Agrigento pentita per antiche incomprensioni prepara grandi manifestazioni per Pirandello

INTERNO INTERNO Agrigento, pentita per antiche incomprensioni prepara grandi manifestazioni per Pirandello «Forse noi lo comprendi AGRIGENTO — Nell'Italia del paradossi e del «tutto possibile» si celebra Luigi Pirandello, l'autore tenacemente realista del teatro dell'assurdo a clnquant'annl dalla morte (10 dicembre 1936 a Roma). Nella città natale del drammaturgo, Agrigento, agli ultimissimi posti della graduatoria italiana del reddito pro-capite, si progettano programmi a cinque stelle con fantasmagoriche serate con i divi dello spettacolo. Si aspetta che Cossiga scenda quaggiù per la solenne commemorazione affidata dal Comune a Leonardo Sciascia grande della narrativa contemporanea che, nato a Racalmuto. a pochi chilometri da qui, conosce ed interpreta alla perfezione l'animus pirandelliano. Sciascia presiederà anche il comitato scien¬ perché continuiamo a vive tensa opera «Cosi è se vi pare». Pirandello continua intanto a primeggiare nei teatri della penisola e delle isole, svettando su ogni altro autore e, spesso, consigliando a presidenti e direttori artistici di respingere i nuovi o i più recenti commediografi per lasciare a lui almeno uno o due titoli dei cartelloni. L'altra sera servizi ed interviste sono stai trasmessi in tv in vista delle celebrazioni. Ugo Tognazzi a Parigi prova i Sei personaggi in cerca d'autore» in cui reciterà in francese. Emozionato e commosso Salvo Randone è tornato nella sua città natale, Siracusa, da cui s'era sentito un po' estromesso e con la quale aveva interrotto da anni i legami e, salito sul palcoscenico del teatro Vasquez, ha sfoderato un'eccezionale interpretazione di «Enrico IV» che riproporrà da domani a Palermo al teatro Biondo, un suo cavallo di battaglia scritto da Pirandello nel 1922 lo stesso anno di «Vestire gli ignudi» e «L'imbecille». Sempre nel '22 il professore, figlio di un agiato commerciante di zolfo, che dopo il liceo a Palermo e la facoltà di lettere a Roma andò a laurearsi in glottologia a Bonn, diventò Accademico d'Italia. n Centro internazionale di studi pirandelliani diretto dall'infaticabile ed estroso professor Enzo Lauretta, un agrigentino di tenace contatto, progetta nel frattempo un parco delle rimembranze pirandelliane attorno alla casa natale del drammaturgo nel la polverosa e sicillanissima contrada «Caos» dove il cen tro ha sede e dove, al piedi del pino amatissimo da Pi randello, riposano le ceneri di questo straordinario siciliano cittadino del mondo tradotto in tutte le lingue e figlio delia borghesia isolana di fine Ottocento più che mai attuale oggi ad un passo dal Duemila. La casa è stata restaurata anni fa con fondi della Regione dopo un lungo periodo di trascuratezza, di disattenzione. Ora è 11 come un museo che sprigiona interesse, vitalità. In municipio il sindaco So- Dal campanile in re la sua realtà», dichiara dano fa pensare ad un piano di battaglia quando valuta mosse e contromosse per il programma delle celebrazioni assieme al vicesindaco Enzo Scozzar! e al provveditore agli studi Nicolò Lombardo che di recente per il diciassettesimo convegno di studi pirandelliani ha fatto confluire ad Agrigento oltre cinquecento studenti di tutt'Italia, venuti ad applaudire Natalia Ginzburg premiata per la letteratura. n dottor Sodano chiederà a Giovanni Ferraro presidente della Sicilcassa, la Cassa di Risparmio per le province siciliane, di tenere ad Agrigento e non più a Palermo la cerimonia per l'assegnazione del premio teatrale Pirandello che la banca ha istituitoparecchi anni orsono e che finora è stato assegnato a personalità di indiscussa qualità culturale e morale. Si sta facendo il possibile anche per il restauro del tea¬ New York. Luigi Pirandello (con l'attrice Judith Anderson Val Sangone il titol il sindaco della città