Micaela Marzola dice di sé «E' stato facile vincere» di Giorgio Viglino

Micaela Marzola dice di sé «E' stato facile vincere» Micaela Marzola dice di sé «E' stato facile vincere» ' o a i i a , y ; s DAL NOSTRO INVIATO CRANS MONTANA — L'attesa senza gare e soprattutto senza sciate di nessun tipo è piuttosto noiosa. Eppure netta piccola squadra femminile della discesa non c'è nell'aria tensione e malumore, com'eravamo abituati a vedere finò'à qualche tempo addietro nell'unico gruppo esistente, quello delle slalomista. «Magari preferiremmo essere a casa, adesso, dopo un mese di viaggi, ma in fondo non stiamo mica soffrendo». Chi parla è Micaela Marzola, ventanni tra venti giorni, promessa fino à ieri, leader del gruppo dopo la vittoria inattesa nel •super-Q* di Megève. «Io avrei scommesso che avrebbe vinto prima l'Ivan, che 6 bravissimo, più libravo di quanto tutti non credano. E Invece no, è toccato a me ed è stato quasi facile. Il salto di mentalità l'ho fatto all'inizio delle gare di dicembre: mi sono sbloccata d'improvviso, ho sciato come facevo in allenamento e 1 risultati son venuti subito. Vincere è stato solo un altro passetto. Ci arriverà anche Ivan, ma forse per loro, per 1 maschi è più difficile, no?». Probabilmente nella sua ammirazione per il fratello maggiore, discesista lui pure, Miki perde di vista l'obbiettività anche in danno di se stessa. Il livello medio femmi¬ nile è cresciuto di molto negli ultimi anni, e in discesa gareggiano proprio tutti i paesi. E' cambiata l'atmosfera della squadra, anzi di questa parte di squadra, cos'è successo? «Forse noi siamo diverse, forse loro sono più vecchie, hanno un'altra visione della vita. Qualcuna è già sposatal». Spalanca gli occhi azzurri a sottolineare questa diversità anagrafica e continua: «Io mi diverto a far le gare, c'è un po' di tensione, ma è bello. L'unico problema è che ci si stanca parecchio, con tutti 1 viaggi e gli spostamenti, e diventa difficile studiare ad esemplo. La vita poi è diversa da chi sta sempre a casa, diversa ma certamente non più brutta». Miki Marzola ha studiato a Stans, al liceo sciistico austriaco, poi ha dato la maturità in Italia ed è stata bocciata; ripete quest'anno. «Ho scelto la scuola alberghiera, visto che abbiamo anche 11 rifugio da far andare avanti. All'esame ho sbagliato in pie no la prova di italiano: a furia di studiare in tedesco scrivo come un cane. Stavolta però sono sicura di farcela: ho Imparato a vincere». Alta, longilinea tanto da essere soprannominata «grissino», svelta con la lingua, Micaela considera lo sci come una bella parentesi, con traguardi illimitati. «Non mi do¬ mando se potrò- vincere un campionato del mondo o un'Olimpiade: mi basta sapere che posso provare a vincere. Dopo chissà quanto resterò. Vorrei cambiare a gare finite, occuparmi di moda, ma moda vera non quella da sci. Non mi vedo a passare tutta la vita in Val Gardena. Il mondo è grande, vorrei conquistarne un pezzo». Giorgio Viglino

Persone citate: Micaela Marzola, Miki Marzola

Luoghi citati: Italia