Martelli: la dc sabota Carniti di Ezio Mauro

Martelli: la de sabota Camiti La battaglia per le nomine provoca uno scontro durissimo tra i due maggiori partiti di governo Martelli: la de sabota Camiti «L'asse De Mita-Fanfani cerca di boicottarlo: se ci riuscirà, la verifica avrà contorni molto gravi» - Replica Mastella: «E' una bugia, ma non accettiamo l'idea stravagante di tre vicepresidenti» - Bodrato: «Camiti non è Gei Ar: se buttiamo giù lui dovremo ingoiare di peggio» ROMA — •Macché telenovela, questo della Rai ormai è un incubo vero e proprio, un incubo a puntate che non finisce mal — si lamenta Paolo Pillitteri, responsabile per il psl dei problemi televisivi —. lo ho già ricoperto tutte le parti: medico dei feriti, infermiere degli scoraggiati, psicologo per un po' tutti. Craxi e Camiti in testa, A Craxi a un certo punto ho detto di provarci lui, perché la matassa per ine era ormai troppo aggrovigliata dai pasticci democristiani. A Camiti ho detto di comportarsi da presidente in pectore più che da ex sindacalista: e cioè di resistere alla tentazione, che aveva fortissima, di denunciare le manovre della de, mandando tutti al diavolo». Il giorno in cui la tentazione sembrava irresistibile, Pillitteri si precipitò addirittura da Milano a Roma per «piantonare» Camiti e convincerlo a non ritirarsi dalla corsa. Eravamo alla fine del primo atto. I due presidenti della Camera e del Senato, Jotti e Fanfanl, decisero di «azzerare» tutto il Consiglio di amministrazione Rai appena eletto, perché 11 socialdemocratico Blrzoll, in mancanza di garanzie per la vlcepresi- denza, non accettava di firmare la sua nomina. Camiti, quella sera, senti puzza di bruciato per la prima volta, e pensò di andarsene sbattendo la porta. •Ancora adesso, non è detto che non lo faccia confidava ieri sera a Montecitorio il vicesegretario socialista, Claudio Martelli — Io l'ho sentito mezz'ora fa, ed è indignato, stupito, stanco come me di questo gioco al massacro democristiano. Staremo a vedere-i. In realtà. Camiti si è preoccupato due volte, almeno, di capire di persona cos'aveva in mente la de nel suol confronti, dopo il primo segnale di «via libera» che gli aveva dato Ciriaco De Mita. Mercoledì, si è rivolto pubblicamente al segretario de: -Se non mi vuole, non ha che da dirmelo. Conosce il mio numero di telefono»; e una telefonata tra 1 due, ieri, c'è stata, e a quanto raccontano gli amici di Camiti è stata tempestosa. Prima, otto giorni fa, l'ex leader della Cisl aveva fatto salire in casa sua 11 vicesegretario democristiano Ouldo Bodrato, alle sette e mezzo del mattino. Un colloquio di un'ora e un quarto, con tre caffè di mezzo: «Ai terzo caffè — racconta un testimo¬ ne — Camiti, che all'inizio era diffidente, si era pienamente convertito al cosiddetto metodo-Bodrato per sbloccare la crisi Rai. Il Consiglio di amministrazione avrebbe eletto il presidente, poi avrebbe indicato Birzoli come vice, e il presidente avrebbe tenuto conto di questa indicazione'. Intanto, 1 socialisti cercavano di ammorbidire l'altro protagonista del braccio di ferro. Franco Nlcolazzi. »Nel giro di un'oro si è visto offrire la presidenza dell'Ibi e quella delta Sipra», raccontano gli uomini che lo hanno accompagnato agli incontri riservati del giorni scorsi. «E' riuscito sempre a dire "no, grazie"; tenendo fede •ad una strategia in un certo senso obbligata — spiega Leo Birzoli, candidato alla vlcepresidenza Rai —: questa partita era la sua prima vera prova di forza da segretario, non poteva permettersi di indietreggiare: Alla fine, tutto sembra sfociare nell'incontro al tavolo di Craxi, martedì sera, con Forlanl, Nlcolazzi, Camiti e Pillitteri. «Per noi tutto è andato a posto» meno certe frasi di Camiti, che continuo a non capire — racconta adesso Nlcolazzi —. Quando tutti slamo d'accordo su un equili¬ brio delicatissimo, lui salta su con un sorriso e dice: naturalmente io non dico no a nessuno, ma neanche mi sento impegnato con qualcuno*. •La verità è un'altra: in quella riunione — aggiunge Pillitteri — abbiamo capito che, a parte la buona volontà e l'impegno di Forlant, la de traccheggiava'. Oggi, 11 psl è convinto che la de abbia fatto un passo ulteriore, «sabotando» Camiti. L'accusa, dura e diretta, viene dal vertice del psi, con le parole di Claudio Martelli: •Le intese per la Rai erano state tutte trovate, e avallate dalle diverse segreterie. Ma c'è, ad intralciare queste intese, un'operazione sfacciata di occupazione delle istituzioni che paralizza da più di tue anni II governo Rai. Oggi questa ' azione di paralisi si esercita contro un candidato indipendente, di specchiata moralità. E' contro Camiti chi ha la responsabilità politica della de in questa materia e la segreteria socialdemocratica che fa da copertura. Non tutta la de è su questa linea, sostenuta dall'asse De Mita-Fanfani: un sabotaggio che va a tutto vantaggio di chi è insediato nella Rai e la considera patrimonio atavico della de. Mi auguro che il caso si risolva prima che il sabotaggio divenga vittorioso, altrimenti la verifica avrà contomi mollo gravi: I democristiani respingono le accuse, ma non rilanciano la polemica. •Chi parla di sabotaggio de, dice una bugia — spiega Clemente Mastella, portavoce di De Mita —. Noi nella vicenda Rai non slamo né cecchini, né franchi tiratori. Ma certo, non accettiamo quest'ultima, stravagante Idea di tre vicepresidenti. Non vorremmo che si creasse un vertice talmente forte da svuotare, nei fatti, la direzione generale dell'azienda. Queste cose Camiti non le scopre oggi, le ha sempre sapute: •Qual se la de avesse paura di Camiti — aggiunge Ouldo Bodrato, vicesegretario democristiano —. E' vero che Pierre è imprevedibile, ma lo è 'per tutti, anche per il psi che lo ha sponsorizzato e candidato. Io ho cercato di spiegarlo a De Mita e agli uomini della tecnostruttura Rai che puntano i piedi: attenti, perché nella telenovela sulla Rai Camiti non è Gel Ar. Se buttiamo giù. lui, dovremo ingoiare di peggio: Ezio Mauro

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