Sei bombe e 10 morti intorno a Gemayel di Tito Sansa

Sei bombe e IO morti intorno a Gemayel A Beirut Est raffica di attentati, battaglia con i drusu gli ultimi avvertimenti al Presidente Sei bombe e IO morti intorno a Gemayel Conio alla rovescia per il capo dello Stato, che si preparerebbe a espatriare (con 550 miliardi) per guidare un governo in esilio DAL NOSTRO INVIATI BEIRUT — Sei attentati con esplosivo nelle ultime 24 ore a Beirut, tutti nel settore Est, cristiano, hanno seminato il panico. Le bombe sono scoppiate per strada, in automobili, in grandi magazzini, dinanzi a negozi. I danni sono stati ingenti, ma le vittime relativamente poche rispetto a quelle degli attentati di gennaio (dieci morti e un centinaio di feriti, tutti civili), perché la gente terrorizzata evita di uscire e le strade sono quasi deserte. La notte scorsa non si è dormito, per ore le artiglierie dell'esercito fedele al presidente Gemayel si sono scambiate cannonate con quelle del drusl appostate sulla montagna e a Beirut Ovest. Sono gli -ultimi avvertimenti- al capo dello Stato, e al partito falangista e al miliziani del «Pronte nazionale» che si stringono Intorno a lui, per Indurli a cedere e ad accettare l'accordo tripartito di Damasco con 11 quale, 11 28 dicembre. 1 leader delle milizie rivali (lo sciita Berrl. il druso Jumblatt e il cristiano Hobelka) concordarono di porre fine alla guerra che dura da 11 anni, e di distribuire più equamente 11 potere ora nelle mani del cristiani, che sono In minoranza. I sei attentati e 1 cannoneggiamenti notturni sono anche — secondo 1 giornali di qui — l'Inizio della -terza fase- concordata dal capi delle tre milizie per applicare l'accordo di pacificazione. -Uno strano sistema — fa osservare 11 deputato liberale Lahoud — questo di voler imporre la pace con la violenza. Ma cosi è ti Libano-. Un altro parlamentare fa notare che -per la prima volta l mllttart. che finora si sono scannati tra di loro, sono d'accordo per la pace, mentre i politici, con in testa il presidente della Repubblica, predicano la pace ma vi si oppongono con le armt, come è avvenuto il 15 gennaio, quando t cristiani di Gemayel hanno ucciso più di 400 cristiani di Hobetka, col¬ pevole di aver firmato l'accordo di Damasco-, Un terzo politico, 11 druso ex ministro del Turismo Marwan limimele, sottolinea che -per la prima volta dopo 11 anni lo shoivdown non è tra musulmani e cristiani, non è più confessionale, ma tra chi vuole la pace e un equilibrio democratico e coloro che vogliono mantenere privilegi ingiusti-. -Terza fase- questa delle bombe, dicono 1 giornali. La prima fase fu, dieci giorni fa. il boicottaggio del Presidente da parte del suo stesso primo ministro. 11 sunnlta Rashld Karainé, che rifiutò di convocare 11 Gabinetto per discutere emendamenti all'accordo tripartito e investirne 11 Parlamento. La seconda fase fu la richiesta ultimativa dell'ex capo dello Stato Sulelman Frangle (maronita come Gemayel) che il Presidente si dimettesse immediatamente -per il bene del Paese-. Frangle, la più autorevole voce levatasi finora contro 11 giovane successore, ha ammonito che -tutti t metti saranno buoni- per destituire Gemayel. A Beirut Est. tra 1 cristiani, si cerca ora disperatamente di disinnescare la miccia ac cesa con il rifiuto del Capo dello Stato di accettare l'accordo. Una delegazione di parlamentari maroniti indipendenti è stata domenica a Damasco per rabbonire 1 siriani, ma con scarsi risultati; e per cercare di calmare gli animi accesi sono intervenute anche le superpotenze, con l'ambasciatore americano Bartholomew e l'incaricato d'affari sovietico Suslikov, e più volte 11 nunzio apostolico monsignor Angelonl. Ma, secondo informazioni di buona fonte, le fazioni rivali cristiane (quella fedele a Oemayel e quella alleatasi con gli sciiti e con 1 drusl, sotto l'egida della Sirla), si stanno preparando alla battaglia. Si ha notizia di armi che arrivano da ogni parte, attraverso la montagna quelle per 1 flloslrlanl e dal mare (c'è chi dice che vengano da Israele) quelle per le truppe lealiste e per l'esercito. Non sono più nascoste in autocarri, ma arrivano alla luce del 6ole. Secondo quanto ha dichiarato un politico cristiano a un giornale, sta per cominciare una -guerra fino alla fine-. I giorni del sempre più isolato presidente Oemayel, secondo l'opinione più diffusa a Beirut Est come a Beirut Ovest, sarebbero contati. Il conto alla rovescia — si dice è cominciato, potrebbe concludersi già entro febbraio. Lo stesso Oemayel, che resiste tenacemente nel suo palazzo di Baabda circondato da ogni parte (le milizie flloslrlane sono a meno di un chilometro) deve essersene reso conto, se sono vere le notizie pubblicate da un quotidiano secondo le quali egli avrebbe prudentemente trasferito In una banca svizzera 350 milioni di dollari, oltre 650 miliardi di lire. Si dice, e si spera, che per evitare un nuovo bagno di sangue, del quale potrebbe essere vitti ma, l'Irriducibile Oemayel le cui dimissioni vengono date per assolutamente escluse — si convinca a espatrlare per rimanere in carica come capo dello Stato in esilio. Tito Sansa

Persone citate: Gemayel, Jumblatt, Lahoud

Luoghi citati: Beirut, Beirut Est, Damasco, Israele