Un amico per la solitudine di chi sta morendo

Un amico per la solitudine di chi sta morendo Un amico per la solitudine di chi sta morendo Ai volontari viene aiutare - «Chi sta offerta una preparazione soprattutto di tipo male ha un enorme bisogno di parlare. Dobbi •E I malati soli?» chiede II manifesto dove una giovane donna tiene la mano di qualcuno che giace In un letto. Lo hanno preparato, naturalmente gratta, Il disegnatore Crepax e l'Utet per «Anapaea», l'assodazione che al occupa dell'aaslttonza domiciliare gratuita agli ammalati di cancro: in particolare coloro che II linguaggio scientifico definisce asetticamente «terminali»; che non hanno altra attesa, ormai, ce non della motto. La loro solitudine, molto (petto, è totale: non solo quella di chi non ha nessuno accanto a ai, ma anche la solitudine del malato che perde un contatto vero con la famiglia. Terrorizzati dal dolore, I parenti finiscono spesso per rifiutare Inconsciamente chi, senza ormai alcuna speranza, procede fra sofferenze spesso atroci verso la One di tutto. E' qui che Interviene II volontario. Ha frequentato un corso dove gli e alato Insegnato come comportarsi, come «disfogare», come arrivare a poco a poco a fornire al morente un aiuto psicologico che non gli salverà certo la vita ma gli permetterà forse di accettare la fine con minore angoscia, di venire a patti con II muro Invalicabile che ha davanti a se. E poi, se necessario, Il volontario ti occuperà anche di sbrigare qualche faccenda domestica. Sulla strada del dolore e della solitudine, l'Anapsca tende una mano. Per farlo deve pei6 disporre di volontari «preparati» al loro o psicologico: il loro compito è dialogare e iamo offrirgli un orecchio, non una bocca» compito. Non serve una cultura specifica, ci vuole disponibilità umana. Le «tecniche» psicologiche vengono Insognalo In un corso (ohe Inizia II 29 gennaio prossimo, e si tiene ogni mercoledì sera nell'aula magna del Meurlzlano) dedicato agli atpettl psicologici, Igienici, morali dell'aatltlenza del malato. Fra I docenti (medici, oncologi, ptlcologl) c'è anche un sacerdote. Il problema religioso, per un morente, non è certo secondario. E 11 volontario deve sapere che non dovrà mal Imporre questo discorso, ma assecondarlo solo se gli viene dal malato, nel termini In cui gli viene proposto. «L'ammalato ha sempre un enorme bisogno di parlare. Dobbiamo offrirgli un orecchio, non una bocca» apiega lo psichiatra Giorgio Vallerò, che ha fondato l'Anapaca nell'80 (ora II presidente è II professor Sebastiano Cocuzza). L'attodazione (l'Indirizzo e via Monto di Piolo 11, tel. 6S7.S3.07) ò stata la prima In Italia, per questo tipo di assistenza. E finora ce n'è aolo un'altra a Milano, Il Vldat. Attualmente I volontari (preparati In sei differenti corei) sono un centinaio, ed assistono una trentina di ammalati, segnalati In genere da «terzi», e doè dall'ospedale, dallo parrocchie, degli assistenti sodali. Domani, torse, saranno molti di più. b m. bau.

Persone citate: Crepax, Giorgio Vallerò, Piolo, Sebastiano Cocuzza

Luoghi citati: Italia, Milano