La camorra dietro la strage del treno firmati 7 ordini di cattura a Firenze

Svolta nelle indagini per la bomba sul rapido NapolirMilano del Natale '84 Svolta nelle indagini per la bomba sul rapido NapolirMilano del Natale '84 La camorra dietro la strage del treno firmati 7 ordini di cattura a Firenze Tra gli accusati n FIRENZE — Mafia, camorra, eversione nera. E' dalla connivenza fra questi tre cancri dell'Italia moderna che è maturata la strage di Natale del 23 dicembre 1984. L'esplosione di un ordigno nella quinta carrozza del rapido 904 Napoli-Milano, mentre il treno transitava sotto la galleria tra Vemio e San Benedetto Val di Sambro, provocò la morte di 15 persone e il ferimento di 230. . Oggi gli organizzatori di quella strage hanno un nome. O almeno questa è la convinzione del sostituto procuratore della Repubblica Pierluigi Vigna, che ha emesso 7 ordini di cattura nei quali si ipotizzano i reati di strage, di attentato per finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine costituzionale e di fabbricazione, porto e detenzione di ordigno esplosivo. Queste pesantissime accuse sono state contestate a Giuseppe (don Pippo) Calò, 46 anni, palermitano; Guido Cercala, 41 anni, romano; omi «illustri» della m Franco Di Agostino, SO anni, romano; Alfonso Galeota, 45 anni, napoletano; Giuseppe Missi, 38 anni, napoletano; Giulio Pirozzi, 27 anni, napoletano; Antonino Rotolo, 43 anni, palermitano. Questi sette personaggi erano tutti già inquisiti per altri reati. Nei mesi scorsi il magistrato fiorentino aveva inviato comunicazioni giudiziarie sempre in relazione alla strage di Natale anche ad altre cinque persone: Crescenzo D'Amato, il deputato missino Massimo Abbatangelo, l'antiquario romano Viroinlo Fiorini, Lorenzo Di Gesù e il tecnico tedesco Friedrick Schaudinn. Per ora la posizione di questi cinque personaggi nell'ambito dell'inchiesta non ha subito modificazioni. La motivazione dell'ordine di cattura è contenuta in un fascicolo di 34 pagine, ma il dottor Vigna non è voluto scendere nei dettagli. 'Ritengo di aver raggiunto indizi sufficienti — ha alavita organizzata - spiegato in un incontro con i giornalisti —, anche se questo è solo un punto dell'inchiesta. Quando la formalizzerò trasmettendo gli atti al giudice istruttore indicherò altre possibili aperture di indagini in modo da poter arrivare a una ricostruzione completa della strage». Il magistrato ha tenuto a sottolineare come i risultati a cui è giunto sono stati possibili grazie a una stretta collaborazione con l'autorità giudiziaria di Napoli, Roma e Bologna e all'impegno della Digos e dei carabinièri. Il lavoro di oltre un anno è condensato in decine di migliaia di pagine. Ma vediamo chi sono i sette accusati di aver organizzato la strage di Natale. Calò, Cereda, Di Agostino e Rotolo, già imputati in vari procedimenti per associazione di stampo mafioso, fanno parte di un'organizzazione che operava prevalentemente nella capitale. Pirozzi e Galeota - Tutti sono già inqui sono invece componenti di un gruppo camorristico napoletano che fa capo proprio a Giuseppe Missi, boss del rione Sanità, il quale risultava già accusato di organizzazione eversiva. Calò e il suo gruppo facevano parte della cosiddetta »banda della Magliana» che da tempo ha rapporti con la destra eversiva e con ambienti dei colletti bianchi non meglio identificati. Anche i camorristi di Giuseppe Missi risultano in connivenza con terroristi neri. La strage del rapido 904 sarebbe quindi il risultato della saldatura tra il gruppo romano di Calò e quello napoletano di Missi, entrambi collegati ad ambienti neo-fascisti. Ma qual era lo scopo dell'attentato? Perché c'era bisogno di seminare ancora morte e terrore fra la gente? 'Parte della motivazione degli ordini di cattura — risponde il dottor Vigna — parla del perché della strage, ma vi assicuro che sono argomenti che non è possibile comprendere da par¬ siti per altri reati te di persone che credono nell'ordine democratico. Solo al termine di tutta l'indagine si potrà leggere compiutamente, se la pista che stiamo seguendo si dimostrerà quella giusta, il perché di quell'attentato nel quale appaiono pluralità e valenze significative che hanno avuto un ruolo in questa strage. Comunque non dovete scordare che ho affermato di essere arrivato a un primo punto dell'inchiesta, suffragato da fatti e riscontri oggettivi e puntuali, ma si può presupporre che ci sia un ulteriore livello, anche se quello su cui abbiamo indagato è già notevolissimo». Il dottor Vigna non ha voluto dire di più. Soprattutto non si è lasciato sfuggire una parola su chi materialmente avrebbe portato la bomba sul treno, il nome di Carmine Lombardi, per intendersi, il giovane ucciso il 5 marzo dell'85. tirato in ballo dalla confessione di alcuni pentiti, non è mai venuto fuori. Francesco Matteini

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Italia, Milano, Napoli, Roma, San Benedetto Val Di Sambro