Una Germania malata di Ruhr

Una Germania malata di Ruhr Il grande bacino industriale perde uomini e aziende: i segnali di ripresa ci sono, ma manca la fiducia Una Germania malata di Ruhr La disoccupazione è al 15,2 % contro una media nazionale del 9,2 - E' il Sud a rappresentare ormai la «California tedesca», con piccole imprese asilo di tecnologie vincenti - I pozzi di carbone sono scesi nel dopoguerra da 140 a 25 - Il programma di rinnovamento • Prima battaglia vinta, quella ecologica: non grigi paesaggi da inquinamento urbano ma parchi, fiumi puliti, erba e alberi sulle montagne di scorie DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Immaginiamo' una grande foto della grande famiglia tedesca. Cosa vedremmo oggi? Molti sorrisi. I sorrisi di una nazione che vede dissolversi le ansie economiche, nonché politiche, degli ultimi anni, che si crogiola adesso al tepori di quello che è già stato definito 11 «nuovo ottimismo». Ma c'è un volto tuttora velato da ombre melanconiche. Quello della Ruhr. Un nome che appartiene alla storia, bella e brutta, della Germania e dell'Europa intera. Una regione alla faticosa, dolorosa ricerca di un futuro. E' lo stesso oscuro tunnel in cui arrancano, in molte parti del mondo, tutte le patrie delle prime rivoluzioni industriali, le patrie di assetti economici ormai superati, luoghi quali 11 Nord dell'Inghilterra, la Lorena francese, la Vallonia belga. Le terre delle ciminiere e dei pozzi di carbone, 1 feudi di poche, grandi e potenti aziende. Con una differenza. Che la Ruhr comincia a scorgere una fiammella di luce alla fine del suo tunnel, che può sperare. Occorre molta fede e non tutti l'hanno. La fiammella è ancora troppo esile per attenuare il buio e lo sconforto: ma c'è, palpita. Una regione tormentata, annerita, butterata dal lavoro dell'uomo, fra 1 fiumi Ruhr e Lippe, quattromilaquattrocentotrentadue chilometri quadrati. La sua storia comincia nel 183B, quando Franz Hanlel riesce a pompare acqua dal sottosuolo e ad avviare cosi l'estrazione di carbone su vasta scala. Cinque anni più tardi, la Ruhr è già un alveare di attività. Miniere, ferriere e, indi, tutte le industrie a cavallo dei due secoli esigono uomini: e uomini affluiscono, a migliala, verso questa tetra California, da tutta la Germania, dall'Olanda, dalla Polonia. La Ruhr diviene un crogiuolo industriale ed etnico. Diviene altresì il muscolo più gagliardo della nuova potenza tedesca, della Germania di Blsmarck e di Hitler. Diviene l'impero di dinastie quali Krupp e Thyssen. Diviene la testimonianza più grandiosa delle virtù tecniche degli ingegneri e operai germanici. I vlllagl si trasformano in citta, fin troppe, fino a formare una densa galassia di abitati, quasi una megalopoli. Da Essen, la «capitale», sede della severa Villa Hugel, l'ex casa del Krupp, ora centro culturale, a Dulsburg, tuttora 11 più vasto porto fluviale d'Europa, sul Reno. E, tutto attorno, Oberhausen, Gelsenklrchen, Bottrop, Bcchum, Reckllnghausen, Hagen, Unna, Dortmund. La Ruhr è tuttora la più vasta area Industriale d'Europa, al centro del più popoloso mercato della Repubblica Federale, la Renanla settentrionale-Vestfalia, un Land con oltre 17 milioni di abitanti e 20 mila aziende. Ma 11 peso del suo maestoso passato è opprimente. I suoi leader dicono: «Ci sono tre cifre che riassumono tutto. Nel J965, vivevano e lavoravano nel bacino della Ruhr S milioni 700 mila persone. Nell'83, S milioni 300 mila. Ora, S milioni 100 mila. E la tendenza continua». Nessun'altra regione della Germania ha sofferto una slmile emorragia. E nessun'altra regione è sferzata con pari asprezza dalla disoccupazione. Quel tasso, che su scala nazionale è del 0,2 per cento, arriva nella Ruhr, globalmente, al 15,2. Nella Repubblica Federale, il «Mezzogiorno», quello della sfiducia, delle speranze deluse, non è a Sud, bensì a NordOvest, qui, in questo bacino carbonifero sul basso Reno. Il Sud geografico e Invece prospero, la vera California tedesca, asilo delle nuove tecnologie, delle varie Silicon Valley, dell'industria di oggi e di domani. In Baviera, la disoccupazione non arriva all'8 per cento, nel Baden-WUrttemberg non supera 11 6. Persino l'Isolata Berlino Ovest è assai più ricca e dinamica. I pozzi di carbone erano 140 alla fine degli Anni Cinquanta, sono adesso 25. Tra 11 '74 e