Nora si farà luce sugli intrighi di Viola di Giorgio Viglino
Nora si farà luce sugli intrighi di Viola CALCIO SCANDALI Per Roma-Dundee il velo della prescrizione mentre il caso Milan appare sempre più confuso Nora si farà luce sugli intrighi di Viola Per la corte federale non si sarebbe dovuto nemmeno aprire il processo: emersa l'innocenza di Previdi e Riccardo Viola, per il presidente, la società e Landini gli eventuali reati non sono contestabili - Una sconfitta per De Biase RÓMA — Il «caso Dundee» non avrebbe mai dovuto essere aperto, ha sentenziato 11 massimo organo giudicante della Federcalcio, in quanto sull'eventuale reato era calato il velo della prescrizione. La Caf ha distinto le posizioni degli imputati: apparendo lampante l'innocenza di Riccardo Viola e di Nardlno Previdi, 1 due sono stati assolti, mentre non si è proceduto oltre nel dibattito per accertare se Dino Viola e Spartaco Landini avevano a carico prove di colpevolezza. E' stato completamente smentito il responsabile della commissione inquirente De Biase, ed è stata messa in rilievo l'Inopportunità dell'atto di accusa posto in essere con tanto clamore il 27 novembre scorso, nella conferenza stampa indetta appositamente dal presidente Sordillo. Ma quanto certa sia questa giustizia lo dice l'avvocato Coppi patrocinatore nel caso specifico della Roma: «Più nessuno mi chieda di occuparmi <M un caso davanti a questi giudici sportivi. In un giorno ho dovuto mettere in discussione tutta una vita da avvocato*. Tutto 11 procedimento si è svolto a porte chiuse e una cronaca pud essere fatta soltanto sulla base delle ricostruzioni di imputati, testi, avvocati e degli stessi giurati. Il primo Infortunio la corte federale lo ha avuto subito in apertura di mattinata, quando ha convocato De Biase e lo ha ascoltato individualmente. Mentre il grande inquisitore, appena congedato, improvvisava una conferenza stampa, gli avvocati ponevano un'eccezione alla corte chiedendo che almeno gli imputati e 1 loro avvocati potessero assistere agli interrogatori. La corte doveva ammettere di aver commesso un errore: entravano tutti 1 convocati (ad eccezione del due testi, l'arbitro Bergamo e l'avvocato Raule) e si stabiliva di non tener conto delle novità portate da De Biase che del resto, a detta dello stesso professor Barile, «... non aveva aggiunto nulla di rilevante a quanto scritto nel rinvio a giudizio». Secondo infortunio, della corte o di De Biase. Il giudice di Prato, nella autodifesa pronunciata davanti al giornalisti, diceva: *Ml hanno chiesto di completare la mia relazione, di spiegare perché non era avvenuto l'interrogatorio con Viola, di parlare della famosa telefonata tra me e il presidente. Io ho fornito tutte le integrazioni». DI novità quindi ce ne sono state parecchie a cominciare dalla telefonata sempre negata da Viola. Quindi o non dice 11 vero De Biase, o ha sorvolato il presidente Barile. De Biase nel suo sforzo di cadere In piedi diceva ancora: «Violo ha rifiutato di incontrarsi con me, nel corso di quella telefonata, dichiarandosi disponibile per fine novembre; troppo tardi. Lui dice di no? Qui si tratta di credere a meo a lui. Il nostro ufficio non si dorrà troppo se si arriverà a una prescrizione, purché si rigetti la richiesta di assoluzione piena e si entri nel merito del giudizio. Questi signori avvocati hanno imprudentemente chiesto l'assoluzione, io non lo avrei proprio mai fattoi: La corte sembra aver creduto più a Viola che a De Biase tant'è vero che dopo aver Interrogato brevemente gU Imputati a Integrazione delle memorie di difesa, e 1 due testimoni Bergamo (otto minuti) e Raule (novanta secondi) ha dato la parola agli avvocati, per emettere quindi verso sera la sentenza. •La corte federale pronunciando in via definitiva all'unanimità proscioglie il signor Nardino Previdi e il dottor Riccardo Viola dalle incolpazioni ad essi contestate perché i fatti non costituiscono violazione dell'articolo 1 del regolamento di disciplina; dichiara estinti per prescrizione... gli addebiti contestati al signor Spartaco Landini e all'ingegner Dino Viola... ciò in quanto non sono emerse prove certe sulla non responsabilità degli incolpati circa la violazione dell'art. 1 il che impedisce il proscioglimento; dichiara conseguentemente prescritto anche l'addebito contestato alla Roma... ; proscioglie Spartaco Landini e Dino Viola per i comportamenti tenuti verso l'arbitro Bergamo... in quanto si tratta di episodi connessi a quello estinto per prescrizione, pur se privi del requisiti della continuazione». Viola commentando la sentenza ha detto di accogliere con amarezza questa che considera una sua seconda vittoria giudiziaria (la prima fu quella del caso Palcao) aggiungendo, prima di leggere il proprio comunicato: «il questo punto non bisognerebbe mai arrivare: Il comunicato dice tra l'altro: «.Esprimo soddisfazione per una decisione ampiamente liberatrice per me, per mio figlio Riccardo, e soprattutto per la società. Contrariamente a quanto ipotizzato dall'accusa, non sono emerse prove di una nostra responsabilità... Sull'episodio non mancherà di fare piena luce la giustizia ordinaria, davanti alla quale, è bene ricordarlo, la Roma e io siamo parti lese». Giorgio Viglino Roma. Il presidente Dino Viola a colloquio con l'arbitro Bergamo in una pausa del «processo»
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