Miniriforma la Cee si ritrova per cercare un «sì» alla firma di Fabio Galvano

I ministri degli Esteri comunitari riuniti oggi a Bruxelles I ministri degli Esteri comunitari riuniti oggi a Bruxelles Miniriforma, la Cee si ritrova per cercare un «sì» alla firma L'Olanda ha proposto una «sigla a Undici» per superare temporaneamente lo scoglio del rifiuto della Danimarca: un modo per far pressioni sul Parlamento di Copenaghen - Si discute delle sanzioni contro la Libia BRUXELLES — L'angoscioso problema del terrorismo e la sofferta «miniriforma» della Cee dominano l'incontro dei ministri degli Esteri del Dodici, in programma oggi a Bruxelles. Dalla riuntone, che sarà presieduta-, dall'olandese Van den Broek e a cui l'Italia sarà rappresentata da Andreottl, ci si attende una risposta europea alla, richiesta del presidente Reagan di appoggiare le sue sanzioni contro la Libia; risposta che, nelle ipotesi della vigilia, confermerà la sostanziale indisponibilità comunitaria a seguire la Casa Bianca nell'aperta condanna di Gheddafi. Per quanto riguarda la riforma istituzionale della Comunità, varata al vertice di dicembre a Lussemburgo, quella dì oggi era la data scelta per la firma: 11 voto negativo del Parlamento danese, la settimana scorsa, e il mancato superamento della riserva Italiana (il Senato ne discuterà 1129, la Camera subito dopo) hanno costretto al rinvio della cerimonia formale e costringeranno oggi a un non facile esame della strada da seguire, Oli altri temi in discussione sono la richiesta turca di •normalizzare» le relazioni con 1 Dodici (ci si attende una' relazione di Andreottl, appena reduce da Ankara), lo sbilancio' commerciale con il Giappone (11 miliardi di dollari nell'85), le eventuali ritorsioni contro gli Usa nella «guerra dell'acciaio», l'eventuale rinnovo dell'accordo multifibre. Libia. In un'Europa che viveva drammaticamente ed emotivamente gli attentati di Fiumicino e di Vienna, l'Italia aveva chiesto una riunione straordinaria del ministri — nel quadro della Cooperazione politica — per scegliere una risposta unitaria europea alla richiesta americana di sanzioni contro Gheddafi. L'urgenza di allora, però, sembra essersi diluita: senza drammi né polemiche l'Europa ha visto sfumare l'appuntamento del 21 gennaio proposto dagli olandesi, con 11 conseguente rinvio della discussione al Consiglio di oggi (In programma da tempo). Non c'era bisogno di attendere questa riunione, In ogni caso, per dire che l'Europa non seguirà gli Usa sulla strada delle sanzioni: la posizione dei Dodici a questo rispetto è stata ampiamente illustrata al vice segretario di Stato americano Whitehead, inviato da Reagan per esporre la posizione americana ai governi del principali alleati europei. Non è difficile prevedere l'unanimità del Dodici nell'esprlmere una ferma condanna del terrorismo, forse anche nell'elaborare sistèmi comuni di lotta; ma nessun membro della Comunità pare disposto a sostenere la crociata di Washington. Persino un embargo sulla vendita di armi alla Libia, sulla falsariga di quello varato dal governo Italiano e applicato di fatto da quello britannico, sembra avere scarse speranze. Secondo scenari che si formulano a Bruxelles, i ministri degli Esteri si limiteranno oggi a misure estremamente più contenute, come per esemplo l'impegno verso gli Usa a non subentrare commercialmente nei settori dove l'embargo di Reagan si sta traducendo in un disimpegno delle aziende americane. Per quanto riguarda la riforma istituzionale della Comunità, 11 dibattito di oggi riguarderà la sua firma. La presidenza olandese ha suggerito, dopo 11 «no» del Parlamento danese e in attesa che ,|iftvriteferencijm< dia «l%over-r no minoritario del premier il mandato per l'adesione di Copenaghen, una firma «a undici» (si dà implicitamente per scontato, quindi, lo scioglimento della riserva italiana). Si awlerebbe cioè una procedura «a registro aperto»: firmando gli Undici, alla Nave Urss in difficoltà rifiuta i soccorsi ROTTERDAM — La nave scuola sovietica «Zenit» ha lanciato la notte scorsa un messaggio secondo il quale si trovava in difficoltà al largo, dell'Isola olandese di Texel a causa di problemi alle macchine. Tuttavia, come si apprende da fonti marittime olandesi, il capitano dell'unità ha rifiutato Ieri l'aiuto di rimorchiatori olandesi e ha indicato di voler proseguire la rotta con 1 mezzi a disposizione alla volta di Napoli, La «Zenit», che ha a bordo 105 cadetti, si era pericolosamente avvicinata sabato sera ad installazioni per l'estrazione di Idrocarburi. Non si esclude che gli strumenti di navigazione siano danneggiati. Dopo le sue spet cerimonia suggerita dagli olandesi per 11 17 febbraio, si creerebbero ulteriori pressioni cui Folketing danese; ma soprattutto sull'elettorato danese che sarà quasi sicuramente chiamato a pronunciarsi sulla «minlriforma» con un referendum (si fa la data del 25 febbraio). Tale soluzione è quindi favorita dallo stesso governo di Copenaghen, che non è contrarlo a drammatizzare la situazione e che quindi considererebbe tale procedura un «elemento utile» nella sua battaglia con la maggioranza guidata dal socialdemocratici. Ma dalla Comunità si levano due voci contrarie alla firma «a undici»: sono quelle della Grecia e del Lussemburgo. Superarle, oggi, non sarà facile. Fabio Galvano Unions battute

Persone citate: Gheddafi, Reagan, Whitehead