Il rag. Gino vola a Broadway

Le rane nello stagno Le rane nello stagno Il rag. Gino vola a Broadway Rallino «A Roma non si rìde come qui da voi ed allora è necessario qualche accorgimento - Non mi sono mai innamorato» Il vidoo-incantesimo è Unito • la rana sono tornata natio stagno. La fiaba va all'Incontrarlo, ma è nota lo stesso; una principessa o un principe dallo spettacolo tempo ta arano passati da 11 e: «Se mi baci divento un presentatore, un cantanti, tutti e due Insieme, magari un fino dicitore, parche no un comico: poi coma al legga nel fumetti «SmaW» sinonimo di bacione e cosi le rane erano diventate Gorelli, D'Angelo e Baudo. A seguire la tradizione, forse tu la sola Catherine Spaak che 'certo badò Dorelli, perche a D'Angelo eiclocabarettlsta toccò l'abbraccio di Merckx In maglia rosa, a Baudo la vigorosa pacca d'Incoraggiamento tipo mtìl strada né hai da rare» di Gianni Ravera. Tornano nello stagno avendo fatto molto più strada del previsto. Per rinnovare l'Incantesimo, la prossima volta, ci vorranno regine, Berlusconi, e/o presidenti che, sa di calcio, dovranno esserto perlomeno del Rea: Madrid il che ci offre lo scioglilingua che ogni fiaba pòrta con se: tre rana regie. lo l'ho sempre saputo che Baudo e Dorelli èrano rane. L'avevo intuito dall'occhio, è ' ovvio, che In loro non era segnatamente da batrace (come in D'Angelo, addirittura In sospetto di rospitudine malgrado I battetti da sparviero), ma conserva pur sempre quelle inconfondibili stimmate del sonno arretrato che Incalza e cresce con II successo. Nel cinema, le rane incantate si dichiarano fieramente come Woody Alien, al esaltano tipo Bette Davis, oppure al esasperano alla Marty Foldman e Gena Wlider; II primo In preda ad un perenne quanto geniale sonnambulismo creativo, gli urtimi vittime di un fortunato humor da bulbo oculare prorompente. In tv, ss si eccettua quel mezzo secolo di saltelli del ranocchio Don Lurlo, vige un pudico quanto vano mimetismo. La rana Incantata ci prova magari per anni, a di successo in successo, a dimostrare che è soltanto umana, ma specialmente se presentatrice, come I Vi attore non ha acampo.' Ha un bel mettersi doppiopetìi Pininfarina,.pantaloni turbo, culatte di. kenzo sempre (perchè,anche in culatte fi può capitare d i restare In diretta, ed un professionista ha da averta firmata), ma prima o poi durante uno spietato primo plano, la palpebra piomberà giù a mezzasta per restarci e allora è coma II era era era intomo alle risale nelle aere di primavera. Cito spesso Baudo, l'anff6/o ranide per eccellenza, probabilmente datmattvo che è II più diffuso in Italia (Don Lurio è un girino di catesbiana del North America), perché la altre due e pur meritevoli compagne di stagno, hanno deluso gli incantatori. La Spaak già assai anata di giornalismo e lungimirante, sperava che la sua rana diventasse Spadolini, mentre Merckx pretendeva Zavoli; l'unico che fu ligio ai desideri .fu proprio Baudo, perfetto continuatore del rito massimo dèlio spettacolo italiano che II patron Ravera identifica nel Festival di Sanremo. E in diretta, differita, registrata, playback, videotape, la rana Baudo ha fatto senza mai sbagliare: «Good evening Ladies & Gentlamen, the most tabulous show In the world...». Esultante, trasognato, mellifluo, arrogante, melenso, sia con Pavarottl che in presenza di un gruppo di mangiatori di fuoco polacchi che si erano incendiati naso e orecchie, ma non importa: «rVnere performer» of contlnentai fame...». VI trasporteranno nel mondo meraviglioso... E' una fiaba, niente può andare storto. A ma è sempre sembrata una rana esculenta del tipo mangereccio, ma II 63 per cento del telespettatori la sera dell'Epifania mi ha dato torto, lo II Baudo l'ho sempre vieto come la vetrina della paninotene dove I tramezzini sono tagliati perfetti e mostrano a scelta tonno, carciofai, gamberetti, mozzarella, pomodori, peperoni, acciughe e delizie dello chef a sorpresa, ma se II apri sembra/! le radici che Salgari fa premasticare alle vecchiette di Bataan, appura non ci panai, l'igiene è rispettata, l'orrore è passeggero, domani sono di nuovo qui. Un Incantesimo come quello delle rana che son toniate nello stagno. Dovevano farlo: anche Merlino piantò in asso ReArtù. Penso che Dorelli e D'Angelo ne approfitteranno per abbassare dal tutto le palpebra, ma lui certamente no, neppure se gli capiteranno a uro mosche tzetze. Certo studia il cinese, perché chissà quanto tempo ci vorrà per rinnovare l'Incantesimo e se quando ritorna fosse già II Duemila? Ebbene dirà: «Good evening Ladies & Gentleman, the most tabulous...», ma in perfetto cinese . Morale dalla tavola: lo stasera mi gusto un fritto di rane, non ai sa mai. Certi attori mettono la maschera per recitare e per rispondere alle Interviste. Gino Bramieri invece è uno che indossa la faccia del momento e usa le parole che conosciamo tutti. Possiede un Istinto