«Ci hanno traditi e mortificati Ecco perché ora scioperiamo» di Daniela Daniele

Da domani tre giorni di protesta per centomila medici Da domani tre giorni di protesta per centomila medici «Ci hanno traditi e mortificati Ecco perché ora scioperiamo» I! segretario nazionaled'anzianità» guadagni ROMA — Come spiegare perché quasi centomila medici, dagli ospedalieri ai veterinari, per tre giorni, a partire da domani, appenderanno 1 loro camici e si asterranno dal lavoro? Per quale motivo questi dipendenti: del Servizio Sanitario Nazionale non si riconoscono più nell'organizzazione dell'assistenza italiana? Aristide Paci, segretario nazionale dell'Anaao (aluti ed assistenti ospedalieri), parla per tutti, perché mai come in questo periodo la categoria è stata cosi unita. .Scioperiamo perché ci hanno esclusi dalle decisioni sulla sanità e perché è in atto ti tentativo di dequalificarci professionalmente. Di fronte ad una situazione di malcontento, ti governo avrebbe dovuto agire con rapidità. Invece ha scelto la via dell'immobilismo. Si continua a parlare di "riforma della riforma", ma si procede con tale lentezza da chiedersi se manchino possibilità oppure volontà.. Che cosa significa per 1 medici» oggi, lavorare in ospedale? .Soprattutto mortificazione. Su tutti i piani. Non escluso quello economico. Vi sembra giusto che un primario a tempo pieno, quale io sono da ventisei anni, riceva due milioni e mezzo al mese? E vi pare logico che un assistente a tempo pieno, appena assunto, percepisca un milione? Ci sentiamo traditi. Chi, sull'onda degli entusiasmi sessantottcschi, credette di scegliere il lavoro in ospedale, allettato da tante promesse sulla rivalutazione della sanità pubblica e via dicendo, adesso è sfiduciato. Ha dato tanto per ricevere niente*. Che cosa Intendete per dequalificazione professionale? •Le difficoltà che abbiamo a frequentare corsi di aggiornamento. Li dobbiamo fare a nostre spese e il rimborso giornaliero è ridicolo: 38 mila lire.. Non vi manosno, wrù, «Ut, sponsor. Ad esemplo le industrie farmaceutiche. In questo modo non si fa un aggiornamento «pilotato»? "Capisco che cosa vuol dire e riconosco che è vero. Ma questi spazi li lascia il Servizio Sanitario Nazionale. Dovrebbe essere lo Stato a farsi carico del nostro aggiornamento, ma non ci pensa nemmeno. Rispetto ad altre nazioni, siamo quasi alla preistoria. Un esempio? Certe tecnologie, come la Toc (tomografia assiale computerizzata ndr), sono entrate da anni nella pratica medica, ma in molti ospedali ancora non si vedono. In compenso, pero, nelle strutture private abbondano». Dequalificazlone del pubblico per favorire li privato? •Beh, Il sospetto, a questo punto, è legittimo. E di fronte a certe ambiguità, sarebbe ora di fare discorsi chiari Nessuno vuole affossare l'assistenza privata, ma anche quella pubblica deve funzionare: Lo scontro è con I politici. Come avviene 11 dialogo, ospedale per ospedale, citta per citta, con chi gestisce l'assistenza sanitaria? .In realtà non avviene per niente. Una volta l'ospedale aveva un consiglio di amministrazione e, bene o male, sì decideva tutti insieme e il parere dei medici veniva ascoltato, anzi era determinante. Adesso, con i comitati di gestione delle Usi, si è allontanato ti centro decisionale. Tutto è rallentato da una bu¬ rmpsemtdbdttgvfldmIscse «Stampa Sera» dè uscita in 5 STAMPA SERA Michele Torre direttore responsabile Carlo Bramante vicedirettore Editrice LA STAMPA SpA. Presidente Giovanni Agnelli Vicepresidente Vittorio Caissotti di Chiusano Amministratori: Luca Corderò di Montezemolo Umberto Cuttica Giorgio Fattori Giovanni Giovannini Carlo Masseroni Francesco Paolo Mattioli Sindaci Alfonso ferrerò (presici.) Luigi Demartini , Giovanni Peradotto Direttore Generale Paolo Paloschi * Slaoilimanto tipografico La Slampa Via Mar eneo 32. Torino Stampa in lac-similo G.E.C. SpA. via Ttburtina 1089, Roma Stampa in tac-ainula: S T s SpA. Quinta strada 35, Csta.ua © 1586 Editrice LA STAMPA S.p.A. Regt&bttiono Tribunale di Torino n. 613--1926 CERTIFICATO N. 981 PEL IMMISI le dell'Anaao: «E' giusto due milioni e mezzo al rocrazia esasperata. Quando i medici fanno una richiesta per un determinato servizio, si trovano alle prese con filtri e verifiche da parte di chi, magari, non ha assolutamente la competenza necessaria a decidere*. Secondo 1 medici, dovrebbero essere aboliti I comitati di gesUone? «Non dico questo. Al comitati andrebbe la gestione del territorio, in una visione più generale. I medici, invece, dovrebbero poter decidere nei fatti specifici che riguardano la conduzione del reparti e dei servizi. Gli ospedali, ormai, sono come- degli enormi to che un primario a tempo mese?» - Fra le richieste, reparti di pronto soccorso, dove bisogna agire con rapidità e competenza: Volete il contratto separato. Perché? .Perché le nostre esigenze, pratiche, sono diverse da quelle dei portantini o degli infermieri e perché vogliamo che si riconosca che la nostra è una categoria speciale, come quella dei magistrati o dell'Avvocatura dello Stato. Lo ripeto: non ha senso fare assistenza sanitaria escludendo i medici da ogni decisione.. Celi, CUI e ITU criticano il vostro sciopero... .Già, quando lo sciopero lo po pieno, con 26 anni il contratto separato dichiarano loro, è legittimo, quando lo fanno i sindacati autonomi, è corporativo. Un po' semplicistico, no?.. Il braccio di ferro, nel prossimi giorni sarà, date le .premesse, durissimo. Il governo è intenzionato a non concedere al medici la trattativa separata per il rinnovo contrattuale. Altrettanto decisi sono 1 camici bianchi che vogliono delegare alla trattativa 1 loro sindacati autonomi (Anaao, Anpo e Cimo rappresentano l'80 per cento dei medici che lavorano nella struttura pubblica), non riconosciuti dal governo. Daniela Daniele

Luoghi citati: Roma, Torino