Tangenti all' Olivetti: pretore arresta in aula i «corruttori»
Tangenti ali'Olivetti: pretore arresta in aula i «corruttori» Drammatica Udienza al processo per i funzionari licenziati Tangenti ali'Olivetti: pretore arresta in aula i «corruttori» < _ '—." _ ii. i • i i Convocati come testimoni, Giacinto Orso (consigliere comunale di Cuorgnè) e Sergio Bacchio (vicepresidente del Panathlon di Ivrea) sono usciti in manette dopo il confronto con gli accusatori Colpo di scena nella causa intentata da tre funzionari della Olivetti, licenziati lo scorso agosto per aver intascato bustarelle da un'impresa appaltatrice di lavori edili: il pretore Donato ha arrestato per falsa testimonianza 1 due super-testimoni, cioè 1 presunti corruttori. Sono personaggi molto conosciuti In Canavese: Giacinto Orso, 47 anni, di Cuorgné, consigliere comunale Indipendente, delegato ai problemi della viabilità, e Sergio Bacchio, 51 anni, di Castellamonte, vice-presidente del Panathlon club di Ivrea. Entrambi rivestirono la carica di amministratori della Co.Ge.Ca., l'impresa di San Giorgio che in pochi anni ha ottenuto dalla Olivetti commesse per svariati miliardi. Per battere la concorrenza Bacchio e Orso sarebbero rl- corsi all'antico malvezzo delle bustarelle. E a beneficiarne furono Renato Curbls, 54 anni, Fausto Casali, 43 anni e Giorgio Zanchetti, 52 anni, (difesi dagli avvocati Cecchin, D'Alessandro, Mannl e Villani), funzionari di grado elevato, con un'anzianità di servizio superiore al vent'annl. E' quanto deve appurare 11 pretore, al quale 1 tre si sono rivolti per tornare al posto di lavoro, ricevere le spettanze arretrate ed essere risarciti del danno subito. A fare 1 loro nomi, secondo la memoria presentata dall'azienda, fu proprio il Bacchio, durante un colloquio con un dirigente. Orso, interpellato pochi giorni dopo, non avrebbe fatto altro che confermare le accuse, specificando anche di aver versato le tangenti (denaro contante e buste anonime) in luoghi appartati, quali 11 piazzale del casello autostradale o la stazione ferroviaria. Partendo da queste dichiarazioni, l'Olivelli avviò un'indagine interna, che portò ai licenziamenti, malgrado 1 tre continuassero a negare. Finora l'azienda non ha aggiunto altri elementi, pur confermando che le accuse di Bacchio e Orso erano verosimili perché rivolte a dipendenti effettivamente in grado di agevolare gli appalti erano responsabili degli uffici progetti edili, acquisto opere edili e gestione centrali idroelettriche. Ma la seconda udienza del processo ha fatto registrare l'imprevisto: Bacchio ha negato di aver mal parlato di tangenti e tantomeno di aver accusato 1 tre funzionari. Orso invece non ha escluso l'eventualità: 'Ero in stato confusionale. Mi avevano minacciato di ritardare il pagamento di un credito di 600 milioni che la mia azienda vantava presso l'Oliveta. Per me sarebbe stata la rovina. A quel punto avrei fatto qualunque ammissione, pur di uscire e riordinare le idee'. Di tenore totalmente opposto le dichiarazioni rese da cinque dirigenti Olivetti, che hanno confermato 1 colloqui, le accuse raccolte, le circostanze della indagine interna. Bacchio è stato prima ammonito e quindi arrestato. Stessa sorte poco dopo per Orso, al termine di un drammatico confronto. Il processo, dopo l'udienza-flume durata quasi otto ore, riprenderà il 24 febbraio, quando probabilmente si arriverà alla sentenza. I due arrestati sono rinchiusi nelle camere di sicurezza
Luoghi citati: Castellamonte, Cuorgnè, Ivrea
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