Come e dove smaltire i rifiuti degli ospedali
Come e dove smaltire i rifiuti degli ospedali Sono pericolosi e ognuno fa come crede Come e dove smaltire i rifiuti degli ospedali Un'indagine di Provincia e Politecnico per stabilire una norma Nessuno sa quante tonnellate se ne producono ogni anno in citta e provincia; difficile conoscere le attuali tecniche per la manipolazione, 11 trasporto e lo smaltimento; non esistono dati certi sul danni alla salute e all'ambiente provocati dall'approssimativo sistema adottato finora per nascondere o liberarsi da queste scorie. DI certo si sa che sono pericolose e che possono diffondere malattie nel caso di trattamenti Inadeguati. Parliamo di rifiuti solidi ospedalieri, quelli che la normativa statale classifica 'tossici e nocivi». Sono siringhe, cotone idrofilo, carcasse di animali da esperimenti, medicine scadute, colture batteriche, lastre di radiografie, resti organici di operazioni chirurgiche, materiali radioattivi: residui dell'attività ospedaliera e sanitaria, non propriamente asettici. Proprio per questo dovrebbero essere raccolti, manipolati, trasportati e smaltiti con la massima attenzione. Succede proprio cosi? A Torino, come nel resto d'Italia, ogni ospedale si comporta in modo diverso. Gran parte del rifiuti cittadini viene bruciato negli inceneritori dell'Amedeo di Savoia o al San Luigi di Orbassano (in quest'ultimo 11 calore non viene disperso ma sfruttato da un impianto d'avanguardia per ricavare acqua calda). Ma l'anarchia nel settore e le negligenze di amministratori pubblici e privati stanno per finire. L'Amministrazione provinciale e 11 suo assessore all'Ecologia, Paolo Sibille, hanno deciso di regolamentare l'Intera materia. Prima di farlo, tuttavia, hanno bisogno di dati certi forniti da ricercatori qualificati con una metodologia scientificamente valida. Di qui l'inlzlativva di rivolgersi al Politecnico con una convenzione. La ricerca si svolgerà presso 11 Dipartimento di Scienze del materiali del prof. Pietro Appendlno e sarà diretta dal prof. Giovanni Saracco, docente ordinarlo di Chimica Industriale, uno del maggiori esperti del settore. Il prof. Saracco ha già preparato un lungo questionarlo che sarà inviato a tutti gli ospedali, case di cura, cliniche e poliambulatori torinesi, L'obiettivo — hanno spiegato 11 docente e l'assessore Sibille — è di formare una mappa del rifiuto ospedaliero acquisendo il maggior numero di dati sulla quantità, su come e dove vengono raccolti smaltiti, sul rispetto delle norme In materia. Infine verranno presentate proposte sul'opportunltà di installare Impianti di smaltimento centraltaeatl o no». Il lavoro durerà un anno. SI tratta di un Indubbio passo In avanti per risolvere 11 problema del rifiuti ospedalieri. Non è cosi Invece per quelli Industriali a causa di indeci stoni e ritardi e contrasti nel la scelta del siti Idonei a ospitare le discariche controllate. I più contenti di queste man cate scelte sono gli operatoripirati che continueranno a seminare dovunque rifiuti i inquinamenti. Guido J. Paglia
Persone citate: Amedeo Di Savoia, Giovanni Saracco, Paolo Sibille, Saracco, Sibille
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