I lettori: il più bel romanzo è..

lutto libri lutto libri Concorso «Tuttolibri - Dieci anni». Ecco altri giudizi sulla narrativa dal 1975 al 1985 I lettori: il più bel romanzo è ' . A NCHE il lettore, finalmente!, può dire la sua», // A\ si apre una delle 2300 lettere arrivate al concorso «Tuttolibri 10 anni», insieme con la scheda. Il lettore è Giuliano Sarti, già portiere della nazionale italiana di calcio, e riflette lo stato d'animo di quanti hanno preso la penna in mano per mandarci II loro giudizio, oltre il voto sul più bel libro di narrativa. ■Finalmente!», è vero; e forse tocca a tutti noi fare un po' di autocritica. I lettori hanno sempre espresso la loro opinione comperando un libro o rifiutandolo, decretando Il successo a un romanzo o lasciandolo morire nell'indifferenza. Ma sono rimasti gruppo Indistinto, clandestino, poco decifrabile; nel migliore dei casi, Identificato con nn numero: tante migliaia di copie per Il romanzo di x, sette edizioni per il premio y... Invece i lettori sono persone, contano uno per uno e leggono 1 libri ciascuno In maniera diversa. Non sono i lettori ufficiali, che devono dare il loro parere alle case. editrici, perché un libro si pubblichi e non si pubblichi; né quelli professionali, che ci ritrovano nelle giurie del premi, per laureare questo o quell'autore. Sono I lettori reali, quotidiani; che leggono per motivazioni soggettive, in base alle esigenze del momento, magari ai suggedei gioco di Mario Graziano Pani, dove quegli spazi di cui dicevo si aprono uno di seguito all'altro e sono abitati da una vitalità che è alternativa al nostro dover vivere. Voto per questo libro, quindi. L'ex campione sceglie così Il gusto della lettura l'ho avuto fin da ragazzo, la ua utilità l'ho appresa poco per volta nel periodi rimonti di un amico; se pio acculturati, seguendo le indicazioni di un critico; ma senza dover rendere conto a nessuno delle proprie scelte. GII editori credono di conoscerli, puntano su libri ritenuti di successo; e vengono presi di contropiede. Il famoso best seller finisce nelle rese, Il titolo più difficile va esaurito. In realtà non esiste un lettore slmile a un altro. Quanti hanno risposto al nostro invito potevano indicare un titolo solo, e si sono divisi su centinaia di libri. Il fatto confortante, imprevedibile alla vigilia, è che non si sono divisi per capriccio, o per inesperienza. La frammentazione delle scelte nasce da un approccio personale alla lettura, che sottintende un bisogno più profondo di leggere. Abbiamo ricevuto lettere da docenti universitari e da operai, da registi cinematografici e da casalinghe; poteva esserci — in qualche caso — un divario nel linguaggio, non nella capacita di giudizio. Le motivazioni che abbiamo raccolto ci dicono che II libro, in Italia, può contare su lettori attenti, Interessati, critici: come confermano le lettere che qui pubblichiamo — e sono solo una piccola parte di quante lo meriterebbero — prima di concludere il nostro concorso. S- c. contrasto fra una vicenda ambientata nel Perù deglt Anni Cinquanta e gli intrecci delle commedie radiofoniche, che s'infiltrano, con la loro pomposità a buon mercato, tra le pagine del racconto, come nella vita dell'intero paese. Il tutto avviene sotto lo sguardo bonariamente divertito del narratore, osservatore acuto delle vicende che delineano, con tratti rapidi ed essenziali, l'immenso affresco sudamericano: nelle sue forme barocche, come nel paziente, monotono, ma mai rassegnato, susseguirsi del segni della vita quotidiana. Antonella Sparpagli . traduttrice. Roma La tela di Manganelli Non c'è niente di più lontano dal reale della lingua di Manganelli, egli crea uri"mondo di compiuta alterità, che avanza con perfetta sicurezza In una linea parallela a quella comunemente frequentata dagli umani. Non so se sia facile esserci sbalestrati, né se sia necessario uno speciale passaporto, non è neanche certo che si possa poi ritrovare la strada più consueta, Manganelli non c'è mal riuscito. Facilissimo è. Invece, smarrirsi In angustissime celle o per infinite latera' Utà; migrare come ragni