Discordie sul cuore di Franco Giliberto
Discordie sul cuore Ci sarà un referendum sulla legge dei trapianti? Discordie sul cuore Il progetto governativo sulle donazioni d'organo fortemente contrastato Un gruppo femminista raccoglie firme «contro» - L'associazione dei donatori ribatte: «E* una legge modernissima, in sintonia con la cultura della vita» DAL NOSTRO INVIATO BERGAMO — Ironia del caso, hanno sede nella stessa citta, Bergamo, due associazioni nazionali che predicano filosofie e stili di vita radicalmente opposti. La prima si chiama Aldo (Associazione Italiana donatori d'organo) e,' forte di 603 mila Iscritti, ha nell'estrema generosità per 11 prossimo, senza riserve, 1 suol motivi ispiratori. La seconda s'Intitola Aed (Associazione educazione demografica-Assoclazlone eretica donne) e pur con molti meno Iscritti cerca di stimolare nel cittadini una certa capacita di analisi critica, specie sulle questioni di principio e sul grandi temi, com'è quello del trapianti. L'Aido vorrebbe che tutti gli italiani facessero dichiarazione di disponibilità, in caso di morte, a donare 11 cuore o qualche altro organo per alleviare le sofferenze di molti malati gravi; l'Aed contesta aspramente, non tanto la generosità di chi si voglia dimostrare sensibile a quell'appello, ma un progetto di legge che potrebbe essere presto approvato, e secondo il quale »la donazione d'organi diventerebbe obbligatoria per tutti.. L'argomento è destinato a suscitare un vasto dibattito, che ha già visto scendere In campo 1 primi sociologi e teologi, medici e giuristi. Anche perché 11 nuovo progetto di legge sul trapianti è già stato approvato al Senato e ora si trova alla commissione Sa nlta della Camera, da dove potrebbe essere definitivamente licenziato. In quest'ultimo caso, diventerebbe norma Ineludibile un articolo che dispone un «pronunciamento» di tutti 1 cittadini, da compiersi al sedicesimo anno d'età: .Sono favorevole a donare organi o tessuti del mio corpo, dopo il mio decesso», ■oppure -sono sfavorevole,..* Ma in mancanza di dissenso esplicito (per indolenza, per Ignoranza, per incapacità di prendere una decisione o per 11 rifiuto d'esser costretto a prendere una decisione che appaia generosa o ingenerosa) ogni cittadino, per legge, sarebbe considerato donatore tout court nel caso fosse vittima di Incidente mortale. E' questo il motivo di molte per-plessltà, anche giuridiche, e della polemica in corso: l'Aed ha persino avviato una raccolta di firme contro 11 progetto di legge. Sono accesissimi 1 toni dell'associazione femminista: «Lo Stato vuole appropriarsi dei corpi di tutti i cittadini. Vi spieghiamo i cinque trucchi per predare gli organi. Attenzione, rischiamo la vivisezione sull'uomo. La donazione obbligatoria d'organi introduce di soppiatto l'eutana¬ sia. Diventeremo pezzi di ricambio per nazioni dove non potrebbe mai essere in trodotta l'obbligatorietà...», e via con slogan di analogo tenore. Oiorglo Brumat, segretario generale dell'Aido, obietta che questo forsennato modo di Impostare le cose non ha fondamento nella realtà. La legge che è In via di approvazione, sostiene, è tra le più moderne e avanzate nel mondo, corrisponde a una scelta di vita a una cultura di vita. «La legge prevede dei meccanismi che non permetteranno la disinformazione o il pressappochismo — aggiunge Brumat — chiamando ciascun cittadino a pronun darsi, tramite gli enti locali. Quasi come se si trattasse di un referendum. Che cosa c'è di tanto illiberale? Chi non fosse d'accordo, chi non fosse intimamente convinto, potrebbe manifestare il suo pensiero ed esercitare il suo diritto a non essere inserito tra le schiere del donatori potenziali. Ancora di più, chi dopo aver "detto sì" ci ripensasse e cambiasse idea, potrebbe ritirare il proprio assenso. Prima che la legge diventi esecutiva è previsto un periodo di informazione e di educazione sanitaria capillare fra tutti i cittadini, specialmente fra i giovani, perché giungano all'assenso o al dissenso con cognizione di causa, la più profonda possibile». D'altro canto, proprio Ieri a Udine, durante un convegno di cardiochirurghi, è stato rilevato che finora In Italia ci sono stati più donatori di cuore che malati In Usta d'attesa per il trapianto. Anche Brumat tuttavia ri-, conosce che la soluzione migliore, quella su cui non pioverebbero critiche da alcun settore, sarebbe quella dell'adesione volontaria — e non per legge — a qualsiasi progetto di solidarietà verso 11 prossimo. Alla fin fine, secondo 11 segretario dell'Aldo, chi oggi contrasta 11 progetto di legge in discussione, lo farebbe per motivi in gran parte astratti («12 culto delle spoglie mortali, ossia di quel povero corpo che nel giro di poche ore si dissolve irrimediabilmente sotto terra...»), ma soprattutto perché non è stato convinto del tutto che gli espianti d'organo avvengono soltanto quando «non c'é nulla, ma assolutamente più nulla che la scienza possa tentare sul moribondo in coma irreversibile». E con questa affermazione, si torna al richiamo nel confronti delle istituzioni che dovrebbero animare nel Paese l'educazione al viver civile e alla tutela della salute, fin dalla scuola dell'obbligo. ijjjvo-m Franco Giliberto 1
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