Purismo e paesaggi

Purismo e paesaggi (GIOVANNI ROVERO E LA SUA PITTURA) Purismo e paesaggi Anche la ricorrenza d'un centenario può costituire l'occasione per approfondire meglio la personalità d'un artista schivo come lo è stato Giovanni Rovero (1885-1971), astigiano di nascita, ma torinese per formazione e lunga, operosa dimora. A rievocarne la figura — a cent'anni dalla nascita (Mongardlno d'Asti) — è la Galleria Fogliato (via Mazzini 9) con un'ampia rassegna antologica di 127 tra dipinti e alcuni carboncini particolarmente significativi. Tra questi 1 due Autoritratti del 1907 e dell'8 che colgono molto bene le capacità espressive del giovane che non soltanto per la foggia del cappello, ma per 11 segno e la luce, sa far valere la cultura di appartenenza in quel principio di secolo che a Torino poteva sapere di Guido Gozzano e della Guglielmlnettl ma anche di Blstolfi, Carena e Revlgllone. All'Accademia Albertina aveva studiato con Grosso e Caldano. Ed è chiaro 11 diverso piano di gusto sul quale 11 Rovero ha continuato a muoversi. Ora come interprete di an¬ tiche tradizioni pittoriche cut dà spazio nel Ritratto del pittore Grande, ora con l'aperta tensione compositiva che da La strage degli innocenti (1921) tende (sullo stesso versante In cui a Torino operava anche Buratti) ad una sorta dt «purismo» mitteleuropeo di cui l'autore si fa partecipe con/?! chiesa (A Messa) esposto alla Biennale di Venezia nel 1926. Da allora in poi, tuttavia, nell'opera di Rovero, predominò 11 paesaggio cui l'artista si dedico nel dintorni di Torino come a Noli, soprattutto, anche se la sua produzione continua a comprendere alcune composizioni di fiori, nature morte, ed ancora figure quando — dopo le pagine di ispirazione evangelica cui aveva atteso fin dal 1913 per esporle (1920) a Venezia — Intorno al 1934 affrontò In una serie di suggestivi carboncini 1 motivi della dantesca Divina Commedia. Alla sua maturazione avevano contribuito anche l'esperienza tragica della Grande Guerra, testimoni non soltanto 1 disegni e i dipinti su carta legati alla vita di trincea, evocata con qualche accento grafico espressionista, ma anche le più toccanti riflessioni affidate al diario che in quel giorni drammatici l'artista senti 11 bisogno di te- nere' ari. dia. Aulorilrallo del 1907 del pittore astigiano Giovanni Rorero

Persone citate: Caldano, Carena, Fogliato, Giovanni Rorero, Giovanni Rovero, Guido Gozzano, Rovero

Luoghi citati: Noli, Torino, Venezia