l'84, la produzione di acciaio è calata da oltre 32 a meno di 20 milioni di tonnellate l'anno, con conseguenze disastrose per l'occupazione. I dipendenti della Krupp nella sola Essen sono calati da 70 mila a 10 mila. Le amministrazioni locali, In varie citta, in particolare Dulsburg, Dortmund, Gelsenklrchen, non sanno più come tappare le falle aperte nel loro bilanci dall'Inesorabile declino nel gettito delle Imposte. Da Dulsburg se ne è andata persino l'operosa comunità turca. Questo ridimensionamento, spontaneo o programmato, è in parte il prezzo della •rianimazione» del bacino, 11 termine che zampilla da mille documenti. Purtroppo, è una' «rianimazione» lenta, laboriosa, esasperante, zigzagante: e 11 paziente è ancora afflitto da troppi mali per reagire, sempre e subito, alle nuove terapie. Mali che sono principalmente quattro. Primo: una presenza ecccslva della vecchia industria, come 11 carbone. Secondo: un numero insufficiente di aziende medie e piccole, 11 nerbo del «nuovo Sud» tedesco. Terzo: un flusso troppo modesto di Investimenti verso le ditte potenzialmente «rianimabili», come la chimica, l'elettromeccanica, le macchine utensili. Quarto: un'Incapacità di reagire prontamente alle richieste del mercati stranieri. Un direttore di giornale della Ruhr racconta: «L'impresa più difficile è convincere la gente, qui, che il futuro sarà meglio del presente, e gli ostacoli non sono insuperabili, che il bacino non è condannato. Chi può sene va e spesso sono l migliori: Quella luce alla fine del tunnel — e c'è — non è ancora abbastanza vivida da convincere, da incoraggiare, da esortare chi è stufo di cieli grigi e di una grigia esistenza. «L'ottimi smo non ha ancora messo radici; borbottano. Qualche mese fa, una serie di buone notizie aveva ravvivato 11 morale: poi, una mazzata. Dopo 227 anni, la direzione della G.H.H., un colosso della meccanica, lascia Oberhausen, sua citta natia, e si trasferisce in Baviera. Tutti i suol stabilimenti erano già. a Sud. Ma vi sono anche prove che dicono: un futuro c'è, la fiducia non è morta. Prove visibili e gradevoli. Il verde, ad esemplo. La Ruhr non è più nera come un tempo, da anni si combatte una vittoriosa battaglia per restituire all'ambiente parte delle bellezze che aveva prima della rivoluzione Industriale. Sono chilometri e chilometri di parchi, colline, prati che allietano la vista e l'animo. Sulle montagne di scorie crescono erba e alberi. Lungo 11 fiume Ruhr, 1 pescatori ritrovano angoli reconditi, con paesaggi Idilliaci e limpide acque. Ben 11 59 per cento dell'intera Ruhr è adesso registrato come «zona verde», In atto o potenziale. Essen — citiamo quell'autorevole cicerone che 6 la Guida Mlchelln — «non è affatto una città nera come si potrebbe immaginare; ha negati eleganti, una deliziosa galleria d'arte e sorridenti quartieri residenziali, pieni di verde*. Vi sono. In tutta la Ruhr, ben 800 football-club, teatri d'opera, due casinò, sale ultramoderne per concerti classici o concerti rock e musei a iosa, antichi, nuovi, nuovissimi. Subito a Sud della Ruhr, meno di 20 chilometri da Essen, c'è Wuppertal, un centro Industriale spoglio di attrazioni, tranne una, scintillante: 11 balletto di Pina Bausch, una compagnia di fama mondiale. E qualche chilometro ancora più a Sud, la capitale della Renanla settentrionale-Vestfalia, Dusseldorf, ricchissima, cosmopolita. La Ruhr non è, dunque, una grande Pompei Industriale, come certe terre della Francia, del Belgio e, ancor più, dell'Inghilterra. Non avrà più la muscolatura di un tempo, perché la geografia economica della Germania è mutata, ma può avere ancora un suo peso. Ospita 67 delle 500 più importanti aziende tedesche. Non è, come Liverpool, su un lido d'Europa sorpassato dalla storia, ma ad un vitale crocevia del nostro continente. Ha già fatto tanto per risalire la china, ria, proprio ora che lo spartiacque è visibile, il morale è stanco, lo spirito dubbioso. Tuttavia l'evoluzione non si arresterà. E' un parto difficile, ma la nuova Ruhr sta na- scendo. Mario Clriello Bonn. Impianti della Ruhr in funzione. I.» più vasi» area industriale d'Kuropa attraversa una crisi profonda, fra un passato irripetibile e spumi di rilancio lutti da verificare. Da zona che produceva ricche// a per il Paese si teme diventi una palla al piede della Germania Anni 90