Prima lezione del prof. De Mita tra studenti, curiosi e telecamere di Ezio Mauro

Prima lezione del prof. De Mita ira studenti, curiosi e telecamere Il corso airUniversità di Pescara contestato in Parlamento Prima lezione del prof. De Mita ira studenti, curiosi e telecamere Argomento: la crisi delle istituzioni - Fra le cause, il segretario de ha indicato la crescita i degli spazi di libertà e i nodi che la Costituzione non sciolse - Un modello da inventare DAL NOSTRO INVIATO PESCARA — .Salute, illustre maestro e docente., s'inchina 11 segretario provinciale della de di Pescara, davanti a Ciriaco De Mita Imbarazzato, intimidito, un po' preoccupato. Il ruolo di professore gli spetta per venti ore, da trascorrere in cattedra nell'Aula Magna dell'Università «D'Annunzio», per scelta del Consiglio della Facoltà di Economia che ha chiamato proprio 11 segretario della de a tenere un corso di dieci lezioni sulla crisi delle Istituzioni. In Parlamentò l'Invito ha scatenato polemiche e interrogazioni; a Pescara, ha attirato curiosi, cronisti e ragazzi di ogni facoltà, che si ammucchiano nell'aula strapiena, tra grappoli di telecamere e fotografi, con le prime file libere per le autorità, come a una «prima» o ad una serata di gala. L'unico per cui la lezione è davvero soltanto una lezione, è De Mita. Mercoledì sera, è rientrato a casa presto dal partito per raccogliere le idee e preparare un foglietto di «scaletta», che nel viaggio in macchina verso Pescara ha ripassato mentalmente. Adesso,«vestito di grigio-docente, sta seduto sulla punta della poltrona, come uno studente al primo esame. .En- trando qui dentro, mi sono tornati in mente proprio i miei esami all'Università. Allora, la paura mi passava appena cominciavo a rispondere, e per tutta l'interrogazione mi sembrava di stare più dalla parte del professore che dalla mia. Oggi, no: gualche |*timore c'è, e mi sento più che mai sotto esame.. SI parte cercando di definire le «Istituzioni», che secondo 11 professor De Mita sono «dgctcPlgvtlc «le regole che una comunità dà a se stessa, gli strumenti di garanzia degli spani di libertà che la coscienza comune matura.. Oggi, tutto questo è in crisi, e De Mita non lo nega. Piuttosto, invita 1 ragazzi che l'ascoltano ad uscire dal luoghi comuni, come quello che vuole le istituzióni appesantite a causa dell'Invadenza della politica,' Secondo 11 segretario democristiano, la crisi ha Invece due cause precise: la crescita degli spazi nuovi dk libertà, che chiedono regole diverse, 11 «compromesso» tacita-' mente consumato dalla Costituzione repubblicana, che nel '48 lasciò irrisolti alcuni problemi oggi divenuti cruciali, come 11 coordinamento tra i poteri esecutivo, giudiziario e legislativo, o il nodo del rapporto governo-Parlamento. Proprio di qui nasce la questione, oggi centrale, del «governo efficiente». E' nata tardi, teorizza De Mita, perché le elezioni del '48 superarono spontaneamente 11 problema, configurando di fatto un sistema maggioritario, sulla base del risultati del voto; poi nello schema demltlano — cid che non fece 11 voto lo fece la coesione politica del centrismo: la stabilità (che per De Mita evidentemente coincide in gran parte con l'efficienza governativa) fu cioè garantita per anni .dal rapporto unitario tra maggioranza di governo e opinione pubblica, fino al termine dell'esperienza di centro-sinistra». ■"'""■' Oggi le soluzioni possibili al problema di «un governo che governi, sono numerose, sul plano della pura tecnica giuridica. Ma di alcune, De Mita invita a diffidare apertamente: guai a pensare di risolvere tutto disciplinando 11 Parlamento, ad esemplo, perché 11 conflitto tra Camere ed esecutivo .6 fisiologico, per una democrazia; guai anche alle costruzioni astratte — •come quella del professor Miglio. — attraverso le quali si accredita l'illusione che la governabilità possa prescindere dal consenso. Quanto all'adeguamento spontaneo delle regole istituzionali al nuovi bisogni collettivi, secondo De Mita bisogna superare gli errori del passato, inventando un nuovo modello di servizio pubblico. La prima lezione finisce qui. Il professor De Mita risponde alle domande degli studenti (poche e impacciate) e dei docenti, poi se ne va, infilandosi 11 foglietto di appunti In tasca. Lo conserverà a ricordo della sua prima lezione? .No — spiega mostrandolo —. // fatto è che sul verso opposto, mentre venivo a Pescara, ho tracciato la "scaletta" del discorso che farò ad aprile al Congresso della de». Ezio Mauro Pescara. Ciriaco De Mita con gli studenti dopo la lezione alla facoltà di Economia e Commercio

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