Duri con Tripoli perchè Mosca intenda?

Duri con Tripoli Duri con Tripoli perché Mosca intenda? Ombrello aereo tra Comiso e Slgonella di ALDO RIZZO Caccia italiani in esercitazione CATANIA — Mentre da Tripoli il colonnello Gheddafi minaccia dure ritorsioni contro le postazioni Nato dell'Italia meridionale in caso di attacco statunitense alla Libia, a Slgonella e Comiso, 1 due avamposti dell'Alleanza Atlantica nel Mediterraneo, c'è grande movimento di uomini e di mezzi. Si mettono a punto 1 sistemi di difesa contraerea predisposti nelle scorse settimane dal ministero della Difesa attraverso l'invio di una trentina di pezzi d'artiglieria e di circa 500 soldati fatti affluire in Sicilia da Bologna. •Normali movimenti di truppe e di mezzi che nulla hanno a che vedere con la crisi nel Mediterraneo», continuano a ripetere le autorità militari. Ma viene spontaneo ritenere che gli avvertimenti del colonnello libico (quelle di sabato sono state precedute nelle scorse settimane da altre minacce) abbiano Indotto il ministero ad accelerare i tempi di esecuzione di alcune misure di rafforzamento delle due basi, già programmate da tempo. Il maggior spiegamento di forze si nota a Comiso. Nel recinto dell'ex aeroporto Magliocco, Base dei micidiali missili Cruise a testata nucleare, è stato trasferito 11 grosso degli uomini e dei mezzi giunti in Sicilia nei giorni scorsi. A differenza di Slgonella, Comiso era quasi sguarnita di mezzi di difesa convenzionali. I rinforzi trovano dunque una spiegazione logica. «Si tratta di una grossa base aerea — ha dichiarato di recente 11 generale Biagio Cacclola, comandante della Regione militare della Sicilia — e va, in qualche modo, organizzato un sistema di difesa aereo immediato». Meno normale, sembra, 11 viavai di aerei sul cielo della Sicilia orientale: caccia italiani in esercitazione che sfrecciano fra Comiso e Slgonella; sorvolando a bassissima quota gli impianti militari, forse per simulare attacchi aerei nemici e verificare i sistemi di puntamento del Quando oggi a Bruxelles si apre la riunione dei ministri degli Esteri europei, che deve discutere anche l'atteggiamento della Comunità di fronte al «caso Gheddafi», l'imponente dimostrazione di forza aeronavale degli Stati Uniti a) largo delle coste libiche sarà appena a metà «tei suo svolgimento. Per altri quattro giorni, ciao a venerdì 31, te trenta unità della Sesta Flotta e il centinaio e passa dei loro micidiali aviogetti continueranno vistose manovre di guerra «sotto il naso di Gheddafi», osservate e controllate da vicino da rSiù di venti navi sovietiche, almeno sei delle quali dotate di missili (e sono dati mutevoli, perché poco distante c'è il resto della Squadra del Mediterraneo, avanguardia della più potente Flotta del Mar Nero). Che cosa decideranno i ministri europei? Di piantare cartelli lungo le coste, con la scritta «Divieto di balneazione»? Un incidente e possibile in qualunque momento, prima che finiamo di scrivere questo articolo o quando il giornale è stato appena stampato. Oppure è possibile, e certamente è sperabile, che non accada nulla di grave. In un caso e nell'altro, gli europei hanno scelto il ruolo di spettatori impotenti, senza escludere di diventare vittime di danni gravi (almeno quelli di loro che guardano a Sud). Quando si dice questo, non si vuole ripetere il solito discorso sull'Europa che non riesce a darsi una unità politica e militare e che perciò è condannata a un ruolo subalterno negli affari mondiali. Di fronte alla «escalation» del terrorismo internazionale, di matrice mediorientale, l'Europa era chiamata a qualcosa di meno, cioè a elaborare un atteggiamento comune, una politica comune fra i vari Stati in-' dipendenti, per impedire che nel vuoto da essa lasciato s'inserisse l'ipotesi di uno scontro diretto tra le due superpotenze. A un tale compito l'aveva esortata, per la verità, il governo italiano; col risultato che la riunione europea del 21 è stata rimandata al 27. Vedremo, tra oggi e domani, se finalmente uscirà qualcosa che somigli a un'iniziativa politica. Detto questo, resta un certo stupore per l'ostentazione di forza degli Stati Uniti ai limiti delle acque libiche. Se Gheddafi fosse davvero il solo, grande protettore del Nino Amante (Segue a pag. 2-8' col.) (Segue a pag. 2 • 8* col.)

Persone citate: Biagio Cacclola, Cruise, Gheddafi, Magliocco, Nino Amante, Ombrello