Ancora tempesta sulla Thatcher Heseltine riaccende la polemica di Paolo Patrono

Sulla scia del caso Westland, minacce sul futuro del Premier Sulla scia del caso Westland, minacce sul futuro del Premier Ancora tempesta sulla Thatcher Heseltine riaccende la polemica Il ministro dimissionario intende dar la scalata al vertice del partito - I giornali parlano perfino di dimissioni del Primo Ministro per fine anno - Ma condizione essenziale per rimanere è anzitutto il calo della disoccupazione LONDRA — Mentre resta ancora sospesa l'ipotesi di un rinvio dell'assemblea straordinaria degli azionisti della Westland, domani, sull'ingresso della Fiat-Sikorsky come partner di minoranza nella società, non accenna a placarsi la «tempesta» politica innescata dalle clamorose dimissioni dal governo della signora Thatcher del ministro della Difesa Michael Heseltine, causate dal suoi dissapori con il premier conservatore sul salvataggio della casa elicotteristica britannica. Ieri, in una lunga Intervista televisiva, il ministro di¬ missionarlo ha continuato ad attaccare aspramente la signora Thatcher, accusata di aver agito In tenni analmente contro la maggioranza del membri del gabinetto per ostacolare l'esame della proposta della «cordata» europea. ^Annullando tenta motivo una riunione governativa sul caso Westland a metà di dicembre, il primo ministro ha compiuto un affronto alle pratiche costituzionali basate sulla responsabilità collettiva; ha sostenuto il dimissionario Heseltine, 11 quale ha anche attaccato il primo mi- nistro britannico per aver montato «una campagna sotterranea» per minare la sua credibilità. «JVon riesco a spiegarmi perché dei colleghi di governo che avevano appoggiato la mia tesi in sede ministeriale non mi sostengano adesso pubblicamente', si è chiesto bellicoso l'ex-minlatro, U quale appare adesso deciso a continuare la sua astiosa campagna contro la titolare di Downlng Street anche al Comuni, che riaprono proprio oggi dopo la pausa per le vacanze natalizie. I ministri più fidati stanno però facendo quadrato per difendere 11 premier, che appare coinvolto nella crisi più grave dal suo ingresso a Downlng Street, sette anni fa. La stampa domenicale inglese, pur non dando molto credito alle «profezie» del leader socialdemocratico David Owen sulle intenzioni prestate alla signora Thatcher di un prossimo ritiro, non si nasconde l'ampiezza di una crisi dalle ripercussioni ancora solo parzialmente percepibili. L'ultraconservatore Telegraph scrive che stanno aumentando le pressioni sul ministro dell'Industria, Brittan, accusato da Heseltine di avere premuto sul dirigenti della società BriUsh Aerospace (a maggioranza pubblica) perché si ritirasse dal «consorzio» europeo comprendente anche l'altra casa inglese, General Electric, oltre alle tre società elicotteristiche Aérospatiale (francese), Messerschmitt B.B. (tedesca) e Agusta (Italia). E lo stesso giornale si chiede se, di fronte all'estrema confusione che regna in questo momento nel partito conservatore, - la vera crisi per la signora Thatcher stia solo cominciando: il medesimo concetto è ripreso anche in una lunga analisi sugli avvenlmetìti dal Sunday "Times che si póne l'interrogativo: «fi' l'inizio della fine per la Thatcher?: Al di là del tradizionale sensazionalismo della stampa domenicale, 1 più autorevoli analisti sono divisi sul l'effettivo impatto della bomba-HeseItine» sopra la tenuta del governo Thatcher e le personali fortune del primo ministro. Per alcuni commentatori. Infatti, 11 ministro dimissionario, sotto la bandiera degli interessi europei di integrazione dell'industria militare di fronte alle ambizioni americane (trascurando però la presenza Fiat accanto alla Sikorsky), ma soprattutto mosso alla ribellione dallo stile autoritario e anticollegiale del premier, è destinato presto ad essere inghiottito nell'ombra del Parlamento. Michael Heseltine sarebbe dunque condannato a seguire la sorte di altri suoi predecessori «ribelli», come Pym, Prior, Gllmour privi di un effettivo seguito nel partito. In realtà, rilevano altri commentatori politici, Heseltine era uno dei beniamini nella «base» conservatrice e la sua rivolta, apparentemente, non ha Intaccato il suo credito fra gli elettori, anche se 11 suo peso fra 1 parlamentari resta ridotto. L'ex-ministro della Difesa si é comunque posto già in lizza per la lotta di successione alla signora Thatcher, che si sta profilando. A 60 anni, con il suo temperamento bellicoso intatto, la signora primo ministro non intende affatto abbandonare Downlng Street prima di un'altra vittoriosa campagna elettorale. Ma gli umori del partito sono Incerti e molti segnali paiono indicare che la condizione essenziale perché la signora Thatcher resti In sella è che 11 governo riesca a ridurre la disoccupazione, considerata da tutti un- insopportabile «handicap, elettorale. Se nel prossimo futuro mancheranno quindi chiari segni di miglioramento, è anche ipotizzabile lo scenario di un cambio di cavallo prima delle elezioni, della nomina dell'attuale presidente del partito Norman Tebbit, quale erede designato della signora Margaret Thatcher. In questo scenario dal contorni ancora nebulosi si però inserito clamorosamente Michael Heseltine sotto il pretesto della crociata per 11 salvataggio europeo della Westland. Contemporaneamente, riparte con vigore anche un'Insidiosa campagna per Indebolire l'immagine della signora Thatcher: ieri l'Obserrer ha maliziosamente lanciato In prima pagina l'ennesima storta sul manéggi finanziari del figlio del premier, Mark, 11 cui nome è abbinato questa volta al miliardario sultano del Brunei e ai ricchissimi fratelli egiziani Al Fayed. Di certo, l'incandescente caso Wèstland-Heseltlne ha arroventato prima del previsto U clima politico del governo Thatcher. Paolo Patrono Strada abusiva

Luoghi citati: Brunei, Italia, Londra