Sì al piano Rivera, Milan verso la salvezza

Sì al piano Rlvera# Milan verso In salvezza SORPRESA Una «cordata» guidata dal petroliere Armarti ha reperito i miliardi necessari all'operazione Sì al piano Rlvera# Milan verso In salvezza L'accordo raggiunto ieri sera al termine di una convulsa trattativa - Coinvolti anche Nardi e Lo Verde - Spiazzati sia Berlusconi sia Farina (contro il quale rimangono dùbbi e accuse) - L'ex capitano rossonero probabile presidente MILANO — Colpo di scena all'ultima ora sul caso Milan. L'sos lanciato da Gianni Rivera ('No al fallimento-) è stato accolto da alcuni dirigenti della società e dal petroliere Armanl che ieri hanno raggiunto l'accordo per aumentare il capitale sociale da 10 a 20 miliardi. Il vecchio dirigente del Milan, un piacentino che ha fatto 1 miliardi col petrolio e dietro al quale dovrebbero essere Albino Butlcchi e la Gulf Italiana, è venuto incontro al drammatico appello di Rivera, sottoscrivendo una parte dei miliardi necessari a spiazzare Farina e lo stesso Berlusconi. Cosa dunque è successo? Nardi, Lo Verde e Rivera si sono accordati con Armani, che non ha mai nascosto, sin dai tempi di Buticchi, le sue velleità presidenziali al Milan. Nel tentativo di evitare il fallimento o la messa in liquidazione della società, l'attuale consiglio del Milan ha inviato a Roma un suo legale, Naggi, presentando la prati¬ ca per l'aumento del capitale sociale, già deliberato nell'agosto scorso ma mai realizzato in quanto 11 relativo documento era finito in uno dei tanti cassetti di una scrivania della sede rossonera. Aumentando il capitale sociale di 6 miliardi, cioè quanti è disposto a spenderne Armani, il Milan potrà fare fronte ai debiti più urgenti impedendo in pratica alla Federcalcio di denunciare il Milan alla magistratura in base alla legge 91. Nardi, dunque, chiederà al tribunale il sequestro delle azioni intestate alla Ismil cosicché assieme ad Armani verrà a disporre del pacchetto di maggioranza delle azioni. La prima azione dei nuovi «padroni, del Milan sarà di eleggere Rivera presidente della società in attesa di verificare se successivamente il Milan dovrà essere venduto o meno. Per ora comanda Armani: se la Finlnvest sperava di realizzare un grosso affare col fallimento del Milan, è il caso di dire che è stata spiazzata. A questo punto le probabilità di Berlusconi di diventare padrone del Milan si riducono al 20-30 per cento, Armani non è 11 tipo da investire tanti miliardi in un'operazione per poi vendere. In pratica da ieri 11 nuovo padrone del Milan è lui. Tutto questo nulla toglie agli avvenimenti che si verificheranno oggi a cominciare da una serie di denunce nei confronti dell'ex presidente Giuseppe Farina. Appropriazione indebita e falso in bilancio: restano queste le accuse dirette a Farina e ai consiglieri d'amministrazione del Milan che hanno firmato il bilancio. Accusa che coinvolge anche il presidente del collegio dei revisori del conti, Arces, che proprio ieri ha presentato le sue dimissioni alla Lega, dove riveste lo stesso incarico, dimissioni peraltro respinte. L'accusa è grave: dalla contabilità del Milan risultereb¬ be un ammanco di un miliardo e mezzo, vale a dire gli incassi di alcune partite che non sono stati versati ma sono finiti chissà dove, forse anche all'estero. All'ordine del giorno del consiglio d'ammlnlstrazlone del club, che si riunisce stamane in via Turati, verrà discusso anche questo argomento: Lo Verde e soci in pratica dovranno anticipare la Federcalcio per non correre il rischio poi di essere accusati dl_ favoreggiamento. In che modo sarebbero spariti questi soldi? Registriamo la testimonianza di un ex dipendente di Farina, Eugenio •Fulmine» Conti, che dopo avere trascorso una vita al Milan è stato indotto ad andarsene ed ha fatto causa alla società. La prima udienza In tribunale è avvenuta nel giugno dell'85, la seconda in settembre con rinvio al 19 marzo prossimo. Conti chiede la liquidazione completa per il lavoro di «factotum» svolto al Milan: -Farina — racconta — vii ha fatto trattenere le tasse sull'intera liquldaeione e poi anche mensa liquidazione per mancato preavviso, come se uno che a 62 anni va in pensione dovesse dare il preavviso-. Conti era uno degli incaricati del trasporto di denaro dallo stadio di San Siro all'albergo che ospitava Farina. -Per due volte — dice testualmente Conti — ho incassato 100 milioni dal capo dell'organizzazione vendite dei biglietti allo stadio, signor Baroni, e li ho portati in una valigetta al signor Farina. Cosa ne faceva? Non so, non era compito mio indagare in merito. L'ho fatto per due volte e poi mi sono rifiutato. Io dovevo firmare una ricevuta al signor Baroni ma Farina non me ne rilasciava nessuna. E se un giorno lei dovesse accusarmi di non averle consegnalo il denaro? gli ho chiesto e lui niente ricevuta. Ho visto altri fare la stessa coso,. Giorgio Gandolfi

Luoghi citati: Milano, Roma