si chiamano petrolio di Maurizio Cucchi

Tutto libri Tutto libri La strega dì Sciascia vittima di una Storia ingiusta M Mi «Corte d'amore», romanzo di Giovanni Dusi Nel Regno felice i guai gsi chiamano petrolio •Conversazione in Sicilia», 11 romanzo che Elio Vittorini pubblicò nel '41 da Bompiani, considerato «uno del libri chiave della letteratura Italiani, fteFNòV*: centeo., esce ora dalla' Rizzoli con le Illustrazioni di Renato Guttuso e una nota critica di Sergio Pautasso. «Lessi la "Conversazione in Sicilia" con una partecipazione e con una passione che nessun altro libro contemporaneo mi aveva provocato», confessa Outtuso riferendosi alle pagine di quel romanzo che Vittorini Iniziò a scrivere nel '37 sull'eco delle notizie della guerra di Spagna. Dal '41 al '43 Outtuso progettò ed esegui una serie di tavole che sottolineavano 1 momenti più drammatici del libro, ma fino ad oggi non erano mai state raccolte e pubblicate Insieme al testo. IL generale John Wayne è un trionfatore: lo chiamano Cesare e lo eleggono presidente; il formalismo democratico viene rispettato perché insostituibile meteo di consenso; la sinistra registra i fatti, capisce gli errori ma ignora i rimedi; i guerrieri della notte diventano poliziotti; la gente si diverte a uno sport cruento che ricorda il -Rollerball-, ma piti ancora alle esecuzioni capitali teletrasmesse in diretta... Immagi- • ni di un ipotetico futuro prossimo, secondo Giovanni Dusi, secondo il suo nuovo romanzo Corte d'amore. Un futuro, però, che appare spesso talmente credibile da rassomigliare in modo preoccupante al nostro presente, o a una sua proiezione o a un suo sogno non tanto strano. Il secolo corre veloce verso la fine, è nettamente al tramonto, e i segnali di trasformazione si moltiplicano, tra sfasciume, tecnologia perfetta e spettacolarità: Giovanni Dusi li sa cogliere puntualmente, con ironia e una certa dose di spietatezza. In Corte d'amore si racconta (se così si può dire, visto che il libro si presenta in parte come ■ un romanzo-saggio) di un immaginario, tranquillo, piccolo Principato, che ha un suo dolcebizzarro sapore di favola e di antico (basti pensare ai nomi del personaggi: Florlndo, Fedoro, Mirtillo, Civetta, Sinforosa, Zerbino). Ma una scoperta di petrolio e oro costringe il principe a fare i conti con prospettive di ricchezza inaspettate, imbarazzanti. Cosi, tramite emissari inviati nel cuore meccanico del mondo, cerca esempi utili, notizie, possibili risposte. E un suo osservatore fa una capatina anche in : un'Italia naturalmente inquieta e imprevedibile, vagamente misteriosa. Comunque ciò che il principe apprende ha ben poca luce; tra l'altro le due superpotenze hanno subito le contempo- Un nuovo racconto, omaggio a Manzoni Letteratura' i Con La strega e il capitano Leonardo Sciascia ha scritto l'omaggio forse più congeniale che 11 Manzoni abbia avuto nell'anno del centenario: sia perché lo spunto dell'opera è In un-passo dei Promessi Sposi, sia perché perfettamente Sciascia Incanala la sua scrittura sulla linea del sommo moralismo storiografico del Manzoni della Storia della colonna infame e del saggio sulla rivoluzione francese. Il punto di partenza da cui Sciascia muove è un'osservazione del Manzoni a proposito del protofisico Lodovico Settata, medico di grandi virtù e fama, ma non superiore al pregiudizi del suol tempi, tanto da offuscare anche 1 ' meriti nel denunciare e nel cercare di provvedere all'epidemia di peste. La pagina del Manzoni è uno del mirabili ritratti morali di cui 1 Promessi Sposi offrono tanti esempi: la lode del Settala si congiunge con il severo giudizio sulla complicità che 11 protomedico ebbe nel far condannare a morte, torturare e bruciare una povera donna accusata di essere una strega, ma anche con un giudizio non meno duro nel confronti dell'opinione pubblica, disposta ad applaudire 11 Settala persecutore di streghe e, subito dopo, a minacciarlo e a Inseguirlo per strada come responsabile di aver dichiarato che c'era la peste, di cui nessuno voleva neppure sentir parlare. Sciascia riprende l'accenno del Manzoni alla strega fatta condannare dal Settala, recupera 1 documenti del processo e ne racconta la vicenda nella prospettiva ben manzoniana della rilevazione delle assurdità, delle prevaricazioni, delle violenze, degli inganni di una giustizia fondamentalmente, Incapace per Intrinseco vizio morale di uscire dal pregiudizio, dal partito preso, dalla presunzione a priori di colpevolezza per chi le capiti negli ingranaggi, per insensate o ridicole o inverosimili che le accuse siano. E' la stessa ragione che muove 11 Manzoni a solvere la Storia della colonna Infame. La povera Caterina Medici, serva in casa del senatore Luigi Melzi, appartenente a una famiglia ancora molto illustre e potente ai tempi del Manzoni, viene accusata di stre-, goneria perché 11 senatore ranee esplosioni di due ordigni termonucleari nelle rispettive capitali. La strada imboccata dall'mimpero d'Occidente» è quella di un'astuta, morbida-forma di autoritarismo; è ritornata ufficialmente persino l'Aristocrazia, con rispolverati titoli nobiliari... Ma tutto questo riguarda uno del due piani del libro. L'altro è nell'incessante interrogarsi sull'amore, con lucidità ma anche con emozione, del principe (Florlndo) e della sua .favorita- (Florlnda). Dusi tiene in prevalenza ben distinti i due temi, quello politico e quello dell'amore; ma nei lunghi colloqui del principe con la favorita diviene esplicita la necessità di farli interagire. La politica come momento di ragione e passione che 'Scende- dal pubblico al privato, fornendo al soggetto modelli di armonizzazione con gli altri. L'amore che -sale- dal privato al pubblico, alt-, mentendo il .fuoco politico- e la ricerca di modi giusti e l'eri di coesistenza, attraverso la sua for¬ Mi za che «smuove tutto dentro e intorno a noi». Cosi pensa il principe, e cosi, lo credo, pensa l'autore. Del quale ho apprezzato l'intelligenza del disegno, e ho forse preferito il tema politico a quello amoroso. Anche perché gli dà modo di innestare, su una base di osservazioni attente dell'oggi, la vivacità della fantasia. Ne trae cosi felici invenzioni che deformano il presente come una strana mascliera: un presente travestito con ironia da futuro prossimo. Niente fantapolitica, insomma; semmai, nel decadere del secolo e del millennio, in Corte d'amore si respira un'aria post-moderna. Ed è bravo Dusi nel combinare, in un singolare impasto/ situazioni immaginarie di un domani di cui già ' sentiamo l'odore, con tracce del passato che riaffiorano vistosamente. Maurizio Cucchi Giovanni Dusi, Corte d'amore, Mondadori, 198 pagine, 18.000 lire. «Barbara», romanzo di Grillandi

Luoghi citati: Grillandi, Italia, Settala, Sicilia, Spagna