Ulster, vittoria (con ombre) dei deputati ribelli a Londra di Paolo Patruno

Ulster, vittoria (con ombre) dei deputati ribelli a Londra Rieletti 14 dei 15 che insorsero contro raccordo con Dublino Ulster, vittoria (con ombre) dei deputati ribelli a Londra La pattuglia degli «unionisti» ritorna a Westminster promettendo battaglia a oltranza - Ma il voto di giovedì mostra che anche una parte dell'elettorato protestante non approva l'escalation DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — La sfida degli «oranglstl» (1 protestanti estremisti dell'Ulster) al governo Thatcher è riuscita, ma solo In parte. Appare più una vittoria di Pirro, ai primi commenti, che un successo capace di aprire la via a una reale soluzione degli annosi problemi dell'insanguinata provincia nord-Irlandese. I risultati del «mlnlrefercndum» Imposto dalle clamorose dimissioni In massa dal Parlamento di Westminster del quindici deputati «unionisti» per protesta contro l'accordo Londra-Dublino di novembre non hanno Infatti esaudito appieno le speranze degli estremisti protestanti. Del quindici parlamentari oran gisti uscenti ne sono stati rieletti Infatti solo quattordici. Nel collegio nevralgico di Newry-Armagh, 11 candidato del partito socialdemocratico-laborista, espressione della comunità cattolica moderata, ha battuto infatti 11 rappresentante degli unionisti. Ma al di la del fatto aritmetico di aver sottratto un seggio agli oppositori del trattato angloirlandese, questo risultato esemplifica anche un secondo aspetto importante di questa contrastata consultazione. Perché la vittoria dei cattolici moderati è stata propiziata da un sensibile travas.o di voti che ha danneggiato 1 candidati del Slnn Feln, 11 «braccio» politico del terroristi dell'Ira. Secondo le prime analisi del voto, risulta Infatti che 1 moderati del Sdlp hanno au mentato 1 loro voti di circa 11 6 per cento, ossia esattamen te della stessa percentuale che è mancata Ieri agli estremisti del Slnn Feln, 1 quali giustificano il terrorismo e osteggiano (al pari degli ul tras protestanti) l'applica zlone del coraggioso accordo firmato dalla signora Thatcher e dal premier irlandese darret Fitzgerald per sbloccare la situazione in Ulster. Ma questo travaso di voti dagli estremisti alla lista più moderata della comunità cattolica e 1 misurati progressi di questa nei confronti del candidati protestanti non bastano certo a dar spessore alle speranze di chi puntava a una decisa Inversione di tendenza. I due partiti unionisti, l'ufficiale e 11 democratico, restano saldamente 1 più forti e rappre¬ sentativi dell'Ulster, avendo raccolto la grande maggioranza del voti della comunità protestante. Tutte le figure più note degli unionisti sono state riconfermate: dall'estremista pastore presbiteriano Jan Paisley che conduce un'anacronistica crociata contro «1 venduti ai papisti-, a Jeams Molineaux a Enoch Powell, ex ministro «ribelle» nel governo conservatore di Heath, la cui posizione sembrava Insidiata dal candidato cattolico. I dirigenti protestanti paiono però sottovalutare un fatto emerso Ieri, che gli analisti di Londra viceversa hanno subito messo in evidenza. Se, infatti, si vuol considerare questo voto come un referendum sull'accordo anglo-Irlandese, come sostengono gli unionisti, ebbene il risultato non è poi tanto Incoraggiante per gli orangistl. Perché, contando 1 voti, 1 protestanti contrari all'intesa sono stati 419 mila, i cattolici favorevoli solo 104.000, al quali però bisogna aggiungere anche 3t>0 mila astenuti. Paolo Patruno

Persone citate: Enoch Powell, Fitzgerald, Paisley, Thatcher

Luoghi citati: Dublino, Dublino Ulster, Londra, Ulster