Tempesta su una legge tra due rive del Tevere di Marco Tosatti

Tempesta su una legge tra due rive del Tevere Tempesta su una legge tra due rive del Tevere ^ e e o I a a ò o i e e i o n — i e a ROMA — Mercoledì II consiglio permanente della Conferenza episcopale era riunito nella sede della Cai in attesa: un'attesa venata di ansia per le sorti di un'intesa che aveva provocato più polemiche che benefici. Poi da Montecitorio, è giunta la telefonata liberatoria: l'accordo sulle modifiche alla «circolare Falcuccl» era fatto, laici e comunisti avevano dato l'assenso, l'Intesa firmata da Poletti e dal ministro della p. I. non si toccava. La «religione» alle materne — un'innovazione rispetto al Concordato del '29 — e alle elementari era salva. Non c'era più da temere che le polemiche suscitate dalla procedura usata dal ministro della P. I. e le asprezze di certi interventi d'area cattolica e anticlericale portassero di nuovo all'Isolamento della de (sola con II msiX Da quel momento I vescovi hanno cominciato a lavorare su una «noto pastoia/»» dal toni dacteaimerke oencMsMi«riDjtó>plCi oonci- f lldrrtrdi *quefrr usatfnVf suor frflèfventi dal presidente della Conferenza, Il card. Ugo Potetti, che ha dato l'Impressione di vedere nel dibattito une specie di battaglia per l'abolizione dell'ora di religione nelle scuole pubbliche più che una polemica verso l metodi seguiti dal ministro della P. I., e su alcuni contenuti di un documento ministeriale. Ma se il cardinale vicario di Roma à stato seguito su quella linea «dura» dal settori più integristi, eoa) non pare sia stato né per i vescovi (le loro prese di posizione, a cominciare da quella del card. Martini, sono molto più distese), né per le maggiori organizzazioni cattoliche: l'Azione Cattolica 9 le Adi hanno espresso documenti molto misurati. La querelle era scoppiata a metà dicembre, dopo la firma — un sabato pomeriggio, senza annunci preventivi — dell'Intesa fra il card. Potetti e II ministro Falcuccl. Ma le critiche — le comunità valdesi e Israelitiche, qualche sindacalista, qualche politico, I partiti laici non si erano ancora sensibilizzati — erano dirette verso Il responsabile della Pubblica Istruzione. Nessuno metteva in dubbio il diritto della Conferenza episcopale di «apuntare» nel negoziato le migliori condizioni possibili per svolgere quella che ritiene una sua missione. Ma In una conferenza stampa, tenuta II 19 dicembre, quando appena si cominciavano a Intravedere le prime nubi di quella che sarebbe poi diventata la tempesta di metà gennaio, il vicario del Papa scese In campo, con una certa acredine, a difendere II ministro Falcuccl e l'intesa. •Non è una difesa d'utilclo del ministero della Pubblica Istruzione — disse —, è una constatazione di meraviglia e di dispiacere, perché viene attribuito alla Col di avere approfittato della circostanza per consolidare del privilegi. SI è operato nel rispetto della liberti, che è eguale, per cristiani e non». DI quale tipo di libertà? Ne ha parlato il Papa, in un intervento pubblicato il 13 gennaio, mentre già si era in piena battaglia: «E' In un autentico rispetto della liberti che viene consentito a tutti coloro che lo desiderano, anche a chi si trova nel dubbio e nella ricerca, anche al meno sensibili alle esigenze del proprio battesimo, avvalersi dell'Insegnamento religioso come viene presentato dalla Chiesa nella sua Integratiti e autenticità-. A spese dello Stato, sottolineano,polemicamente gli avversari del.oqnpordatPj.e dell'Intesa. Ma ormai era il moménto dèi «falchi., Il livello - pbfèWfco ' raggiungeva' toni molto aspri.-; ''I*. La preoccupazione, in quel giorni drammatici in Segreteria di Stato, e negli ambienti più moderati della Conferenza episcopale, à che II fervore polemico faccia perdere di vista il reale obiettivo della discussione che si preannuncia in Parlamento, causata dal «non possumus- del ministro Falcuccl al ministro Mamml, che le chiedeva di sospendere.alcune scadenze della circolare ministeriale applicativa dell'intesa. In gioco non è infatti il principio, sancito dal concordato, per la Chiesa cattolica di insegnare religione; ma di dare alle forze politiche l'opportunità reale di dire la loro parola su procedure e metodi nell'applicazione dell'intesa. Martedì mattina, il 14 gennaio, venti deputati ascoltano stancamente gli oratori che leggono le loro mozioni. Nel frattempo, nella quiete della sala a un capo del «Transatlantico», Il