La Stampa - Consultazione Archivio

Sgomberate le strade provinciali Sgomberate le strade provinciali 400 cantonieri al lavoro La neve ha fatto la sua comparsa anche In Consiglio' provinciale: qualche critica all'organizzazione (ma molto più sfumata di quelle per 11 Comune di Torino), elogi al personale, rilievi sull'inadeguatezza del mezzi tecnici, vecchi e superati. L'argomento è stato Introdotto da una lunga relazione dell'assessore alla viabilità, Borgogno. Significative le cifre: sul 3 mila chilometri di strade provinciali hanno operato 400 cantonieri con turni di 10 ore, sabato e domenica compresi. I mezzi Impiegati sono stati 300 di cui 70 di proprietà provinciale: l'esercito ha fornito 50 soldati e 10 mezzi speciali (pale gommate e una turbina). Le strade chiuse sono state numerose perché la nevicata ha sfiorato In alcune zone 1 2 metri: 1 guai maggiori si sono registrati in Val Penice, nelle valli di Lanzo e nel Canavese, ma ovunque ci sono state piccole interruzioni, soprattutto nella zona collinare. La spesa totale sostenuta dalla Provincia ammonta a 1100 milioni. L'assessore Borgogno ha voluto ringraziare tutto 11 personale Impiegato, dal cantonieri al dirigenti (le opposizioni gli hanno rimproverato la «prosa deamicisiana»). Ha poi rilevato la collaborazione con l'assessorato alla Montagna, che ha coordinato gli interventi più difficili con la Prefettura, l'Esercito, 1 vigili del fuoco. Dagli Interventi nel breve dibattito seguito alla relazione sono emerse più accuse al giornali che all'organizzazione. Solo gli assessori Francisco e Grotto hanno rilevato carenze nel mezzi dislocati in montagna in relazione al volume e al tipo della nevicata: lame e apripista si sono rivelati spesso Insufficienti, occorrono fresatrici che rimuovano rapidamente le masse nevose. D'altra parte 11 parco neve della Provincia ha mediamente 15 anni: non si è mal pensato a rinnovarlo. Ora,, con l'emergenza di questi giorni, 11 problema è alla ribalta: occorrono 3 miliardi per avere attrezzature efficienti. Sarà meglio non aspettare la prossima «emergenza neve».