Sordi: dei vizi e delle virtù

Sordi: dei vizi e delle virtù Sordi: dei vizi e delle virtù «Non mi considero un attore, ma un autore» - «Ho sempre rubato i pensieri e i gesti della gente» ROMA — Dice Alberto Sordi: »Io non sono un attore, sono un autore. Un autore che ha scelto di rappresentare nel suol film i viei e le virtù degli italiani scegliendo direttamente i suol personaggi dalla cronaca. Ma, a differenza di tanti altri autori, io ho continuato a credere nel neorealismo: solo che invece di usare per i miei film la chiave drammatica ho preferito usare la chiave dell'ironia*. «Dei miei film ricordo ogni particolare perché li ho fatti credendo, fino in fondo, a quello che facevo, perfino quando ne ho girati tre o quattro in un solo anno. Mi è facile perciò pescare nella memoria e trovare, per ogni tema, il mio film più giusto. Però non sono un uomo che vive nel passato e tanto meno uno che vive pensando al futuro. Io sono sempre stato ben piantato nel presente a guardarmi Intorno per copiare, rubare, impossessarmi del gesti e dei pensieri della gente qualunque. Non ho mai inventato niente, io, ho sempre soltanto raccontato la realtà*. min America t miei film non Il conosce nessuno, al di fuori di quelli che in America fanno cinema. Quando a New York It hanno presentati al pubblico con tanto di traduzione In sottotitoli, il successo è stato tale che hanno dovuto prolungare la rassegna di alcuni giorni. E adesso in aprile li ripropongono al Museo d'arte moderna. Più di tutti è piaciuto Un americano a Roma ma anche Detenuto In attesa di giudizio e Bello onesto emigrato Australia». «Jo credo che oggi ci sarebbe molta possibilità per il nostro vecchio cinema di penetrare il mercato americano, anche senea pretendere il doppiaggio, perché gli americani non fanno più commedie per gli adulti ma solo avventure fantastiche per i ragazzini. E invece il pubblico, oggi, ha molta voglia di andare al cinema per vedere una commedia*. Che si vedrà La prima serie di Storie di un italiano gli è costata due anni e mezzo di lavoro. Quest'ultima, la quarta serie, solo sei, sette mesi. Ad alutarlo, come sempre, Alberto Sordi ha voluto la montatrlce Tatiana Morlgl e 11 musicista Piero Piccioni, mentre le ricerche d'archivio sono state fatte da Laura Valle. La difficoltà più grande? Trovare all'interno della cineteca Rai quel materiale di attualità che documentasse con la forza della cronaca la verità ci- nematograftea. Anche se al momento le dieci puntate non sono ancora definitivamente sistemate, Sordi ha spiegato quali saranno questa volta 1 temi affrontati. C'è 11 problema degli anziani Illustrato da Come una regina di Risi, uno degli episodi da I nuovi mostri del '77 e c'è Piccola posta di Steno girato a fianco di Franca Valeri nel '55. C'è la sete di ricchezza rappresentata da I miei cari, scritto da Goffredo Parise e diretto da Bolognini nel '64 e da Finché c'è guerra c'è speranza del '74. C'è la conflittualità tra padri e figli1 di In viaggio con papà dell'82 vicino a Carlo Verdone e dell'episodio di Vacanze intelligenti del '71f C'è la crisi della coppia con Amore mio aiutami a fianco di Monica Vitti e Scusi lei è favorevole o contrarlo? C'è l'emigrazione con Anastasia mio fratello, scelto per raccontare al pubblico le terre afflitte dalla mafia da cui gli Italiani decidono di allontanarsi e Bello onesto emigrato Australia, voluto per spiegare 11 disagio e la nostalgia di chi è costretto a vivere lontano da casa. E poi c'è 11 rapporto tra l'uomo moderno e la tecnologia di II disco volante e Io e Caterina, quello con 11 gioco d'azzardo di Crimen e Lo scopone scientifico, quello con la morte di Detenuto in attesa di giudizio, Il testimone,1 Elogio funebre. sl.ro. 9) Sordi: «Non ho mai inventato niente, ho solo raccontato la realtà»

Persone citate: Alberto Sordi, Bolognini, Carlo Verdone, Franca Valeri, Goffredo Parise, Laura Valle, Monica Vitti, Piero Piccioni, Tatiana Morlgl

Luoghi citati: America, Australia, New York, Roma