vice presidente del Consiglio Forlani, con il sottosegretario, Giuliano Amato, Incominciava a riprendere i-fili di uno strappo che minacciava di diventare lacerante. Ministro della Pubblica Istruzione (Franca Falcuccl, de), ministro per i Rapporti con il Parlamento (Oscar Mamml, pri), respóhsatìill dei gruppi parlamentari di maggioranza, allargata al pel, responsàbili degli uff/ci scuola: le riunioni «plenarie», o ri-" strette a soli due o tre elementi di questo gruppo si succedevano le une alle altre, mentre nella sede della Conferenza episcopale, e negli uffici della segreteria di Stato cominciava l'attesa, un'attesa segnata ancora da qualche Intervento pubblico del cardinale Poloni, che parlava di 'rigurgiti di anticlericalismo, che tenta giustificazioni legali e autentici attentati contro la liberti: Un'attesa marcata da continui contatti. Fonti ufficiali vicine alla Conferenza episcopale hanno asserito che mll filo diretto tra la delegazione democristiana Impegnata a trattare con gli altri partiti un documento comune che superasse l'Impasse sull'insegnamento dell'ora di religione nelle scuole e la Conferenza episcopale Italiana non si i mal interrotto». Cosi scriveva venerdì 16 gennaio t'Avvenire, organo della Conferenza. •Ogni punto è stato concordato e accettato e a//a fine sottoscritto* dai parlamentari democristiani incaricati di trovare il compromesso sulla circolare Falcuccl. 'Positivo ed in perfetta coincidenza con l'intesa^ l'ha giudicato II capogruppo de alla Camera, Virginio Rognoni. Dalla CEI, o dal Vatlca- rolo^a'^»» gnamentó religioso, resa manifesta il giorno dopo la votazione con la fiducia alla. Camera. Probabilmente, a dicembre, il problema era stato in una certa misura sottovalutato, sia da una parte che dall'altra del Tevere; ed è stato necessario affrontarlo quando ormai sembrava essersi instaurata, all'interno del proble¬ ma stesso, una logica perversa che portava allo scontro, e sembrava privilegiare le ali «dure» degli schieramenti. In quel clima, e con alcune mozioni parlamentari che proponevano non solo di modificare la circolare, ma di chiedere la rinegoziazione dell'Intesa firmata il 14 dicembre, il timore di uno scontro sembrava prevalere. E da una parte e dall'altra sono ricomparsi gli spettri di vecchie paure. Con qualcosa di nuovo. Il neoconcordato, e i provvedimenti successivi erano «passati» nelle sedi parlamentari con un livello piuttosto ridotto di conflittualità. Una richiesta di rinegoziare l'intesa, magari accompagnata da una crisi di governo — era questo un timore presente negli ambienti ecclesiali meno rigidi — avrebbe riportato Indietro l'orologio di qualche anno, ai tempi del vulnus, della decisione autonoma dello Stato In materia di matrimoni. Cosi, al di si£pi«Jk«^«A4ib«ÌK«»«j»*JtorM- raggToVnrì*a*for;^cW ha lanciato segnali distensivi. P(jr> blicl: affermando sull'Osservatore Romano che l'episcopato italiano 'attendeva con rispetto' l'esito del dibattito In corso in Parlamento. E più discreti, permettendo che la delegazione della de si muovesse con un certo margine di manovra nelle trattative in corso a Montecitorio, senza il timore di essere sconfessata nei fatti, una volta trovato il compromesso. Può essere addotto, ad esemplo, il problema della collocazione oraria dell'insegnamento della religione, Laici e altre religioni hanno chiesto che fosse posta all'inizio o alla fine delle lezioni, per facilitare, da un punto di vista pratico, la scelta dei genitori e degli alunni E' un'ipotesi che non ha trovato mai molti consensi da parte della CEI, timorosa che il numero dagli allievi diminuisca eccessivamente (e si creino problemi anche per gli insegnanti). Ma il principio è stato ammesso, durante la ricerca del compromesso a Montecitorio, per le scuole elementari. Difficilmente questo punto sarebbe stato accettato senza la «luce verde» della Conferenza episcopale. Cosi la ■nota pastorale', che' anche temporalmente sembra suggellare la battaglia di questi giorni al Parlamento, appare redatta in toni di sollevate circa mbdUiti di prooe* dimento nell'approvazione e poi nell'applicazione dell'Intesa; i vescovi si rivolgono amichevolmente ai possibili utenti dell'ora di religione; e nell'ammissione che le difficoltà -sono prevedibili in una così profonda revisione del precedente sistema'. Marco Tosatti

Persone citate: Franca Falcuccl, Giuliano Amato, Oscar Mamml, Poletti, Poloni, Virginio Rognoni

Luoghi citati: Roma