Fa paura il Barcellona del divo Schuster

Come gioca la squadra spagnola prossima avversaria della Juve nei quarti di finale della Coppacampioni: classe e ritmo Come gioca la squadra spagnola prossima avversaria della Juve nei quarti di finale della Coppacampioni: classe e ritmo Fa paura il Barcellona del divo Schuster Il tedesco Schuster è l'uomo di maggior spicco del Barcellona dal nostro Inviato GIAN PAOLO ORMEZZANO BARCELLONA — Come gioca il Barcellona, che aspetta al Nou Camp la Juventus il 5 marzo per il primo turno dei quarti di finale di Coppa dei Campioni? Nella vittoriosa partitona di campionato, l'altra sera contro l'Atletico Madrid, compagno o quasi (due punti in meno che sono diventati quattro dopo il 2-1) nell'Inseguimento al Real Madrid, 11 Barcellona ha mostrato un gioco speciale e quasi grande. Speciale perché alimentato da Schuster che è abbastanza unico, fine quasi come Platini e potente come forse nessun altro, e poi pure irruente, vistoso, Insomma grossa attrazione, capace anche di umiltà da zappatore, a svangare il campo cercando il pallone, svellendolo dal piedi altrui, e poi di finezze da nobile. Quasi grande perché davvero viene difficile immaginare come la squadra, blugranata potesse giocare meglio quella partita, dove l'avversario non era immenso, anche se valido, ma dove le mancavano quattro titolari in mezzo, cioè Àrchibald Marcos Rojo Clos e Conderé (quest'ultimo non trova posto se giocano gli altri quattro). li Barcellona, o meglio l'importante pezzo del Barcellona totale visto l'altra notte contro l'Atletico Madrid, riceve dal tedesco Schuster un ritmo enorme, quasi una frenesia epilettica. Lo schema principale d'attacco è semplice: palla a Schuster, che ci pensa un po' su però procedendo ai 30 l'ora verso la porta avversaria, e scatto di almeno due giocatori in profondità sulla sinistra (Schuster opera di prevalenza sulla destra, pur avendo due piedi perfetti). Parte il lancio o il cross, che è violento, tagliato. Dicono che quando ci sono Àrchibald e Clos, meno «aerei» di Amarilla e Carrasco, Schuster abbassa la parabola del passaggio., Idem per i corners: il Barcellona ne ottiene molti, visto come e quanto attacca (e Carrasco con i suoi dribblings viene utilissimo, tanto è vero che Venables il 5 marzo lo schiererà comunque, anche in caso di recupero di tutti 1 suoi attuali infortunati), e Schuster li tira quasi tutti lui, mandando la palla esattamente dove vuole. Sabato notte sulla testa di Alexanco, un libero un po' antico e svagato, per un colpo di testa Imprevisto (dagli altri) e facilissimo, quello del 2-1. Schuster parte da lontano, difficile marcarlo -a priori». Ha un piede alla Platini, anche sui tiri da lontano. E' feroce In certi tackles. Al novantesimo minuto correva più di tutu. Una bella bestia, davvero. L'Impressione è che, quando lui gioca bene, tutti intorno a lui giocano meglio. E' pure capitano, il che gli serve per teatrini vari, con l'arbitro, senza rischiare troppo. Il Barcellona gioca al Nou Camp su un vasto terreno di 105 per 75: Schuster con 1 suoi lanci serve molto. Potranno essere utili i lanci di Platini a Laudrup e a Briaschl (squalificato Serena). La difesa del Barcellona era al completo contro l'Atletico e ha patito contropiedi larghi e anche manovre strette, fitte. Alexanco fa l'ex grande, sembra poco pratico. Julio Alberto è un buon mezzo Cabrini, e va molto avanti. Mi gueli vigila, ma è vecchio. Bravo il portiere, Urruti, uno di quel matti che alia fine risultano clown eminentemente calcolatori. Venables l'allenatore Inglese sta in tribuna il primo tempo, per vedere gli schemi, passa In panchina nella ripresa. Contro l'Atletico il suo stare più prossimo al giocatori ha significato nel secondo tempo l'adozione del pressing, o quanto meno di una marcatura più attenta. Schuster ha rotto col Barcellona perù esegue perfettamente gli ordini di Venables, che è soddisfattissimo di luL -il mio tedesco ha giocato bene semplicemente perché è un campione, non per rispondere alle polemiche suscitate dalla sua decisione di lasciare il Barcellona»: cosi Venables a proposito del suo giocatore scontroso, balzano, sincero. La Juventus può farcela mandando Bonini su Schuster: fra l'altro Bonini assomiglia fisicamente al tedesco. Manfredonia forse non ha tutto il doloroso, fachlresco ritmo necessario. Platini può evitare ogni confronto diretto con Schuster, è nell'interesse reciproco, nonché in quello degli spettatori, ai fini dello spettacolo: il Nou Camp è vasto, è grande prato più che campo di gioco, c'è molto posto per tutti. Laudrup dovrebbe avere nel polmoni almeno due galoppate spaventose per tem¬ po, versoli gol Amarilla attaccante grande di testa non dovrebbe giocare, se Àrchibald recupererà anche dall'ultimo malanno, uno stiramento: atleticamente, la difesa bianconera potrebbe comunque fermare bene l'attacco barcellonese. Certo che da tempo, In Coppa, la Juventus non Incontra una squadra con un slmile tasso individuale di classe: Urruti, Miguel!, Julio Alberto che è un gran Furino, Victor, Carrasco e Rojo sono nazionali. Viene in mente 11 Bordeaux bene farcito di «nomi» grossi francesi ed extra: la Juventus lo pati molto, passò per poco. Altra cosa: 11 5 marzo ci sarà Ufo, ma non fattore campo come lo Intendiamo noi, cioè parapsicologia di folla. Lo stadio e immane ma perfetto, la gente quando spara una serie di petardi si apre intomo al posto dove sta la polvere pirica e prova un divertimento «rispettoso» di fronte alle esplosioni, che sembrano piedi grottesche più che esaltatrici o in timida tricl. Meglio giocare al Comunale, si capisce, ma non dovrebbe esserci a Barcellona fiatone di pubblico-drago addosso al giocatori.