Le nozze del secolo per lo «star system»

Considerazioni a pochi giorni dall'unione tra Katia Ricciarelli e Pippo Baudo Considerazioni a pochi giorni dall'unione tra Katia Ricciarelli e Pippo Baudo Le nozze del secolo per lo «star system» I vantaggi (e gli svantaggi): quanto può incidere nella carriera di ciascuno la somma di due popolarità diverse Dalla lista degli invitati alle «nozze dell'anno», il 18 gennaio, mancherà sicuramente Rodolfo Colletti. •Grazie. Ma il vostro vino non l'accetto, diverrebbe veleno entro il mio petto», potrebbe rispondere a' guisa di improvvisato compar Alfio, noto corregionale dello spòso. Né si potrebbe pensare altrimenti del noto «vociologo», inesorabile persecutore della bionda Katia, il quale, ancora nella sua ultima «pagella» canora pubblicata da un rotocalco milanese, le ha rifilato un bel «quattro» in profitto. Ma non sarà Celletti l'unico nome di riguardo assente da Militeilo. Mancheranno altrettanto sicuramente: Cecilia Gasdla, la giovane cantante che, avendo troppa fretta di ricalcare le orme ricciarelliane, manca di rispetto alla titolare; Fiorenza Cossotto, che non dimentica certo l'acceso diverbio (con relativo scambio di contumelie) nei camerini del nostro Regio; Grece Bumbry. che non ha certo ingoiato il recente «sgarbo» televisivo subito a Bari; Leyla Gencer, che non ha mai smesso di snobbare «là ragazza» (come lèi l'ha sempre chiamata);. Renata Scotto, che non può consentire ad altri soprani di appropriarsi quel)a Mallbran con la quale essa presume di mantenere rapporti esclusivi di tipo ultraterreno; José Carré ras. infine, per ovvi e comprensibili motivi. Qualche dubbio sussiste invece circa Lucia Valentina e il bellicoso consorte, a chi di ghiaccio, pensasse realmente che sarebbe giunta cosi in alto. Capii però che avrebbe fatto tutto il possibile per arrivarci, mettendo in pratica la famosa massima napoleonica. Appena un anno dopo, cantando splendidamente l'aria di Medora dal Corsaro, partiva infatti dalla Rai di Venezia per conquistare il mondo. Sarebbe oggi in grado la Ricciarelli di ripetere un tale «exploit»? Non so. Ma la cosa francamente non interessa più ad alcuno (salvo forse Celletti e qualche altro «fissato»). Majora premunt, o almeno cosi sembra. Per esempio sfogliare la margherita circa la durata di' questo matrimonio. Siamo pronti a scommettere che durerà, almeno fino a quando tutte le ragioni che li hanno portati a unirsi saranno più forti di quelle che potrebbero condurre a un'ipotetica (e non augurabile) rottura. In altre parole non crediamo che Katia-Elvira debba un giorno accusare PippoDon Giovanni: -Mi tradì quell'alma ingrata». Crediamo invece che il 18 gennaio 1986 una nuova lunga stagione di soddisfazioni si aprirà per la signora Ricciarelli in Baudo. Non a caso si dice che «la vita comincia a quarant'anni» (e lei, i quaranta, li compie proprio quel giorno). Naturalmente con la benedizione, se non della Madonna di Militeilo, almeno dei «padreterni» dello «star system». spettacolo potrebbero riservare qualche clamorosa sorpresa (perché, ad esempio, non la Sovrintendenza di qualche teatro lirico di prestigio? ci faccia magari un pensierino il pri); c) l'incontro con due autentici «boss» dello spettacolo lirico come Zeffirelli e Domingo, protagonisti di una delle «combinazioni» indispensabili ad aprire la cassaforte del potere e a gestirla con profitto. Certo è che Baudo non sarà mai il «signor Ricciarelli», almeno quanto lei è destinata a non essere la «signora Baudo». E' invece l'incontro di due personalità vincenti, di due impareggiabili «arrampicatori» che naturalmente, com'è logico, non hanno badato al mezzi pur di fare carriera. Ignoro se, quando la conobbi a Venezia la sera del 3 aprile 1970, la bionda e allora ignota Katia dal volto angelico ma (talvolta) dai freddi oc¬ causa di eventuali strascichi del penoso incidente pesarese dell'agósto 1983. Una cosa però è certa: nella bolgia di Militeilo l'ultima a dare peso a ciò sarà proprio la sposa. Giunta non solo per meriti propri all'apice della notorietà, forse maggiore di quanto sia artisticamente giustificata, Katia Ricciarelli può ormai permettersi di guardare, dall'alto in basso tutti i nemici, veri o presunti (Celletti incluso). In fondo l'avvio a comprendere il significato dell'unione Ri celare 111-Baudo comincia proprio di qui, ed è su questo, anziché sul risvolti francamente grotteschi da «telenovela», che vale la pena richiamare l'attenzione del lettori, proponendo loro qualche ipotesi di sviluppo non campata in aria. Tre sono i possibili risultati che ottiene la Ricciarelli: a) un rilancio pubblicitario di proporzioni fino a ieri inim- màgìnabili, tale da renderne popolare il nome in ambienti che forse ne ignoravano addirittura l'esistenza; b) un tipo di pubblicità che non solo la mette al riparo dai possibili contraccolpi dovuti al suo alterno rendimento artistico, ma anche la rilancia ai vertici dello «star system» con il più o meno velato appoggio e il sostanziale ossequio di gran parte della critica militante (almeno quella italiana); c) la tranquillità economica, assicurata dal robustissimo conto in banca del marito (miliardario a quanto si dice), che forse consentirà di moderare il suo frenetico attivismo pensando più all'arte che al denaro. Altrettanti i vantaggi di Baudo: a) la conquista di una bella donna invidiata da molti : b) un decisivo saltai di qualità, che lo proietta in un «nuovo mondo», dove le sue doti di intraprendente «manager, e di autentico uomo di EmJo Donagli o Giorgio Gualerai fi

Luoghi citati: Bari, Militeilo, Venezia