Lisbona elettorale Anni 50 di Alfredo Venturi

Lisbona elettorale Anni 50 Si è chiusa la campagna per le presidenziali, domani il voto Lisbona elettorale Anni 50 Con lo stesso stile chiassoso di trent'anni fa in Italia, tra comizi e cortei di macchine strombazzanti, i portoghesi scelgono il successore di Eanes - Troppe prove elettorali in poco tempo, nel Paese c'è una certa sazietà -1 grossi candidati ieri hanno sparato le ultime cartucce grossi DAL N08TR0 INVIATO LISBONA — Le notti sono tiepide sulla sponda del Tago: anche se dalle nuvole gonfie ammassate dal venti atlantici ogni tanto arriva, improvviso, un rovescio di pioggia. Nelle notti di Lisbona, queste ultime settimane, al lamento esistenziale del fado si è sovrapposto il clamore dei comizi. Fino alla mezzanotte di ieri, ora di chiusura della campagna elettorale. Oggi 1 contendenti tacciono, il popolo se ne ha voglia riflette: e domani, fra le otto del mattino e le sette di sera, potrà consegnare alle urne 11 risultato della sua riflessione. Se questo risultato, com'è probabile, renderà necessario un secondo turno per la scelta del presidente, si aprirà una nuova campagna elettorale in vista del ballottaggio del 16 febbraio. Sara la quarta campagna in quattro mesi, si segnala qui con evidente sazietà. E nelle notti di Lisbona risuoneranno ancora la voce tonante del comizio, la musica sgangherata, lo slogan ritmato: la colonna sonora delle elezioni tornerà a sovrapporsi alle delicate malinconie del fado. E' incredibile come questo rito elettorale incida sul paesaggio urbano e sul suo sfondo so* noro. Un po' come nell'Italia Anni Cinquanta, con le ele^ zionl combattute nel grandi comizi di piazza, le auto imbandierate e strombazzanti, la guerra dei manifesti, del volantini, dei distintivi. Con in più la televisione, e il «tempo d'antenna» accuratamente diviso fra 1 quattro candidati più uno. Più uno, il comunista Angelo Veloso, che ha fatto campagna per poi ritirarsi all'ultimo: provo cando non poche polemiche per avere raddoppiato 1 tempi a disposizione di Francisco Salgado Zenha: 11 candidato che 1 comunisti, di fatto, invitano a votare. Ieri è toccato a Maria de Lourdes Plntasllgo chiudere la campagna a Lisbona. Un ambiente difficile per lei: candidata di una sinistra demagogica e glustlzlalista, con qualche vibrazione «verde», si trova a suo agio piuttosto nel «mille villaggi», nella provincia che l'ha vista battersi con grande seguito popolare. L'accusano di terzomondismo, e lei cita lo sfratto di una donna paralitica con sei figli a carico: «C/te roba è questa? Europa o Terzo Mondo?*. Confida nel voto femminile e nel voto contadino: la meta e un terzo, rispettivamente, degli elettori. Olovedl sera sono stati gli altri tre candidati a misurarsi con gli scettici elettori della capitale. Mario Soares, che in un comizio al quartiere fieristico si è riproposto come il .massimo cornuti denominatore' della politica portoghese, «uomo di sinistra, ma prima ancora democratico e portoghese'. Inalbera una rosa gialla, simbolo non esattamente rivoluzionarlo, e dice: «Io mia vittoria non sarà una sconfitta per nessuno: Aggredito qualche giorno fa nel quartiere operaio di Marlnha Grande, Soares ha conosciuto la sola eccezione a una campagna tranquilla. Al faccione pacioso di Soares ha fatto riscontro, dal palazzo dello sport, l'ascetica figura di Salgado Zenha. E' il compagno reprobo, 11 fratello transfuga: il socialista contrapposto a Soares da Antonio Bamalho Eanes, 11 capo dello Stato uscente, e dal partito comunista. Salgado Zenha parla di nuova democrazia, di nuova repubblica, si dichiara in grado di battersi con successo al secondo turno ma anche pronto, se gli elettori cosi vorranno, a appoggiare Soares. E Infine Diogo Freitas do Amarai. L'altra sera ha portato 11 suo sgargiante sorriso a spasso per le vie di Lisbona, e poi con un affollatissimo comizio all'aperto ha sfidato con successo il pericolo stagionale della pioggia. Freitas si muove visibilmente a suo agio. Ha il vento In poppa e lo sa. Promette stabilità a un Paese che ha avuto troppi governi in troppo pochi anni. Sa che la gente è stanca del conflitto, tipico dell'era Eanes-Soares, fra presidenza e governo. Cosi prefigura la nuova diarchia, lubrificata e concorde: Freitas-Cavaco Silva. Alfredo Venturi

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