Ora di religione, ultima crociata?

I retroscena dell'accordo Poletti-Falcucci, i risultati, che cosa può ancora accadere I retroscena dell'accordo Poletti-Falcucci, i risultati, che cosa può ancora accadere Ora di religione, ultima crociata? Colletti: «Pastìcci e vecchi steccati» Quella strana battaglia all'italiana La battaglia che si è svolta in Parlamento e sui mass media al riguardo dell'insegnamento della religione nelle scuole si è conclusa, per il momento, senza vinti né vincitori. E' stata una tipica battaglia all'italiana, di quelle che tanto divertono gli osservatori stranieri delle cose di casa nostra: grandi fiammate e birichinate, abili tatticismi che attraversano procedure e massimi principi. I giovani nelle scuole e tutti quelli che ricordano la loro ora di religione restano un poco sorpresi, quasi sbigottiti. Non avrebbero mal pensato che I patetici tentativi dell'Insegnante, laico o prete che fosse, di interessare In qualche modo dessi distratte e indifferenti sarebbero assurti a questione nazionale. Cosi 6 stato, tuttavia; e non è detto che sia finita. L'Intesa raggiunta, infatti, è di quelle che consentono a chi vi abbia interesse di riaprire la questione alla prima occasione utile. Personalmente ritengo che non sia II caso di affilare le armi dell'lntofleranza. Il fanatismo, sia esso religioso o laico, non è mal buon consigliera di comportamenti civici e I! buonsenso consiglierebbe di lasciare alle scuole maggiore autonomia, anche giuridica, per prendere responsabilmente le decisioni migliori, a seconda delle concrete situazioni che si determinano. Se, come tutti dicono, la religione è una questione di coscienza, che siano le coscienze — del genitori, .degli allievi e degli insegnanti — di ogni singola scuola a prendere democraticamente le decisioni. Cosi, del resto, già avviene di fatto nella stragrande maggioranza del casi. L'esercizio dell'autonomia, ove fosse anche giuridicamente tutelato, non potrebbe che dare, alla lunga, buoni risultati. A me pare che II discorso sulla religione assomigli motto a quello sull'educazione civica; per entrambi è molto difficile organizzare un vero e proprio insegnamento "curriculare" perché gli insegnanti che a queste materie si dedicano e si dedicheranno non potranno mal costruire su di esse una propria Identità professionale. Entrambi trattano di quostroni vaiorFt àhu^otè^eTfiénci^ delle condotte — che addirittura fondano e costituiscono la convivenza civile e che necessariamente debbono essere trasmesse alle nuove generazioni, se al vuole dare continuità a una cultura e a una società. ■ Ma, ed è questo II punto centrale, contrariamente a ciò che appare leggendo degli accesi dibattiti In Parlamento, o nei media, tale trasmissione avviene per vie Riverse da quelle dell'Insegnamento ufficiala e attraverso altri soggetti rispetto agli insegnanti di tali specifiche materie. Sono la famiglia e le scuola nella toro interazione, sono i mass media e I gruppi di pari, è clima culturale di un Paese: è II complesso Intreccio di tutte queste influenze che riesce a costruire un ponte efftcaco e credibile tra la tradizione e le nuove generazioni. Se al guarda al problema dell'Insegnamento della religione da questo punto di vista non al può che sorridere delle accese polemiche di questi giorni. Discutiamo pura, ma non dimentichiamoci di come atanno le cose, di come funzionano i processi di trasmissione culturale e di come si formano le coscienze. Invitare la gante a mobilitarsi per le crociate, come alcuni fanno dall'una e dall'altra spónda, non solo mi para anacronistico '■— quasi un voler risuscitare climi di fine Ottocento — ma sicuramente controproducente, sia par ehi voglia Inalberare la bandiera laicista sia per chi ritenga giunto II momento di una rivincita sanfedista. Giovanni Bechellonl if Come l'ha vissuta il super-integralista Come l'ha vissuta : : — Per l'ora di religione nette scuole al è quasi sfiorata la crisi di governo. Professor Colletti, non le sembra un po' troppo? Non era certo il caso di aprire una crisi su un problema di questo genere, anche perché la gente non l'avrebbe capita. In linea di principio