioni clandestl ne di benzine ad aziende del contrabbandieri e di aver ri cevuto dalla Sipca fatture per spedizioni fittizie. Tamacoldl è stato catturato In Costarica (11 suo socio Marco Correzzola è invece ancora latitante), Paese molto ospitale con 1 petrolieri Italiani ricercati per lo scandalo del petroli. Il processo riprenderà martedì con l'Interrogatorio del petrolieri Boatti di Genova. Claudio Cerasuolo

Persone citate: Balestra, Boatti, Di Sapio, Ernesto Tamacoldl, Milani, Rabo, Sergio Pagani

Luoghi citati: Brescia, Correzzola, Costarica, Genova, Monza, Torino, Vicenza