E' quasi inutile drogare i purosangue di Ezio Giacobini

E' quasi inutile drogare i purosangue E' quasi inutile drogare i purosangue tutto il mondo le droghe sono proibite e la legge ha introdotto metodi di controllo sempre più rigidi e accurati, basati su esami chimici quantitativi delle orine e del sangue del cavallo prima della corsa. In realtà ben poco si conosce di certo In termini di fisiologia veterinaria circa la vera azione di queste sostanze sul purosangue. Un controllo dell'effetto delle droghe non è facile e richiede istituti e stazioni veterinarie specializzate in cui il cavallo possa esser osservato sia in condizioni normali sia in condizioni di massimo sforzo. Uno del test più usati è quello chiamato Horseman's experlmenl, che misura 11 rendimento massimo del cavallo lanciato al galoppo, a velocità massima per la durata di un miglio (1600 metri). Si comincia col far correre un gruppo di sei cavalli, prima senza c poi. dopo Iniezione di un dato farmaco o droga per un miglio, paragonando non solo i tempi di arrivo ma anche 1 vari effetti sul sistema cardloresplratorlo (pressione " arteriosa, elettrocardlo- gramma, frequenza del battito cardiaco, frequenza respiratoria). I farmaci più studiati sono le amfetamine (eccitanti del sistema nervoso centrale), la furosemide (un; potente diuretico) gli or¬ L9 USO di drogare 1 caf valli da corsa è vecchio quasi quanto le corse stesse, o per lo meno risale al primi anni del '900. In questo periodo, George Lambton, un famoso alle-, untore Inglese di cavalli da corsa, annunciò pubblicamente che aveva iniziato una nuova pratica, quella del «doping» (cioè drogaggio) usando nuove droghe («dopes» In americano), provenienti dagli Stati Uniti. Ciò significa che quest'«arte» era già conosciuta oltre Atlantico prima che in Europa. Le intenzioni di Lambton non erano solo di lucro. Egli intendeva anche dimostrare al membri della Società Britannica delle Corse (English Jockey Club) e al fantini che le nuove sostanze erano in grado di mutare 11 comportamento del cavalli da corsa. Sfortunatamente non esistono documenti scritti di questi esperimenti pubblici, ma da quel giorno la parola «doping» è rimasta. Dobbiamo dire che l'impressione delle dimostrazioni di Lambton sul fantini del Jockey Club non fu delle più positive, o per lo meno non tale da giustificare l'uso di droghe. Infatti il prestigioso club britannico si affrettò a bandirle, pena l'esclusione del cavallo e del fantino, nel casi accertati di doping. Da allora praticamente in ()iiùc(q Qùiiìmonct ASTRONOMIA: Un occhio elettronico per la cometa di Ilalley, di Vittorio Formisano, dell'IklUVMd ÒCmiliaiia stituto di fisica dello spazio interplanetario del Cnr / ETOLOGIA: Pro e contro gli zoo, di Ettore Tibaldi, del Dipartimento di biologia dell'Università di Milano / ECOLOGIA: Molluschi esotici nel Mediterraneo, dell'etologa Isabella Lattes Coifmann / MEDICINA: L'ultima immagine dell'assassino, di Ruggero Pierantoni dell'Istituto di cibernetica del Cnr moni tipo gli steroidi anabolicl, come 11 nandrolenc. Uno del maggiori problemi è la variabilità individuale e il fatto che l'effetto esercitato dal farmaco in condizioni di sforzo massimo sia molto piccolo e perciò difficile da valutare Per avere un'idea dei rl- producono un effetto locomotorio ben definito che può essere misurato con precisione, contando 1 passi fatti dalla zampa anteriore sinistra. Questo test dimostra l'esistenza di una variazione di un fattore 100 da un animale all'altro per un dato farmaco. Tra le sostanze esaminate recentemente vi sono derivati della morfina più polenti di questa, quali 11 Fentanyl (80 volte). Questo preparato aveva già incontrato una certa popolarità tra 1 fantini americani negli Anni 70. * Specialisti della Facoltà di Veterinaria dell'Università del Kentucky In USA hanno stabilito che una dose di Fentanyl di circa 1 milligrammo per cavallo, somministrata 30 minuti prima della corsa non aumenta l'effetto locomotorio in modo percepibile. Questa era la dose più usata In modo Illegale per un doping. Occorrono dosi due o tre volte maggiori (2-3 milligrammi) per ottenere un effetto misurabile con 11 test. Alle dosi più alte però 11 cavallo comincia a dare segni di scoordlnamento del movimenti e di rallentamento locomotorio. L'unico farmaco permesso è la furosemide, un diuretico che può alutare il cavallo a superare episodi di emorragie polmonari pro¬ dotte da sovraffaticamento durante l'allenamento. Anche qui sono ancora In studio sia 11 dosaggio sia l'effetto. SI può dire che in genere poco o nulla si sappia del vero effettp dei farmaci eccitanti sul cavallo lanciato in piena corsa. Gli esperimenti sono costosi, difficili da condurre e spesso 1 risultati non vengono resi pubblici per ragioni di concorrenza, a meno clic lo studio non venga eseguito da un'Università in condizioni assolutamente standardizzate. Anche se esiste qualche indicazione di un effetto positivo, cioè nel senso di un piccolo aumento (3-4 per cento del rendimento massimo dell'animale, da parte di alcuni analgesici del tipo della morfina (etorflna, fentanyl, idromorfone) esaminati in condizioni sperimentali, esistono altri dati che ne sconsigliano l'uso a causa di effetti collaterali. Gli esperimenti migliori, forse gli unici validi, sarebbero quelli compiuti nel galoppatolo al momento di una vera corsa. Ovviamente tali esperimenti sono limitati solo al farmaci legalmente permessi, come la furosemide, In quanto esercitano un'azione terapeutica benefica per 11 cavallo e non per il fantino, il proprietario o per chi ha scommesso alla corsa. Amfdamine, derivati della morfina e ormoni anabolizzanti sono i farmaci più utilizzati (per quanto illegali) ma anche nel caso più favorevole le prestazioni migliorano soltanto del 3-4 per cento sultatl, un aumento del 3,75 per cento sul rendimento massimo di galoppo è ritenuto eccezionale. Recente-, mente 1 farmacologi hanno sviluppato dei test più semplici e selettivi basati su modelli di comportamento. I farmaci ad azione analgesica che vengono usati per lenire 11 dolore del cavalli feriti durante la corsa o l'allenamento, per esemplo, Ezio Giacobini

Persone citate: Ettore Tibaldi, George Lambton, Isabella Lattes Coifmann, Ruggero Pierantoni, Vittorio Formisano

Luoghi citati: Europa, Kentucky, Milano, Stati Uniti, Usa