fulminante che è poi quella qualità alla quale viene sempre attribuito il meglio e il peggio della natura umana. Quando gli si parla di cultura si schermisce offrendo il suo volto gommoso per la risposta: •Sono un semplice ragioniere: 81 sa che le parole inusuali sono spesso un atto di maleducazione letteraria e Bramieri sa benissimo che soltanto le difficoltà di pensiero devono essere messe in evidenza fra i piedi del pubblico. Da mercoledì al teatro Alfieri col musical «Sono momentaneamente a Broadway» prodotto dalla prestigiosa ditta Garinei & Giovannini, fra l'abilita del corpo di ballo americano 'Bill Lloyd's Las Vegas First', lo sfarzo dei costumi, la grazia di Paola Tedesco, Bramieri offrirà tre ore di •sussurri e grida» sperimentati e collaudati in 41 anni di caparbia carriera. E' tanto cambiato il pubblico? «Si. La tv è una concorrenza spietata ma ha unificato t gusti. Con la tv ti arrivano In casa certi 'visitors'che se vedi la prima puntata poi non puoi perdere la seconda e cosi via. Hanno certe facce! Da piangere...». E' cosi difficile far ridere? •Non è mai stato facile. Quello che fa ridere a Roma non fa ridere tanto a Torino e bisogna adoperare alcuni ac¬ ma dt essere detto'». All'Inizio della carriera quale modello Inseguiva? •Nessuno e tutti. Ma poi sapete o no che col fisico che cambia si cambia anche colore? E come si fa ad avere modelli?.. Si considera intelligente? •No se per intelligenza si intende cultura. Se invece è acume e disciplina allora sono Intelligente». Ha ricevuto del bene? • Il bene più grande l'ho ricevuto dal Padreterno quando mi ha dato la mia famiglia: genitori e fratelli eccezionali e facendomi incontrare la gente giusta». Ha fatto del male? «Mai. Proprio mai». Quale attore la fa ridere? •A me fa ridere Pozzetto. Sarà perchè ha cominciato un po' con me, ha una comicità che si avvicina alla mia che io capisco e poi parla come mio figlio... mi piace insomma». Ce la racconta l'ultima? Gino Bramieri ha un momento di esitazione come se un fantastico cursore lampeggiasse nel suo cerebrocomputer delle barzellette per selezionare la migliore. • Uno in albergo domanda: "In camera c'è il frigo bar?" "No signore purtroppo". "Allora" — fa quello — "mi porti in camera un bicchiere d'acqua fresca. Sa, perchè se stanotte mi sveglio e mi viene sete... E mi porti anche un bicchiere vuoto". L'albergatore lo guarda perplesso: "Ma perchè?". "Perchè se stanotte mi sveglio e poi non ho sete?"». cinto Bramieri e Paola Tedesco nel musical «Sono momentaneamente a Broadway» Piango per qualche situazione, ma degli altri». Ha sbagliato molto nella vita? •Non molto ma abbastanza bene. Una grossa fesseria sicuramente l'ho fatta». Si può dire? • Una disavventura sentimentale che pesa ancora oggi». Si innamora? •No. Forse non mi sono mai innamorato. Adesso a 57 anni... 'l'è dura'eh?». L'abbiamo visto in tv ricevuto dal presidente Cossiga. Ci è parso che Cossiga si divertisse molto con lei. Che cosa vi siete detti? «Pensavo al soltto busto di gesso e invece è un uomo spiritoso. Pallido, elegante, chic, è partito piano piano proprio come fanno i comici e poi un po' alla volta ha beccato tutti. Ha detto una cosa che mi ha fatto piacere perchè la penso come lui: 'Shakespeare ha bisogno non di essere letto dato un muratore che abitava accanto a lui nelle «cose di ringhiera». «Dai Gino, veloce, che dopo devi anche attaccare le paillettes al vestito di Dory Doris»... Bramieri, questa è una storia vera? iEh sì... E' una storia di tanti chili fa». Adesso con la dieta come la mettiamo? • Sono un traditore. Dimagrendo 53 chili non ero più una palla di grasso che sfarfalleggiava in scena e permetteva ai grassoni di prendermi ad esempio e adesso che ho riguadagnato una decina di chili ho anche tradito ttmagront». Che cosa la fa ridere? •La verità, la realtà mi fa ridere. Un comico deve mettere uno specchio sul palcoscenico per far vedere i difetti. Uno deve pur riconoscersi no?». E piange qualche volta? •No. Meglio, non per me. corgimentt...pol Garibaldi aveva sì unito l'Italia ma in due puntate il 'Processo del lunedi'... zac, l'ha divisa». E il cinema? Bramieri ha la voce che seduce; ride prima della battuta finale e ti coinvolge. •Avevo avuto un gualche successo. Poi mi sono un po' avvilito: mi hanno offerto cose che neanche in camera mia riesco a fare». Ecco una vicenda della sua vita rintracciata in archivio. Siamo nel 1944: a Milano pattuglie tedesche mortificano i marciapiedi sotto la tremolante luce dei lampioni. Al cinema-teatro Augusteo di via Paolo Sarpi 1 manifesti di •Crettnopoll», un avanspettacolo del comico israelita Raele Cappelli, venivano crudelmente strappati. E c'era un ragazzotto di 16 anni secco secco, che come uscito dal li' bro •Cuore», tentava di rabberciare i buchi nella carta con della colla che gli aveva Nevio Boni

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