Una difesa del palazzo
Una difesa del palazzo Una difesa del palazzo Tutto insabbiato a Roma, molto da rifare a Milano. Gli sportivi aspettano ancora (ma con sempre minor serenità) le partite della domenica come un divertimento, ma il comportamento di alcuni dirigenti, di società di nome e, ancora più grave, dei dirigenti federali, li turba e li delude sempre di più. Dietro al campionato la lista delle brutture si al- ' lunga. Lo scandalo scoppiato attorno a RomaDundee il 27 novembre scorso, fascinatosi avanti fra dichiarazioni, accuse e difese, inchieste-lampo di De Biase, memoriali, promesse di «pugno duro» da parte di Sordillo, si è concluso con un nulla di fatto, almeno per la giustizia sportiva. I commenti fatti alla fine di novembre, allo scoppiare del caso, valgono adesso sema cambiare una virgola. Ci si chiedeva allora: «Con quale faccia frequenteranno ancora 11 calcio Riccardo Viola, Spartaco Landinl, Nardlno Previdi, l'arbitro Bergamo che ha aspettato tanto per raccontare? E Dino Viola padrone della Roma come la guiderà?». Gii interrogativi restano, e se ne aggiungono altri. Come farà a restare De Biase al suo posto di comando dell'ufficio inchieste, considerando che non gli hanno creduto? Con quale disinvoltura guiderà ancora la federazione il presidente Sordillo, che aveva promesso severità già sapendo che avrebbe funzionato la prescrizione? La Federcalcio ha un solo intento: minimizzare, nascondere, fare blocco, salvare tutti. -•Cosi peti: J$nw#Bin-! dee. Si cercò subito di scusare Viola sostenendo che la partita di Coppa non riguardava il campionato (come se ci fossero differenze sul piano della correttezza sportiva), il presidente si è poi difeso spiegando che voleva «fare chiarezza, pagando i 100 milioni, ora la prescrizione. Resta una sola frase di velata accusa. Il proscioglimento con formula piena non è stato possibile perché «... non sono emerse prove certe sulla non responsabilità degli incolpati (.Dino Viola e Spartaco Landini, n.d.r.j circa la violazione dell'articolo 1 del regolamento disciplina». Da ieri, comunque, sappiamo che un presidente può accettare la proposta di corrompere un arbitro, e pagare, invece che denunciare subito il tentativo fraudolento, confidando poi sulla «decorrenza del termini: Il tempo anche per le leggi del football è una sicura medicina. Ma il tempo non toglie la memoria alla gente che, colpita dalla tortuosità di vicende come questa, potrà dubitare sempre più sull'onestà dello spettacolo calcistico e sulla sportività di chi lo guida. Bruno Perucca
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