Salerno, nessuno vuole i confinati di Giuseppe Zaccaria

Salerno, nessuno vuole i confinati Salerno, nessuno vuole i confinati (Segue dalla 1* pagina) Comune. Oli abbiamo offerto anche un pasto... ma poi, non so proprio come fare. Oli uffici dovranno chiudere». Insomma, nessuno 11 vuole. Compatti, tre paesini del Monti Albumi rifiutano di accogliere il soggiorno obbligato dei presunti assassini di Barbara Sellini e Nunzia Munizzi, tornati liberi grazie ad una corte d'assise che non è riuscita a giudicarli nel tempi dovuti. I centri quasi si guardano: a Postiglione, a Bellosguardo gente in piazza, commenti, non manifestazioni ostili ma un muro di indifferenza più gelido del vento che spira dalle montagne, coperte di neve. A Castelclvita, invece, striscioni e blocchi stradali, negozi e scuole chiusi: e pochi metri dopo la scritta «non ti giudichiamo» un altro lenzuolo steso sopra la strada, che spiega: •Castelclvita vuol essere conosciuta per le grotte, non per i soggiornanti obbligati». Forse, la spiegazione del diverso atteggiamento del paese rispetto agU altri due sta proprio nella successione del- le due scritte. Da una parte, diffidenza, forse paura: dall' altra, anche 11 timore di vedere compromessi dalla presenza del «mostro» 1 primi segnali di una ripresa turistica, gli 11 miliardi appena stan- zlati dalla Regione per lo sfruttamento delle famose grotte, l'Immagine di un paesone che al guasti del terremoto ha reagito ricostruendo, su per la strada che lo percorre a serpentina, palazzi sostenuti da campate degne del Beaubourg. Ma più sotto, dinanzi al rimorchio messo di traverso, Ieri a manifestare c'erano contadine con le calze di lana, uomini col cappello nero, gente che sentiva vibrare tutt'altre corde. 'Quello qui non deve venire»; 'Mia figlia ha tredici anni, deve poter uscire di casa», «Qui non è mai successo niente». E tra la folla, un giovane gridava: 'Ma dateceli, questi assassini, che a fare giustizia ci pensiamo noli». Per lunghe ore, si è temuto 11 peggio. I carabinieri, guidati da un paziente maresciallo, tentavano di convincere la gente a lasciar perdere. Dal Comune il sindaco, Ernesto Cantalupo, continuava a confezionare ordinanze che dimostravano l'Impossibilità del Comune ad accogliere un slmile ospite, a tempestare di telefonate 11 prefetto di Sa¬ lerno, il tribunale di Napoli. Non c'era nessuno. Nel primo pomeriggio, si è temuto che la rivolta potesse trasformarsi In dramma: si era sparsa la notizia che 1 carabinieri avessero avuto l'ordine di «sfondare», la gente aveva ripreso a eccitarsi. Poi, Intorno alle 17, la soluzione: due auto della polizia' sono arrivate fin quasi al «blocco», un agente ha parlottato lungamente con Ciro Imperante, sempre fermo 11. Poi la «131» del «mostro» ha invertito la marcia, ed è ripartita dietro gli agenti. Da Napoli, era arrivato l'ordine di cambiare la sede del soggiorno obbligato: non più Castelclvita, ma 11 vicino Comune di Campagna, distante appena trenta chilometri e fornito di un albergo. Per gli altri, fino a tarda sera la soluzione non si conosceva ancora. E da Bellosguardo 11 sindaco Oluseppe Parente faceva sapere: «Possibile che la gestione di una vicenda così delicata dal punto di vista giudiziario, sociale e morale venga scaricata tutta sulle nostre spalle?: Giuseppe Zaccaria

Persone citate: Barbara Sellini, Ciro Imperante, Ernesto Cantalupo, Nunzia Munizzi, Oluseppe Parente

Luoghi citati: Bellosguardo, Castelclvita, Comune Di Campagna, Napoli, Salerno