Per mezzo secolo l' Fbi pedinò Chaplin Il rapporto: 1900 pagine di banalità

Per mezzo secolo FFbi pedinò Chaplin Il rapporto: 1900 pagine di banalità La polizia federale ossessionata dall'idea che l'attore fosse comunista Per mezzo secolo FFbi pedinò Chaplin Il rapporto: 1900 pagine di banalità DALLA REDAZIONE DI WASHINGTON WASHINGTON — Per oltre mezzo secolo, 56 anni per l'esattezza, l'Fbi ha compilato un dossier su Charlle Chaplin. sospettato di essere comunista. Il dossier è uno del piti voluminosi della storia, 1900 pagine: ma è «una totale porcheria», ha dichiarato l'autore della biografia di Chaplin, David Robinson, che lo ha visto. Il dossier non contiene una sola prova che 11 regista e attore avesse rapporti col Cremlino, e trabocca invece di particolari sulle sue avventure amorose. Comprende persino gli articoli contro Chaplin delle «pettegole* di Hollywood, le giornaliste Hedda Opper e Louella Parsoti, spesso ispirati dallo stesso Fbi. Chaplin, spiega Robinson, attirò l'attenzione dellTbl li 15 agosto del '22, quando partecipò a un ricevimento in onore del leader comunista americano Wilson Foster, in cui tenne un discorso contro la censura. La polizia federa¬ le non lo mollò più. L'ultimo documento infatti è del '78 e riguarda le indicazioni di una «maga» sul sequestro del cadavere dell'attore e regista 11 primo marzo' In Svizzera (le indicazioni si rivelarono sbagliate). Fu il capo dell'Fbl, Edgar Hoover, che era ossessionato dal comunismo, a perseguitare in pratica Chaplin. Chaplin se ne andò dagli Stati Uniti nel '52, in pieno maccartismo, e si ritirò in Svizzera con l'ultima moglie, più giovane di lui di 35 anni, la figlia del grande drammaturgo Eugene O'Nelll. Rimise piede in America solo nel "12, un quinquennio prima della morte, per ricevere il premio Oscar a New York. Invano l'attore e regista chiese più volte di vedere 11 dossier dell'Fbl. Se ci fosse riuscito, ha detto Robinson, ne avrebbe riso per il resto della sua vita, n capitolo più massiccio — 400 pagine — riguardava certe sue notti con una attricetta, Joan Barry. Appresa questa storia, il New York Times ha Intervistato un dirigente della polizia federale, Thomas Bresson. Costui ha spiegato che cose del genere oggi non capiterebbero più. Hoover faceva nascondere registratori nelle stanze di albergo di Chaplin, ma adesso ci vorrebbe 11 permesso della magistratura; lo faceva pedinare, mentre ora ciò è consentito solo nell'ambito di indagini giudiziarie; forniva materiale calunnioso alla Hopper e alla Parsons, e oggi sarebbe una violazione del regolamenti. Può darsi che Bresson abbia ragione, Hoover era noto come «l'imperatore». Le rivelazioni di David Robinson comunque hanno destato scalpore. L'esistenza del dossier su Chaplin era nota, ma non lo era il fatto che mancasse totalmente di attendibilità. A Hollywood, ricercatori si sono già messi in moto per scoprire su chi altro l'Fbi indagasse e in quali termini.

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