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Rosberg apre le polemiche «sparando» contro Senna FORMULA 1 Il finlandese della McLaren Rosberg apre le polemiche «sparando» contro Senna DAL NOSTRO INVIATO SESTRIERE — «Perché sono forte anche sugli sci? Talento naturale... No, scherzi a parte. Questa è la seconda vacanza in montagna della mia vita. In Finlandia facevo del fondo. Adesso ho capito: sono venuto qui con la famiglia. Trovo che è una maniera per rilassarsi completamente, per dimenticare lo stress del nostro mestiere. Mi piacciono queste piste, l'ambiente simpatico ed accogliente». Keke Rosbcry, campione del mondo 1982 della Formula 1, si accende una sigaretta ed aspira soddisfatto. «Perché no? — dice — avevo smesso nel 1978. Poi mi sono reso conto che era un errore. Non bisogna forzarsi. Io sto bene cosi. Un bicchiere ogni tanto ed 11 fumo. Non ho mal avuto problemi. E mi pare di rendere sempre In gara». E' allegro, disponibile, sembra essersi tolto quella scorea di pilota irascibile per cui è famoso nel giro della F.l. Il pilota finlandese è stato il protagonista del colpo più grosso del *mercalo>: lo scambio con Nelson Piquet. Il brasiliano alla Williams, lui alla McLaren. Non è stato un errore lasciare la squadra che ha vinto le ultime tre corse della stagione 1985? «Io sono molto felice. Ho cambiato tutto: team, macchina, motore, compagno. Solo le gomme sono rimaste le stesse...Ci sono nuove motivazioni». Dicono che alla McLaren troverà delle difficoltà. «Perché? Non è vero che lo e Prost sistemiamo le nostre vetture In maniera completamente differente. Forse il modo di usarle è diverso. Ma se c'è del sottosterzo per lui, la cosa vale anche per me. Diclamo piuttosto che ci vuole del tempo per adattarsi ad una nuova monoposto. Aspettiamo per vedere se 11 binomio Rosberg-McLareri funziona. Per quanto riguarda Prost è certamente veloce*. Si dice che Rosberg sarebbe piaciuto ad Eneo Ferrari...*Ho avuto con contatto con la scuderia Italiana nel 1983. Ero stato lo a prendere l'Iniziativa. Ma forse ho commesso degli errori. Volevo imporre un contrat¬ to globale, con 1 miei sponsor. Poi ho sbagliato a non parlare direttamente con Enzo Ferrari. Il discorso è avvenuto tramite Marco Picchi ini, che non mi ha mai detto se Ferrari era interessato o no. E cosi non si è fatto nulla. Forse mi sono comportato troppo da gentleman. In ogni caso mi sarebbe piaciuto molto conoscere 11 costruttore di Maranello». La conferma di Rosberg dell'avvenuto contatto con la Ferrari, dimostra ancora- una volta il potere del d.s. Piccinini nella scuderia modenese. A meno che Eneo Ferrari non se ne serva come paravento, per giustificare certe deci. sioni. O meglio certe non decisioni. Keke Rosberg non è il tipo da fare pronostici, classifiche. Meglio Quindi non chiedergli qualcosa sul 1986. «Sarà un campionato Interessante — si limita a dire — nel quale cercherò di dimostrare la mia competitività. Mi place la sfida la vittoria è l'unica vitamina che mi da forza». «Ma — continua il pilota — non confondiamo la voglia di vincere con l'Irresponsabilità. Prendiamo Senna, ad esempio. E' certamente un corridore di grande talento. Le corse però non si vincono al prAio giro, alla prima curva. Un buon pilota è un'altra cosa, una combinazione di diverse doti. Forse lui lo diventerà se non avrà prima un Incidente... Prende troppi rischi. Se in prima fila accanto a lui ci fosse stato qualche volta uno come Andrea De CeSarls, forse avrebbe imparato qualcosa di più. Noi lo lasciavamo fare, perchè abbiamo più esperienza. Solo Mansell gli ha dato qualche lezione». Un po' duro con il giovane brasiliano. Ma il parere di Rosberg è condiviso da molti altri protagonisti della Formula 1. Per il resto Keke non si sbilancia. Afferma che la nuova Brabham è molto bella in fotografia, che la ricerca tecnica è alla base di questo sport. Della McLaren, delle eventuali modifiche che sono state apportate per il prossimo campionato, non parla. «Chiedetelo al progettista Barnard» sbotta, e torna il solito Rosberg. Cristiano Chlavégatò