In Tanzania vive un uccello così goloso che l'ornitologo lo battezzò «nettaride»

In Tanzania vive un uccello così goloso che l'ornitologo lo battezzò «nettaride» 0 In Tanzania vive un uccello così goloso che l'ornitologo lo battezzò «nettaride» 0 NELLA valutazione del numero di specie animali che popolano la terra, si è sempre pensato che 1 dati di cui disponiamo siano approssimativi per difetto. Ci sono ancora vaste zone Inesplorate del pianeta che nascondono certo forme di vita sconosciute alla scienza. E' convinzione di tutti gli studiosi che sia soprattutto carente la stima numerica degli insetti viventi. Se ne conoscono oggi circa un milione di specie, ma si ritiene generalmente che questo numero sia destinato a raddoppiarsi o addirittura a ' moltiplicarsi quando gli specialisti riusciranno ad addentrarsi nelle zone ancora vergini, specialmente fielle foreste tropicali che occupano il dieci per cento della superficie terrestre e ospitano una fauna ricchissima, identificata solo in parte. Nuove specie si scopriranno probabilmente — e si vanno già scoprendo — nella grande conca del mari, soprattutto nelle ancor misteriose regioni abissali dove regna la^iotte perpetua, come pure nel profondo delle caverne terrestri più inaccessibili. Si pensa però che si tratti più che altro di Invertebrati o di vertebrati inferiori (pesci, anfibi, rettili). In fatto di vertebrati superiori, uccelli e mammiferi, i cosiddetti animali «a sangue caldo», — incomparabilmente meno numerosi degli insetti quanto a numero di specie crediamo di Pro e contro QUANDO oggi si parla di zoo, bisogna anzitutto distinguere fra la specifica' situazione del giardini zoologici in Italia e il concetto di «Istituzione zoologica» cosi come andrebbe concepita In risposta a quelle esigenze di rispetto, informazione, conservazione e salvaguardia che sono lo specchio di una civiltà più consapevole. Nel primo caso sarebbe difficile per chiunque spezzare una lancia a favore di istituzioni ormai superate che, senza entrare nel merito dell'evidente disagio degli animali che già trova tanti paladini, io trovo soprattutto diseducative. .Come possiamo chiedere il rispetto per ogni forma di ■vita, se presentiamo queste _ creature svilite, come esseri ' conquistati? : Se invece valutiamo i ;modi e 1 mezzi per educare, sensibilizzare, coinvolgere gli uomini in un'avventura «a ritroso», in cui essere .reintegratori e non preda¬ aver scoperto tutto lo scopribile. Invece non è cosi. Ogni tanto si scopre anche fra loro qualche specie nuova. E1 di una dozzina di anni fa la notizia della scoperta da parte del biologo tailandese Klttl Thonglongyal di un pipistrello sconosciuto alla scienza, un lillipuziano che si può tenere sulla punta di un dito, e pesa meno di due grammi, il Crasseenycteris thonglongyain. E' 11 mammifero più piccolo che esista. Ora l'ornitologo Flem- ' ming P. Jansen del Museo Zoologico di Copenhagen fa sapere al mondo di aver scoperto nella foresta Mwanlhana, in Tanzania, una nuova specie di uccello, che ha battezzato col nome di Nectarinia rufipennis. Bisogna dire che i Nettarinidi sono una famiglia di passerlformi particolarmente interessante. Si può dire che Perché un consulent sostituiscano nel Vecchio mondo gli stupendi colibrì del Nuovo mondo. , Come loro, si nutrono di nettare (e lo dice 11 nome), nonché di piccoli insetti, come loro hanno piumaggio coloratissimo, sono piccoli o piccolissimi, pur senza raggiungere le dimensioni mignon di quel colibrì che ronzano nell'aria come calabroni. Hanno becco allun- gatissimo e sottile, lingua tubolare lunga e protrattile e infine, come i più celebri colleghi americani, sono capaci di quella funambolesca impresa che consiste nel rimaner sospesi a mezz'aria sostenuti da velocissimi battiti delle ali. Non arrivano tuttavia all'incredibile «exploit» di volare all'indletro come 1 colibrì, né sono volubili come loro in fatto di amori. Maschio e femmina uniscono le loro forze per costruire il nido, un grazioso sacchetto e naturalistico vuole gl che risulta da materiali vari cuciti assieme con fili di seta di ragno. Lo appendono al ramo di un albero e Insieme rimangono per tutta la durata della cova. La famiglia del Nettarlnidi comprende un centinaio di specie, meta delle quali vivono in Africa. Jensen riesce a catturare con la rete un maschio della nuova specie. Ha un lungo bec- co sottile ricurvo all'inglù e colori smaglianti: dorso blu metallico, gola iridescente color bronzo, pancia grigia, torace attraversato da una fascia rossa con piccoli ciuffi pettorali gialli, all nere bordate di rosso cupo, un vero caleidoscopio. Qualche mese dopo lo ' studioso riesce a catturare una femmina dal piumaggio giallo oliva col medesimo bordo rossiccio al margini delle all. Non contento della doppia cattura, l'ornitologo danese vuole render¬ gli animali in gabbia si conto dell'habitat della specie. Nella parte bassa della foresta Mwahlhana è evidente che la comparsa della Nettarlnia rufipennis è un fatto eccezionale. Allora Jensen si Inerpica su per la montagna, dove la foresta continua ad estendersi rigogliosa e può constatare de vlsu che la nuova specie abbonda soprattutto tra 1 1400 e 1 1800 metri di altitudine. Ma il suo habitat è limitato. Comprende soltanto una piccola area di una trentina di chilometri quadrati. E' 11, in quello stupendo scenarlo montano che i maschi dalle ali bordate di rosso levano nell'aria 1 loro dolcissimi canti di seduzione quando corteggiano le femmine, è 11 che ingaggiano lotte furibonde con 1 concorrenti e i rivali, quando difendono 1 «loro» fiori, quelli da cui attingono 11 nettare o quando scacciano gli intrusi dal ramo da cui penzola 11 nido a sacco, dall'apertura laterale. Il grosso pericolo che minaccia la specie appena scoperta, cosi come gli altri animali che popolano la zona, é 11 disboscamento che sta divorando metro per metro le foreste pluviali d'Africa. Per ora l'ascia del boscaioli non ha ancora raggiunto l'area abitata dalla nuova specie. C'è solo da augurarsi che questa lussureggiante for.e-, sta tropicale ancora cosi ricca di vita diventi presto parco nazionale, cosi come è nel voti dei protezionisti. I. Lattes Colfmann

Persone citate: Flem, Jansen, Jensen, Lattes

Luoghi citati: Africa, Italia, Tanzania