Musei sempre in crisi salvati dagli sponsor?

Il problema maggiore è la carenza di personale Il problema maggiore è la carenza di personale Musei sempre in crisi salirgli dagli sponsor? Dicono al Brera (organico 33 persone, ne servirebbero 140): «Non è giusto che un aiuto privato diventi la soluzione stabile» MILANO — Dice la dottoressa Rosalba Tardito, sovrintendente di Brera: «Noi, la domenica, riusciamo a tenere aperto fino alle 14 grazie allo sponsor, Chivas Regal. Un intervento che dura dall'agosto scorso ed è destinato a concludersi a fine mese. E dopo? Vedremo; può essere che si ripeta un aiuto privato, perù non si può pensare che questa forma diventi una soluzione stabile: •Mi auguro che un qualche sollievo ci arrivi dalie assunzioni che verranno dai concorsi in svolgimento. Per avere un'idea della situazione, basti pensare che l'organico attuale è di 33 persone, mentre quello indispensabile per far funzionare il complesso di Brera sarebbe di 140 elementi. Richieste in tal senso sono state presentate da me e dai miei predecessori ai vari ministri dei Beni Culturali: Dicono all'Ufficio cultura del Comune: •/ nostri musei Il trasloco a Groan civici — diciannove in totale — sono aperti anche la domenica, con una leggerissima riduzione dell'orario consueto che, durante la settimana, va dalle 9.3G alle 12.15 e dalle 14,30 alle 17,30 (chiusura, generalmente, il lunedì). Ma i problemi sono tanti, tra i primi la mancanza di personale. Per alcuni uffici, cerchiamo di sopperire con il servizio degli obiettori di coscienza e, per altri, con la collaborazione di alcuni pensionati comunali. Da tempo si sono riuniti in una cooperativa, alla quale spetta il compito di segnalarci i nominativi dei maggiormente bisognosi e dei più qualificati'. Dicono tante persone: .Ma possibile che sia così difficile, per la gente che lavora, visitare un museo o vedere una mostra? Durante la settimana, tutto chiuso nell'intervallo di colazione, quando magari il tempo per fare una visita, seppure rapida, ci sarebbe; e ane di Garbagnate chiuso nei giorni festivi, cioè gli unici nei quali saremmo «beri». Difficoltà fondamentale, la carenza di personale. Tempo fa, si era parlato di adibire ai ruoli di custode (circa un milione al mese di stipendio) del giovani disoccupati o degli anziani neo-pensionati. II progetto è però naufragato soprattutto per l'opposizione dei sindacati. Custodi si è per concorso statale e basta: con 1 relativi problemi. Per esempio, la questione della sede. Tutti i musei del Nord soffrono di carenza d'organico, mentre al Sud lamentano eccedenze. La ragione è facilmente comprensibile: chi vince il concorso — e di solito si tratta di persone del Sud — per un po' vive in una grande città del Settentrione, poi, vista l'esiguità dello stipendio, preferisce tornare nella regione di provenienza, dove la vita costa meno. I musei sono scarsamente frequentati, e questa è la ragione fondamentale per il poco riguardo verso le loro funzioni. Ma in questi mesi in cui le 45 sale di Brera sono rimaste tutte aperte, i visitatori risultano aumentati del 61 per cento rispetto al passato e nel mese di novembre sono addirittura raddoppiati. Allora, le sale mezzo chiuse attirano poca gente e inducono all'elargizione di fondi esigui, ma la scarsità di mezzi ostacola il funzionamento a pieno ritmo che richiamerebbe pubblico. Come di frequente accade, le situazioni finiscono per essere contemporaneamente causa e conseguenza l'una dell'altra. Oltre ad incrementare l'afflusso di pubblico, l'apertura del musei nei giorni festivi ne aumenterebbe la varietà: come le sedi civiche. Brera, in questi mesi, testimonia che, la domenica, Intere famiglie per esemplo si recano a vedere le raccolte d'arte. Durante la settimana, una grossa ietta di pubblico è costituita da gruppi organizzati, scolaresche e turisti principalmente. In proposito, c'è da notare che sono oltre 7 milioni i turisti che ogni anno giungono a Milano. L'esigenza di un calendario di aperture più consono alle reali esigenze di una città di tali dimensioni — per le iniziative culturali e artistiche e per quelle commerciali — è stata di recente tema di discussioni, e anche di richieste al Comune e alla Regione, da parte di alcune forze politiche e sociali. «La soddisfazione — racconta Rosalba Tardito (una sovrintendente energica e una persona molto simpatica, cordiale, positiva) — è stato constatare che, pur non avendo organizzato — Morandi a parte — esposiarionf tali da richiamare le folle, il museo era sempre pieno di gente. E' chiaro, a questo punto, che era proprio Brera ad attrarli, con i suoi capolavori stabilmente in dotazione, con il suo fascino e le sue memorie'. Una delle iniziative per cui la dottoressa Tardito si batte, e, non a caso, la realizzazione di mostre che, oltre a costituire richiamo di per se stesse, vivacizzino il museo: tra esse, in marzo, una di disegni del '500-600 lombardo, accompagnati da una parte di dipinti della medesima epoca e provenienza, non più esposti da parecchi anni. Ornella Bota

Persone citate: Brera, Custodi, Ornella Bota, Rosalba Tardito, Tardito

Luoghi citati: Milano