sul soffitti o arrampicarsi sugli specchi con meticolosa perizia. È poiché In un mondo siffatto la tautologia è senz'altro consentita, si può con conforto affermare che Centuria di Manganelli è un romanzo manganelliano tra 1 più puri e fedeli all'originale. , Alvaro Ceccarelli iA Satta e il Destino Ho letto II giorno del giudizio nel dicembre 1981, di notte, come è mia abitudine. In quelle notti.d'inverno mi aggiravo tra i fantasmi evocati dall'autore, preso dal fascino aspro di un racconto fatto di ombre mosse dalla mano ferma ed equanimemente spietata.del,Pestino. E a pronunziare questa parola la memoria torna agli eroi della tragedia greca, di cui i personaggi del libro appaiono come i lontani ma legittimi epigoni, chiamati al compito di proporre temi poco familiari alla letteratura italiana. Forse è questa la bellezza del libro: la sua singolarità, la capacità di porsi fuori della storia per collocarsi, magari in un angolo, tra i grandi libri senza tempo. ,ftertpiAeJé, Cumucla (A remo) Anna Kavan per i soli Impressioni di follia di Anna Kavan è apparso nel 1978 presso la piccola casa editrice La Tartaruga che aveva In progetto l'esaminare a fondo il rapporto tra donna e scrittura. Il femminismo, almeno come movimento politico, era in fase di pre-agonia. Anch'Io, allora 32enne, insegnante, ex 68, ex Che, ex Don Milani, ex Lumumba, èro in fase morente come Teodoro Mattels studente, Avellino opei» per insegnare l'italiano K qua IlIusIra/.ioiK di Bevilacqua uomo. Cercavo risposte ai miei dubbi altrove, leggevo soprattutto libri scritti da donne. Volevo trovarvi una sensibilità che avevo cancellato in tanti anni di militanza politica, di lavoro appassionato nella scuola, nel sindacato. Volevo ritrovare 11 mio Io bambino e solitario. I racconti della Kavan mi colpirono per la lucida descrizione di uno stato nevrotico, di solitudine, di disperazione, in cui s'avverte di avere «un nemico Implacabile, anche se non se ne conosce 11 nome». La Kavan mi colpi per la sua lucida e disperata sincerità. Per questo veglio ricordarla come amica di tutti 1 soli nel mondo. Giovanni Usai insegnante, Roma Gli oppressi di Kundera Voglio segnalare II libro del riso e dell'oblio del cecoslovacco Milan Kundera perché a mio giudizio l'autore riesce a farci vivere, attraverso 1 protagonisti del suo romanzo. 11 destino df=ulTTìH>pW*SeW^ dagli avvenimenti politici, sbigottito e sballottato da un potere che riesce ad Intromettersi, a volte sottilmente altre volte con Irruenza nella vita di milioni di persone, utilizzando allo scopo vari metodi che possono partire dalla pressione psicologica per 1 più umili, fino ad arrivare all'annullamento fisico per coloro che riescono ad emergere e potrebbero essere un «cattivo» esemplo per la massa. Walter Speranza operalo, Bearlo Vanzone (No) danno»; «non decida chi dice danno i dica danno chi non decide',- l'unione fa la forea: 'fa un'azione frolla'). E poi, dall'anagramma, un bel tuffo nel gran mare di tutti gli altri giochi: indovinelli, logogrifi, scarti, zeppe, cambi di lettere, metagrammi, bifronti, sciarade, colmi, tautogrammi, catene di parole, acrostici, centoni, lipogramml, mesostici, rime. Tutti termini del quali i nostri lettori dovrebbero conoscere il significato, se seguono la rubrica di Giampaolo Dossena su queste stesse pagine. «Quel che m'interessa» dice Ersilia Zamponi, «è concentrare l'attenzione del ragazzi sulla parola per portarli a gustare 11 linguaggio. Quando 11 gioco è finito io leggo In classe le cose che mi piacciono di più, 1 ragazzi si rendono conto di quello che hanno scritto e 11 loro gusto si affina. Dopo due mesi di lavoro già ritrovano nelle poesie certe cose trovate nel gioco: la metafora, l'allitterazione... E 11 vocabolario, da strumento di tortura, è diventato uno strumento per giocare». Diversamente da quei colleghi americani che con i loro corsi di creative wrltlng cercano di allevare scrittori come polli in batteria, la professoressa di Crusinallo non pretende di cavare dai suoi ragazzi dei poeti. Sa che spesso non sono i primi della classe a scrivere le frasi più