Bolgiani: «Tutto cominciò dal Concordato...»

Bolgiani: «Tutto cominciò dal Concordato,..» Bolgiani: «Tutto cominciò dal Concordato,..» «Per la via imbo La vicenda seguita all'accordo di vertice fra il card. Potetti e il ministro Falcucci.a nome del governo (e con l'avallo precipitoso del presidente Cossiga) si è chiusa, per il momento. C'è voluto un voto della Camera, equivoco però e contraddittorio. La vicenda ha un suo aspetto politico e ne ha uno religioso che interessa però anche chi religioso non è o crede di non esserlo, come anche chi crede di esserlo e non lo è poi troppo, n dato politico indiscutibile è che la vicenda discende per via diretta dal Concordato. Chi come me è un cattolico francamente anticoncordatario non se ne stupisce. I. Concordati fra la Chiesa cattolica e lo Stato, se possono ancora spiegarsi quando la 'Chiesa ha di fronte a sé regimi assoluti o totalitari, sono un nonsenso in regimi liberali e democratici, n volerli mantenere da parte degli Sati come della Chiesa significa solo che la Chiesa diffida di libertà e democrazia e che lo Stato considera il fatto religioso in Italia essenzialmente rappresentato dalla Chiesa cattolica in quanto gerarchia, ritenendo peraltro una tale Chiesa un corpo esterno con cui conviene contattare e accordarsi. Dal punto di vista strettamente politico ha dunque ragione l'on. Bodrato a stupirsi che sulla mozione-pateracchio presentata come conseguenza all'accordo concordatario non abbiano convenuto anche 1 comunisti, che boccata non si va sono stati, sono e continueranno a essere ultraconcordatari. Molto più stupefacente è che i partiti laici, fortemente critici a suo tempo a riguardo del Concordato, lo abbiano allora votato e abbiano rivotato ora nel modo che sappiamo. Quella Camera vuota quando parlava l'on. Bassanini è un simbolo delio sfascio politico-Ideologico dei partiti laici. Ciò che a me Interessa è però ora soprattutto l'aspetto globalmente 'religioso' del problema. Che ha due facce: una è quella propriamente «ecclesiastica,, che non è da sottovalutare. La Chiesa cattolica, quantomeno in Italia, è una grossa realtà sociale, dotata di un apparato burocratico, capillarmente diffusa e organizzata che gestisce un insieme di cose molto diverse e che deve pensare a sostenersi per diffondere il proprio messaggio: e lo deve fare in mezzo a una società ormai poco sensibile al significato specifico di questo messaggio che le viene inviato. E' una Chiesa che, non essendo produttrice di beni materiali e di ricchezze, deve per forza sostenersi ricorrendo a fonti di finanziamento aleatorie, che non sono il frutto di una sua produttività materiale, e che deve pertanto cercare di trasformare in beni materiali di sostentamento e sopravvivenza i beni immateriali di cui gratifica 1 suol fedeli e, Insieme, ottenere dallo Stato in forma mo¬ incontro a una p ace religiosa, ma a netizzata il riconoscimento di servizi che una parte dei cittadini ne riceve (nel nostro caso, l'insegnamento della religione nella scuola). Che su questo piano 'ecclesiastico-, dopo la sparizione della congrua, la gerarchia ecclesiastica cerchi l'accordo con lo Stato può essere comprensibile. Molto meno comprensibile è invece un'impostazione concordataria, nella specifica risoluzione dell'insegnamento religioso cattolico nella scuola, se si guarda alle motivazioni religiose profonde e non solo sociologiche per cui la Chiesa esiste e si tramanda. Tali motivazioni discendono dalla sua realtà propria, originaria e fondante (e che si vuole riscoperta e rinnovata alla luce del Concilio), di essere cioè «missionaria» dell'Evangelo e testimone vivente e inconfondibile di esso in mezzo alla gente. C'è veramente da stupirsi a considerare che i vertici della Chiesa ritengano l'«ora di religione- (che inizialmente si è dichiarato non sarebbe stata -catechistica- e 'Confessionale' ma culturale e che invece, con ciò che l'intesa Poletti-Falcucci lascia prevedere, sarà proprio il contrario) possa essere trasmettiti! ce della Parola di Dio e dell'autentica esperienza religiosa vissuta. Una « missionarie td. concordata o concordataria che «missione» è ancora al giorno d'oggi? I vertici vaticani e della Cei si sono mai chiesti se an¬ a una serie di confl che certi movimenti sempre più da loro prediletti, accarezzati e lodati (ad onta del loro integrismo) reclutino poi i loro adepti attraverso l'ora di religione o non piuttosto in un libero muoversi e spontaneamente aggregare quanti incontrano e con cui prendono contatto? Mi viene in mente che il mettersi sulla via su cui ci si è messi ricordi da vicino l'Israele che voleva un re per avere un capo che uscisse in battaglia in testa alle sue schiere, cosa che Yahweh invece disdegnava: che ciò sembra corrispondere puntualmente a una Chiesa che vuol garanzie e percorsi protetti per diffondere il suo messaggio. Ora, se la Chiesa non esiste che per sostenere e alimentare la fede e la vita del crisitano, ebbene essa non può avere una fisionomia sostanzialmente diversa da quella del credente. Il quale sa che la sua fede, come la traduzione di essa nella vita, debbano essere oggetto di un continuo ricominciare, in mezzo all'insicurezza materiale, sapendo che la sua ricchezza e la sua sicurezza stanno altrove. Quanto poi a chi considera la religione sotto l'aspetto politico è solo politico (e non sono solo 1 non credenti a farlo), ebbene sappiano che per la via imboccata non si va Incontro alla pace religiosa, ma a una serie di conflitti Inevitabili. nflitti inevitabili» Franco Bolgiani

Persone citate: Bassanini, Bodrato, Bolgiani, Cossiga, Falcucci, Franco Bolgiani, Poletti

Luoghi citati: Israele, Italia