Opec, nulla di fatto a Vienna i mercati piombano nel caos

Opec, nulla di fatto a Vienna i mercati piombano nel caos CRISI DEL PETROLIO Convocata una conferenza straordinaria a marzo Opec, nulla di fatto a Vienna i mercati piombano nel caos Il greggio del Mare del Nord a 16 dollari L'America Latina in allarme per 8 debiti Il barile ha toccato il fondo Quote Opec e non-Opec In % sul totale mondiale VIENNA — L'Opec resta spaccata, la guerra del prezzi continua. Questa l'indicazione emersa dal comitato ristretto del cinque Paesi (Irak, Indonesia. Kuwait, Venezuela e Emirati Uniti) che ha terminato ieri mattina la riunione di Vienna, con un'unica conclusione: convocare a marzo una nuova conferenza di tutti i tredici Paesi membri del cartello per discutere più ampiamente la situazione (prezzi e tetti) e decidere In merito; ma fino ad allora è difficile che si faccia qualcosa per porre fine alla caduta a picco dei prezzi del petrolio. «Piaccia o no, ì'Opec è in guerra sui prezzi», ha dichiarato 11 ministro del Petrolio degli Emirati Arabi Uniti, Otaiba, uscendo dalla sala dove si è Incontrata la commissione. Alla domanda se veramente Ì'Opec è pronta a fare scendere il greggio fin sotto ai dieci dollari, come qualche ministro ha lasciato capire in conversazioni private, Otaiba ha evitato di rispondere. Subito dopo, 11 presidente dell'Opec, che ha presieduto il summit di Vienna, il venezuelano Hernandez Orlsantl, ha annunciato che la com missione ha deciso all'unanimità che Ì'Opec deve puntare ad assicurarsi una quota di mercato superiore ai 16 millo ni di barili, cifra questa che fino a dicembre aveva costi tulto il tetto massimo alla produzione concordato tra 1 13 membri del cartello. Tuttavla, ha aggiunto, non è sta' to stabilito un nuovo tetto produttivo. Spetterà alla conferenza (la cui data precisa sarà fissata nel prossimi giorni) deliberare In merito ad un nuovo tetto produttivo, che, tuttavia, secondo le indicazioni emerse a dicembre varterSca'setJ6ridai della' stagione dell'anno;- tenendo con to della realtà del mercato e, ha ricordato Hernandez, del desiderio di garantire al vari Paesi un gettito 11 più stabile possibile dalla vendita di petrolio. Orlsantl ha anche rinnovato le critiche alla Gran Bretagna, 11 cui governo rifiuta di limitare la produzione del pozzi del Mare del Nord, ed ha ricordato che Ì'Opec non Intende più addossarsi da sola la responsabilità di stabilizzare il mercato. -Ancora non abbiamo senttto di nessuna iniziativa da parte inglese-, ha detto. I cinque ministri riuniti a Vienna hanno inoltre ribadito l'assoluta necessità di cooperazlone tra Paesi produttori appartenenti e non appartenenti all'Opec per puntare a stabilizzare il mercato mondiale, con beneficio di tutti gli Interessati, e per ottenere un migliore equilibrio tra offerta e domanda Internazionale di petrolio. Le notizie provenienti da Vienna hanno depresso an cor più 1 prezzi del petrolio sul mercato libero. In particolare, 11 prezzo del greggio Brent, prodotto nel Mare del Nord, è sceso fino a 15,05 dollari, con una perdita di 80 cent rispetto a lunedi, e sfondando per la prima volta la soglia del 16 dollari dal 1979, da quando cioè la rivoluzione Iraniana di Khomelnl fece volare in alto 1 prezzi dell'oro nero. Non tutti però, all'interno dell'Opec, sembrano concordare sulle conclusioni del vertice di Vienna. Nonostante le smentite del ministro del Kuwait, Ali Khalifa al Sabati, sembra Infatti delincarsi all'Interno del cartello una divisione tra chi, come Arabia Saudita, Indonesia e Kuwait, vuole portare avanti una guerra del prezzi e chi, come Libia, Algeria e Iran, vorrebbe Invece sostenere le quotazioni del greggio con una politica di contenimento della produzione. Esponenti del tre Paesi si sono riuniti in questi giorni a Tripoli. Ma questi non sono gli uni ci guasti che sta producendo 11 crollo dei prezzi petroliferi La progressiva contrazione ha Infatti inserito un nuovo elemento di preoccupazione nella crisi economica che col pisce l'America Latina e, In particolare, 1 due maggiori esportatori di petrolio, Vene zuela e Messico, che figurano anche fra 1 Paesi con 11 maggior debito estero. Di qui, 1' Interesse suscitato In molte capitali sudamericane dal! annuncio fatto a Caracas di una riunione del rappresentanti del Paesi del gruppo di Cartagena, fissata per questo fine settimana a Washington. L'idea di questa riunione, destinata ad esaminare gli effetti della crisi del prezzi petroliferi nel singoli Paesi debitori latlnoamerlcani, era maturata nel corso di un In' contro avvenuto giovedì scorso a Cancun (Messico) fra i presidenti Miguel de la Madi ld e Jatme Lusinchl del Venezuela. 6D r-> •-■ 80 1977 79 '81 '83 '85 '77 '79 '81 '83 '85 Opec Paesi comunisti 77 '79 '81 '83 '85 Resto del mondo

Persone citate: Ali Khalifa, Hernandez, Madi