fantasiose e originali. Vorrebbe soltanto che capissero che il gioco è un modo e non una cosa, e che tutto si può giocare. E che niente come il gioco richiede la più grande serietà. Vincenzo Mantovani MILANO — 81 chiamerà «Oazza e Ceppo» la nuova casa editrice fondata da Ludovico Terzi, e ne sarà direttore editoriale Oraria Cherchl. L'annuncio è stato dato nel locali della Flnarte, in mezzo al quadri e alle musiche, durante una festa di gusto veneziano come non se n'erano mal viste nella capitale lombarda; fra gli intervenuti, tutti 1 più bel nomi dell'editoria italiana da Foà a Boringhleri, da Garzanti' a Hoepii, da Maria Laura ' Boselll a Mario Spagnol a Lorenzo Enriquez — quelli che fino a ieri sono stati 1 datori di lavoro per Ludovico Terzi, e da oggi sono 1 suol colleglli. Romanziere, giornalista, traduttore, Terzi è stato Infatti anche uno del funzionari editoriali con carriera e esperienze tra le più multiformi e variopinte, Il nome «Gazza e Ceppo» viene da una pagina del Cir¬ L'amore per Queneau Quando ho letto Odile conoscevo già «Zazle nel metrò» e «I fiori blu» A differenza di Oadda, dove il linguaggio opera slmile ad un bisturi rovente, teso a rivelare le Incurabili plaghe del mondo, compreso quello Intimo dell'autore, In Queneau le parole vengono porte col gesto antico del pensatori greci: giocare con le Immagini per guardare nel cuore del fenomeni. In «Odile» 11 tono del racconto è più raccolto ed Immediato che nelle opere successive; dipende forse dai temi affrontati, densi di autobiografia, legati ad un periodo essenziale nella formazione, artistica ed umana, di Queneau. Il ruolo dell'amore, non più cosi esplicito nelle altre opere, fa di «Odile» una opera particolare nella produzione di Queneau. La rievocazione, In «Odile», è cosi Intima che l'arma del linguaggio non viene del tutto sfoderata; su ogni.. .c»*rr)Ho;Wtt-,--»ttfle. prevale l'Intensa esperienza fissata in quest'opera, alla quale è difficile non affezionarsi. Afauro Volpi impiegato, Modena Le spirali di Busi La Vita standard di un venditore provvisorio di collant dt Aldo Busi è un susseguirsi incessante di spirali che coinvolgono personaggi e situazioni che agiscono e si sviluppano su plant solo apparentemente VENEZIA — La «Scuola per librai Umberto ed Elisabetta Mauri» Inaugura 11 suo terzo anno di attività domenica 19 gennaio alla Fondazione Cini. La relazione Introduttiva sarà del professor Cesare Marchetti, che. con 11 titolo «L'ordine nel caos», donneerà un'analisi statistica del mercato librario negli ultimi clnquant'anni. Saranno presenti Bruno Vlsentlni, ' presidente della Fondazione, e, in rappresentanza del comitato promotore della Scuola, 11 suo presidente; Valentino Bompiani, Inge Feltrinelli, Tonino Bozzi, Luciano Mauri. Una nuova editrice distinti perché, col proseguire della lettura, appare chiaro che Angelo, il protagonista, si trova al centro di questo groviglio che, quanto più crede di dominare con mente lucida e purezza di sentimenti, tanto più diventa soffocante. Uno dei livelli di lettura più coinvolgenti è proprio la ricerca del «chi è» Angelo veramente, al di là delle dichiarazioni graffianti e del comportamenti provocatori. Pagina dopo pagina sfoglio, quasi avidamente, questo «cardo spinoso- (o questa rosa?) per arrivare al cuore del protagonista. Ed è una donna, la spregiudicata Belart, che meglio lo definisce: •...Lei è tenero, dottor Bazarovi, nessuno è tenero come lei'. Forse rimarrebbe da aggiungere che nessuno è solo quanto lui. Laura Pasinettl insegnante Brescia Provocante Cortazar Scelgo Tanto amore per Glenda di Julio Cortazar. In chiesta aut. .galleria di provocazioni inquietanti, i personaggi, pur non essendo quasi mal del tutto messi a fuoco, riescono a trasmetterci emozioni persistenti, a suggerirci con pochi tocchi affilati situazioni che ci trascinano quasi a nostra Insaputa fuori dalla realtà e dal tempo, e vengono a ricordarci che 11 visibile è ambiguo, l'Immobilità spesso apparente, ed il mistero nascosto anche nelle pieghe più Impensabili del quotidiano. Ornella Trentin impiegata, Schio «La scuola Mauri»