Si combatte casa per casa

Si combatte casa per casa A Aden ribelli e lealisti si preparano all'ultima battaglia Si combatte casa per casa Disperati appelli del presidente alle truppe nelle province rimastegli fedeli - L'aviazione bombarda anche gli stranieri che si ammassano sulle spiagge - Il «Britannia» ieri ha trasferito a Gibuti altre 400 persone - Il Cremlino costituisce comitati di crisi - Le testimonianze di diplomatici e marinai NOSTRO SERVIZIO GIBUTI — SI combatte da 10 giorni. I ribelli, secondo fonti diplomatiche, stanno avendo la meglio sulle truppe fedeli al presidente Ali Nasser Mohammed: controllerebbero quattro delle sei province del Paese. Il numero delle vittime aumenta: si parla di diecimila morti, mentre l'Unione Sovietica si adopera per trovare una soluzione alla crisi sud-yemenita. Il quotidiano del Kuwait Al Qabas scrive che l'Urss ha costituito una unità di crisi a Addis Abeba convocando 1 rappresentanti delle due parti in lotta. Secondo Nayef Hawatmeh, segretario generale del Fronte democratico di liberazione della Palestina, sono stati costituiti due comitati di crisi: uno a Mosca e uno a Aden. Lealisti e golpisti, in realtà, si starebbero preparando a combattere l'ultima battaglia. A Aden nelle ultime ore la situazione è divenuta Insostenibile. L'aviazione bombarda anche gli stranièri che alla periferia della capitale attendono di imbarcarsi sulle navi che fanno la spola con Olbutl. -Oggi la situazione e pessima, a Aden-, ha detto un diplomatico. AH Nasser Mohammed, il presidente in carica, ha ordinato alle sue truppe «di scendere dalle province sulla capitale per soffocare la rivolta con una battaglia da ultima trincea-. I combattimenti più violenti si svolgono in due settori della città: in quello di Khormakasar (dove si trovano numerose ambasciate e uffici del governo, la sede diplomatica sovietica, nella quale hanno trovato rifugio numerosi stranieri, sarebbe ora al centro degli scontri), e nel pressi dell'aeroporto (ancora non si sa chi controlla lo scalo). «in alcuni quartieri si con¬ batte casa per casa, dappertutto giacciono cadaveri in decomposizione, quasi tutte le case sono crollate o porcanò i segni delle pallottole e delle granate: ha raccontato un diplomatico arabo in contatto con la sua ambasciata. .Una scena che non dimenticheremo mai... i combattenti si fanno scudo dei cadaveri.. ha detto un profugo kuwaltlta. L'ufficiale In seconda del mercantile greco «Dlmltra», che sperava nel giorni scorsi di scaricare a Aden un carico di cemento, durante una pausa del combattimenti, ma che ha dovuto rinunciarvi, ha raccontato a Oibutl di aver visto con 11 binocolo le distruzioni di Aden: «Ho visto don¬ ne e bambini scappare lungo le strade con t carri armati alle calcagna, nella tona del porto la distruttone mi è parsa totale.. Un marinaio ha raccontato: «/ palazzi erano In fiamme, alcuni crollavano, cecchini sparavano sut carri dalle colline, ho visto bambini atterriti..... Una squadra del Comitato internazionale della Croce Rossa si trova a Oibutl pronta a trasferirsi a Aden per soccorrere i feriti. Da ieri si trova a Sanaa, nello Yemen del Nord, un delegato della Clcr per seguire gli avvenimenti e rispondere a eventuali richieste di assistenza umanitaria. La Tass ha riferito che .nello spirito di ami¬ cizia e di stretta cooperatone, tra 1 due Paesi. l'Urss invlerà nello Yemen del Sud medicinali, coperte, letti e viveri. Oheddafl si è schierato al fianco del presidente Nasser Mohammed. Il «Britannia» anche ieri ha preso parte, assieme a due navi sovietiche e a un mercantile della Germania orientale, a un nuovo tentativo di evacuare stranieri rimasti intrappolati. Le lance dello yacht reale sono riuscite a toccare la riva e a imbarcare altre 400 persone che erano ospitate nella vicina ambasciata dell'Urss e che sono state scortate sino alle scialuppe. Mentre l'operazione era in corso, violenti scontri sono scoppiati a meno di un chilometro e mezzo di distanza. Oli imbarchi sono resi più difficoltosi dal maltempo. Finora quattromila stranieri sono riusciti a fuggire; sarebbero almeno 1200 quelli in attesa di essere tratti in salvo. Sul plano politico (e militare). . caos e incertezza. Pare che il governo sia spaccato. Il ministro della Difesa, 11 vicepresidente e 11 ministro per l'Amministrazione locale sarebbero passati dalla parte del ribelli. SI fanno sempre più insistenti le voci secondo le quali 11 capo del colpo di Stato, l'ex presidente Fattah Ismall sarebbe vivo e alla testa del ribelli. e. st.

Persone citate: Ali Nasser Mohammed, Fattah Ismall, Nasser Mohammed, Nayef Hawatmeh