Nel Tempio d'Oro c'è aria di guerra

Nel Tempio d'Oro c'è aria di guerra ì sikh moderati cercano di evitare scontri con gli estremisti, Gandhi prende tempo Nel Tempio d'Oro c'è aria di guerra L'obiettivo dei separatisti: uno Stato (il Khalistan) tutto per loro - La polizia si barrica, verso un'altra battaglia? NEW DELHI — Forze paramilitari indiane hanno cominciato la costruzione di fortificazioni con sacchi di sabbia intorno al Tempio d'Oro di Aznritsar dove sono asserragliati, da domenica scorsa, circa 600 militanti estremisti sikh. Unità delle forze paramilitari di frontiera e riserve della polizia centrale hanno costruito rifugi sul tetti delle case che circondano il tempio sacro del sikh. Fonti ufficiali hanno definito questi preparativi come semplici «misure di precauzione». NOSTRO SERVIZIO NEW DELHI — Bandiere con la scritta «Khalistan» — lo Stato che sognano i separatisti sikh — sventolano da domenica sulla cupola del Tempio d'Oro di Amritsar. A Delhi, 11 governo di Rajlv Gandhi •esamina* la situazione, ma fino a ieri pomeriggio non aveva fatto alcun commento sull'occupazione del «Sancta sanctorum» sikh \ da parte degli estremisti. Soltanto Arjun Singh, vicepresidente del Congresso-Indi ra, 11 partito al potere, ha espresso la sua 'preoccupazione*. L'ex ministro del Commercio, uomo di fiducia di Gandhi per 11 problema sikh — è lui che ha negoziato con 1 moderati e firmato l'accordo del 15 agosto — s'è tuttavia detto «.fiducioso» nella capacità del governo del Punjab «di refoiare la questione*. Il governo di Delhi, per ora, non sembra aver alcuna voglia di Intervenire. «17 problema dell'ordine pubblico — si lascia Intendere negli ambienti autorizzati — è di competenza degli Stati. Il potere centrale interverrà soltanto quando il governo locale si dimostrerà incapace di normalizzare la situazione*. In parole chiare: spetta al governo del Punjab, eletto in settembre, dimostrare la volontà di governare. Ora, a giudicare dagli editoriali di ieri mattina di tutti i quotidiani nazionali, è precisamente questa volontà che è messa in dubbio. «Le conseguenze di un colpo di Stato religioso sikh sarebbero troppo serie*, scrive la 7ribuna di Chandigarh; «raffecpfamenfo conciliante del governo Akali Dal ha inorgoglito gli estremisti e basta*. •Bisogna agire immediatamente*, titola V.'ndian Express (induista di destra); «riamo fornati indietro di li mesi* avverte il Times lndostano (vicino al governo); e 11 Patriota (comunista) Invita l'Akali Dal. il partito del sikh moderati, a «mostrare coraopio affrontando gli estremisti'. Uomo da compromesso, Surglt Singh Barnala, primo ministro sikh del Punjab, sembra deciso a far ricorso a tutte le risorse della diplomazia prima di prendere la decisione estrema. Per assicurar si ancora una volta il soste¬ gno della maggioranza sikh, 11 partito Akali Dal, che ha trionfato nelle elezioni di quattro mesi fa e di cui Barnaia è presidente, sembra sul punto di convocare la «Sarbat Khalsa*. congregazione generale del slkhlsmo per annullare le decisioni prese domenica dagli estremisti. Una riunione del dignitari del partito lunedì a Chandigarh, ha dichiarato «nullo e non avvenuto* la «Sarbat» del giorno prima, giudicando che l'azione degli estremisti, definiti *elementi antisociali*, fa parte «di una vasta cospirazione per distruggere la comunità sikh*. Ourcharan Singh Thora, capo del comitato di gestione del templi (Sgpc) «esautorato, domenica dagli estremisti, ha presieduto ieri pomeriggio una riunione straordinaria della sua organizzazione. Ma, «per evitare il confronto*, essa s'è svolta a Ananpur, un villaggio del Punjab lontano parecchie centinaia di chilometri dal Tempio d'Oro. Nel frattempo nel «Sancta sanctorum», la demolizione dell'Akal Thakt — l'edificio sacro distrutto e poi ricostruito dall'esercito dopo la battaglia del giugno '84 — continua. La copertura d'oro della cupola centrale è stata demolita e 1 fedeli Ieri mattina hanno attaccato le strutture interne. Lunedi pomeriggio gli estremisti avevano installato con riti solenni i loro «grandi sacerdoti, alla direzione del tempio e poi avevano nominato un comitato di 150 persone con l'apparente compito di rimpiazzare l'Sgpc. In breve, la situazione precipita ed è chiaro che più il tempo passa e più sarà difficile sloggiare quelli che la maggioranza silenziosa sikh considera come usurpatori. Patrice Claude Copyright «Le Monde» e per l'Italia «La Stampa» t

Persone citate: Arjun Singh, Gandhi, Patrice Claude, Singh, Singh Thora

Luoghi citati: Delhi, Italia