Trovata in una pensione di Roma la base usata dai complici del gruppo palestinese

L'indicazione fornita nel giro in ambulanza con Sica dal terrorista sopravvissuto L'indicazione fornita nel giro in ambulanza con Sica dal terrorista sopravvissuto Trovata in una pensione di Roma la base usata dai complici del gruppo palestinese Vi presero alloggio almeno due dei quattro arabi giunti dalla Svizzera un mese prima dell'attentato a Fiumicino Si cerca ancora l'uomo che accompagnò Abou-Sharam all'ospedale San Gallicano per curare un eczema t, ROMA — Dal sopralluogo In autoambulanza effettuato sabato pomeriggio dal giudice Sica con il terrorista rimasto ferito a Fiumicino, è emerso un nuovo elemento che gli inquirenti giudicano utilissimo per lo sviluppo delle Indagini: è stata individuata la pensione (ma forse sono due) dove presero alloggio due dei quattro attentatori giunti a Roma dalla Svizzera la sera del 27 novembre, esattamente un mese prima della strage. Una circostanza che awa lora ancora una volta il sospetto che 'i quattro terroristi siano stati assistiti durante il loro soggiorno romano da persone che conoscono bene la città e che funzioni, a Roma, una importante cen trale loglstlco-operativa, in {mulo ài fornire «rmt e consigli utili al terroristi inviati dal Medio 'Oriènte a compiere attentatisi sa, per esempio, da un tubetto di pomata trovatogli in tasca che Yasser Abou alias Mohamed Sharam, prima di rimanere ferito nell'attentato di Fiumicino, si era curato un eczema che lo aveva colpito al volto già dai primi di dicembre. Abou si reco, accompagnato da un complice evidentemente molto esperto di cose romane, al San Gallicano, in Trastevere, un ospedale specializzato in malattie della pelle. Un arabo da poco arrivato nella capitale difficilmente avrebbe potuto trovare da solo la clinica specializzata dove è stato curato. Chi lo condusse al San Gallicano? E chi gli fece da interprete? Attraverso le foto dei suoi compagni morti a Fiumicino, gli inquirenti stanno tentando, ora, di stabilire almeno se ad accompagnarlo, prima il 12 dicembre per l'appuntamento e 6uccessivamente U 23 per la visita, sia stato' uhb di loro oppure uh''altro- conv pllce non ancora identificato. Lo stesso Abou-Sharam ha parlato di due connazionali palestinesi: sarebbero stati loro a fornire armi e assistenza e non le Brigate rosse, come aveva dichiarato in un primo momento. Ma, pensioni e alberghi a parte, dove si recavano solitamente a mangiare 1 quattro terroristi? Dove avranno fatto le loro spese dopo aver cambiato la valuta in una banca del centro con un passaporto marocchino falsificato? Certamente, almeno le prime volte, i quattro saranno stati accompagnati durante i loro giri dal «basisti». Le foto dei quattro sono state distribuite dalla polizia proprio nella speranza che qualche cittadino ricordi di averli incontrati e che sia cosi in grado di descrivere le persone con le quali stavano. Mettere le mani sulla probabile base romana, e trovarla in&Mnps wu^^^adM1» essa possa servire per altri attentati, ■per giudice* e polizia è ormai l'obiettivo primario. Anche perché da questa eventuale scoperta potrebbero derivare elementi capaci di dare un nuovo impulso alle indagini. La collettività degli stranieri a Roma e degli arabi in particolare sembra infatti per la maggior parte inesplorata da parte delle forze dell'ordine. Tanto che gli unici parziali successi slnora registrati nelle Indagini sono stati favoriti essenzialmente dalle poche verità raccontate da Abou-Sharam e dalle poche cose che dopo l'attentato gli vennero trovate In tasca. Come, per esemplo, le ricevute delle pensioni dove aveva preso alloggio con uno dei suol compagni, la bolletta di cambio dì una filiale del Banco di Roma, li tubetto con la crema antl-eczema. Sharam ha anche detto al giudice Sica che «1 corrispondenti», le persone cioè che aiutarono l&ufcdta&euoi compagni, iaecda»: rono l'Italia subito dopo l'attentato. Fino A che "putito dice il vero? E fino a che punto, invece, cerca di coprire con le sue bugie 1 complici? Ruggero Conteduca Uno dei terroristi fu visto a Napoli? Aperta l'inchiesta NAPOLI — Una testimonianza apre un nuovo fronte nelle indagini per la strage di Fiumicino. L'Inchiesta si è spostata anche a Napoli, dove una persona ha dichia rato al carabinieri di aver parlato con uno del terroristi palestinesi qualche mese prima dell'attentato. L'uomo avrebbe riconosciuto 11 terrorista nelle Immagini diffuse dalla televisione. ; Il testimone, del quale non si conosce 11 nome, è dipendente di una ditta che ha la sede vicino all'aeroporto di Capodichino. L'uomo ha riferito al carabinieri che due da due giovani, a suo dire arabi, con 1 quali aveva scambiato alcune Impressioni sulla instabilità del tempo. La dichiarazione è'ora al vaglio dei servizi di sicurezza nonché della Dlgos e del carabinieri. A Napoli, come a Roma, vi sono migliaia di cittadini arabi 1 quali giungono nella città partenopea con 11 traghetto della «Tirrenta» che settimanalmente collega Tunisi a Napoli. In città vi sono interi edifici abitati da famiglie di arabi: tunisini, marocchini, algerini, libanesi. Sulla nuova inchiesta è calato un fitto riserbo. I carabinieri non forniscono ulteriori particolari sulla vicenda, che presenta numerosi punti oscuri. All'Inchiesta — oltre ai servizi di sicurezza e alla Dlgos — partecipano sia i carabinieri del gruppo di Napoli, sia quelli del comando di Torre Annunziata, la città dove abita l'uomo che avreb be notato due del terroristi di Fiumicino. In seguito alla segnalazione 1 carabinieri hanno avviato una serie di accertamenti ne gli ambienti frequentati dagli immigrati medio-orientali. Controlli e perquisizioni sono stati fatti a Napoli e al confi' ni tra le province di Caserta e di Napoli. Qui, nella zona domlzlana, tra li Lago Patria e Castelvolturno, sono nume' rose le villette affittate d'in verno agli immigrati medio orientali e che potrebbero essere servite come «base» al commando del terroristi palestinesi. ra) al presidente de

Persone citate: Mohamed Sharam, Ruggero Conteduca, Sica, Yasser Abou