Voptimum sarebbe stato non avere a che fare con nessun tipo di Concordato. D'altra parte — aggiunge il politologo e professore universitario Lucio Colletti — visto che un vecchio Concordato esisteva, mi rendo conto che un passo del genere sarebbe stato forse troppo traumatico. Resta il fatto, comunque, che nonostante le modifiche apportate alla famosa «circolare Falcuccl» c'è, nella scuola italiana, una presenza della Chiesa cattolica che di fatto turba e altera 11 pluralismo ideologico e religioso». — In che senso? •Faccio una premessa: non mi piacciono gli atteggiamenti settari, rispetto i cattolici, ritengo che debbano avere, come del resto tutti gli altri cittadini, compresi 1 non cattolici, il rispetto dei loro diritti e delle loro libertà. Aggiungo che non esistono, o non dovrebbero esistere, motivi per ricreare antichi e anacronistici steccati. «Detto questo, resta però un fatto: la soluzione che è stata data al problema dell'ora di religione mi sembra alquanto pasticciata. Perché introduce fra le materie scolastiche (anche se poi non figura sulla pagella) un insegnamento religioso che in pratica, verrà impartito solo da insegnanti cattolici che dovranno avere la preventiva autorizzazione dalle autorità ecclesiastiche. Questo determinerà una situazione di pri- sogno. Perché se è vero che 1 cattolici nel nostro Paese sono largamente maggioritari rispetto al seguaci di altre confessioni, è altrettanto vero che hanno ampia disponibilità di spazi, sedi e occasioni per impartire l'Insegnamento della religione cartoli- ca. In una società llberal-democratlca lo Stato non é te-. mito a impartire l'insegnamento religioso. Per questo ci sono le comunità religiose, alle quali il cittadino può rivolgersi in tutta liberta». — «Civiltà Cattolica», l'autorevole rivista del gesuiti, scrive: I valori religiosi vanno apprezzati •specialmente oggi che 11 mondo moderno al trova a dover fronteggiare la minaccia del nichilismo, cioè la fine di tatti I valori che danno senso alla vita». E' d'accordo? «MI sembra un'impostazione molto velleitaria, e mi stupisce che venga da una fonte cosi autorevole, n processo La Falcuccl: «Non veglio equivoci» ROMA — 'Mi auguro che il dibattito parlamentare svoltosi sull'Insegnamento della religione cattolica non lasci spazio agli equivoci dai quali è nato; ha detto Ieri il ministro della Pubblica istruzione Franca Falcuccl. 'L'intesa raggiunta — ha proseguito —, al di là della polemica, sta rigorosamente nell'accordo del 18 febbraio e la circolare da me inviata ai provveditorati e alle scuole il 20 dicembre scorso recepisce rigorosamente l'intesa: della cosiddetta secolarizzazione (o se si preferisce, della perdita d'influenza della religione nella società industriale moderna) non è il prodotto di una qualche congiura. E* U risultato del corso oggettivo delle cose, cioè del carattere intrinseco alla società indUIo penso che : logica — a meno che non pretenda di avvalersi di strumenti autoritari — che sia in grado di rovesciare questo processo». — Dunque l'equazione è obbligata: società industriale uguale nichilismo. «Non la metterei in termini cosi perentori: 11 nlrihilinmo dei valori si può determinare in conseguenza di certi andazzi della società Industriale. Certo, questo tipo di società (inutile farsi illusioni) si trova a dover affrontare un problema di difficilissima soluzione: riuscire a sprigionare, dal suo interno, valori reali: di rispetto della persona umana, di considerazione nel confronti delle minoranze emarginate, di rispetto delle libertà civili e politiche. Valori che la società deve trovare in se stessa, e non può desumere da una Tradizione, 11 cui patrimonio e entrato in crisi non per una congiura del destino, ma perché 11 corso stesso delle cose lo ha messo in crisi». — L'ora di religione, allora, non sarebbe una soluzione-. «Il pericolo del nichilismo esiste, ma non vi si può porre riparo costringendo ad essere credenti nel vecchi valori, delle persone che di fatto In quei valori non credono più». Mauro Anselmo

Persone citate: Falcucci, Giovanni Bechellonl, Lucio Colletti, Mauro Anselmo, Poletti, Professor Colletti

Luoghi citati: Roma