sicilian tro, divenuto poi «cinema Pirandello» che dopo tante vicissitudini, molte delle quali non sarebbe stato difficile evitare, venti anni fa chiuse al culmine di un malinconico declino. Il professor Foscari ordinario di restauro teatrale a Venezia e l'architetto Nicolao sono stati incaricati dal Comune di fornire un parere sulla possibilità di far risorgere il teatro nello spazio da qui al 10 dicembre, undici mesi, proprio un tempo da record. Inaugurato con «Trovatore» nel 1896, capace di 800 posti, il teatro fu intitolato alla regina Margherita e Pirandello lo frequentò assiduamente prima di trasferirsi a Roma con la sfortunata moglie Antonietta Portulano e prima di distaccarsi gradualmente ed in parte suo malgrado da Agrigento. Quasi nessuno adesso ad Agrigento ricorda fisicamente i Pirandello, i figli, i parenti che non sono più qui. Le a destra) in una foto del 1935 e il produttore Harry Moses o a una commedia ana, Calogero Sodano tracce sbiadiscono, i ricordi si annebbiano. Sono sempre di meno quelli che c'erano. Però nelle librerie di via Atenea Pirandello c'è più d'ogni altro autore ed è coinvolto in una singolare quanto redditizia operazione turistico-culturale: molti visitatori della Valle dei Templi, dopo avere ammirato estasiati le colonne doriche, salendo in città, acquistano le opere del più famoso agrigentino di tutti i tempi. Agrigento e Pirandello, un rapporto quasi di odio-amore. La città non fu tra le passioni del modesto professore di lettere insignito del Nobel nel 1934, il suo canto del cigno prima della morte due anni appresso quando non aveva ancora completato «I giganti della montagna». Qui lo sanno tutti che non correva buon sangue con Agrigento. Lo stesso sindaco Sodano, con una punta di rammarico e spinto semmai da un'ansia di riconciliazione con Pirandello nell'aldilà, ricorda che descrivendo Girgenti, come Agrigento si chiamò alla siciliana fino all'ultima guerra, egli parlava di «cipressi accidiosi che' conducono a questa città fatta di preti e di campane a morto*. -Era amaro con Girgenti, questo sì, ma in fondo sono sicuro che la amava — dice il dottor Sodano, appassionandosi, insistendo sulle parole —. / suoi personaggi vengono fuori dal ventre della città. Sono sicuro che se fosse nato a Bolzano sarebbe rimasto un oscuro anche se forse bravo insegnante di lettere. Agrigento lo trattò male, ignorandolo, ma 10 stesso fecero un po' tutti in Italia*. Quali, al fondo, i reali motivi dell'incomprensione da una città di avvocati e possidenti contrapposti ad un poverissimo sottoproletariato ai loro antipodi, pressoché priva di borghesia, insomma di quelle che adesso si chiamano «fasce intermedie»? Forse la violenza, l'estrema ruvidezza, la sanguigna influenza dei sentimenti e dei sensi sul peso complessivo della ragione. Il sindaco parla ad esempio di una zuffa in piazza tra 11 padre di Pirandello ed un mafioso per una tangentistory ante-litteram: il ragazzo rimase sconvolto alla vista del padre che si scambiava colpi con quel delinquente spregevole: per lui fu un autentico trauma. Ma. allora, è proprio vero che Pirandello ed Agrigento sono un binomio inscindibile, come una formula chimica inalterabile, nonostante tutto? *Il paradigma pirandelliano si \ innervato nella città facendone lievitare la coscienza — risponde senza esitazioni Sodano — e poiché il Comune è la città stessa di ieri, di oggi e di domani, con la sua lotta, con le aspirazioni dei suoi cittadini, è naturale che il Comune deve preoccuparsi delle celebrazioni*. • Forse noi comprendiamo meglio di ogni altro Pirandello perché continuiamo a vivere la sua realtà* spiega ancora il sindaco ricordando con orgoglio che Apollion, la prestigiosa collana delle edizioni parigine Gallimard, cita soltanto tre autori italiani: Dante, Machiavelli e Pirandello. . , . -, , Antonio Ravidà . , , , Antonio Ravidà