E Tolomeo disse la scienza esatta viene dal cielo

E Tolomeo disse la scienza esatta E Tolomeo disse la scienza esatta viene dal cielo NONOSTANTE gli anatemi e le irrisioni che continuano a pioverle sul capo, l'astrologia non solo sopravvive ma ha conosciuto negli ultimi vent'anni nuove e inaspettate fortune. Sarà perché sollecita una delle insopprimibili pulsioni umane (il desiderio di scoprire ciò che il futuro cela), sarà perché in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia e dalle sue mirabili ma condizionanti conquiste è sorta la tentazione di prestare l'orecchio a voci alternative, sta di fatto che la millenaria disciplina con l suoi postulati analogici è rifiorita. Fioritura che, tuttavia, specie nel suo aspetto divulgativo, tenie a banalizzare e ' a travisare i principi su cui l'astrologia si basa. Siamo perciò grati alla Fondazione Lorenzo Valla che péri tipi di Mondadori ci offre la traduzione del Tetrablblos di Tolomeo (482 pagine, 40.000 lire), opera fondamentale per ehi si interessa all'argomento. Altrettanto grati dobbiamo essere a Simonetta Fera boli che ha reso 'con magistrale aderenza un testo non facile, il suo ampio, documeniatlssimo, im-1 parziale commento, permette al lettore, anche al non addetto ai lavori, di comprenderne lo spirito e i contenuti. Possiamo così renderci conto che già nel Secondo Secolo si distingueva tra astronomia e astrologia, e che fu proprio Tolomeo ad attribuire alla prima la qualifica di scienza esatta, é, pur conferendo alla seconda una struttura rigorosa e sistematica, ne sottolineò i principi qualitativi. Nel Tetrablblos troviamo quella visione unitaria dell'universo che aveva permeato la filosofia greca. Se l'astronomia, basandosi sulle leggi che governano i movimenti celesti, permetteva di prevedere le posizioni planetarie, l'astrologia non poteva non riflettere la sincronia Tumiati: ricordi di prigionia con ali accadimenti terrestri. Tutto era dunque prevedibile, ciò che accadeva in alto e ciò che accadeva in basso, la vita degli Stati come quella degli individui. £cco allora che l'astrologia mondiale come la genetliaca assolvevano un compito preciso: esprimere l'armonia cosmica. Benché le cause che, secondo Tolomeo, rendevano possibile l'influsso planetario, appaiano inevitabilmente datate in quanto si basano sulla teoria aristotelica delle proprietà elementari della materia (si credeva che la natura calda, secca, umida, fredda del pianeti operasse sulla sostanza terrestre), la concezione che ispira il Tetrablblos può essere vista come un invito e un monito per ricollegare la nostra soggettiva esistenza al grande tutto, a aneli Unus Mundus di cui facciamo pur sempre parte. visione? Liti e il fratello avevano combattuto la 'stessa'guerra, anzi il fratello.era partito addirtttu- ,i ra volontàrio, e naturalmente anch'egli aveva giurato al re e al duce. Perché avevano preso due strade diverse e si erana trovati in campi opposti? .La mia ; strada mi sembrava di una linearità disarmante» u ET-"allora? Che cosà erfj f successo? A quali tragedie aveva assistito? Quale scintilla lo aveva fatto ribellare?». La notizia della morte del fratello amatissimo è dolorosa. Ma è sconvolgen- ' -te accorgersi che il fratello è stato ucciso 'da quelli della mia parte» e che, per la lontananza e il silenzio o la disinformazione, non ■ha saputo né sospettato di. essere dalla parte sbagliata. Una notizia traumatizzante, causa di quel travaglio morale e politico che porterà l'ex prigioniero del Fascist camp, all'impegno .civile e all'antifascismo. Luciano Curino Gaetano Tumiati, «Prigionieri nel Texas», Mursia, 204 pagine, 18.000 lire. Serena Foglia no migliaia di chilometri guidati solo dall'istinto c da una sensibilità che gli consente di fiutare la presenza dell'acqua anche quando la fonte è lontana centinaia di chilometri, e che non corrono certo il rischio di perdersi nell'immobile oceano di dune, loro incontrastato regno. Egli ammira ed ama così profondamente questi uomini che ne enfatizza le dott. E' un po', si direbbe, il gusto piuttosto rétro di. una ben determinata letteratura inizio di secolo. I tuareg dt Boccazzi, ad esemplo, parlano come Saint Exupery scriveva, un linguaggio poetico accattivante, ma alquanto improbabile. Lo scrittoreKsi abbandona al piacere del raccontare per immagini, liricizzando anche gli aspetti più materiali di un viaggio nel Sahara. La leggenda della Legione Straniera, le imprese degli eroi anonimi e dei condottieri furenti, come il tuareg Kaossen che tenne in scacco la Francia per molti anni, ricordano pagine di libri già letti, persino un po' del daveroniano 'Mimi Bluette.. I nomadi sono 'Vestiti di soffio-, le pepite d'oro sono 'lacrime di sole., i Sao sono i vikinghi del Sahara, .nelle cui barbe nidificano gli avvoltoi.. Ma è questo .linguaggio liricizzante, a esaltare il fascino del deserto che l'autore-subisce e vuole trasmettere al lettori. Francesco Rosso Cino Boccacci, «Pagine di pietra», Longanesi, 152 pagine, 25.000 lire.

Luoghi citati: Francia, Texas