Aden sta per cadere: fugge il presidente

Aden sta per cadere: fugge il presidente I lealisti asserragliati nel «rione del cratere»: anche la radio è in mano ai golpisti Aden sta per cadere: fugge il presidente Mohammed ora coordina le sue truppe dal villaggio natale - Tutto il Paese è nel caos? • Bloccati sulle banchine gli ultimi 300 stranieri MANAMA — Sono ripresi con rinnovata violenza 1 combattimenti nel Sud Yemen fra le forze governative rimaste fedeli al presidente Ali Nasser Mohammed e i seguaci del suo predecessore, 11 golpista Abdul Fattah Ismail, che è appoggiato dal vicepresidente del presidium Ali Alitar. La situazione, dalle poche notizie che trapelano all'esterno, resta confusa. Stando alle informazioni pervenute ai diplomatici di Sana, la capitale del Nord Yemen, le forze golplste starebbero guadagnando terreno in provincia e nella stessa capitale. Mohammed, sfuggito 11 13 gennaio a un attentato che doveva spianare la strada al potere alla fazione più radicale (e più fedele a Mosca) del partito socialista, dirigerebbe le operazioni dal suo villaggio di nascita, nella provincia di Abyan, a Est di Aden. Ad Aden pare che 1 lealisti siano imbottigliati nel «quartiere 1 cratere», circondato da una barriera rocciosa che lo rende praticamente inespugnabile. I ribelli controllerebbero a loro volta la zona ai piedi del vulcano, dove sorgono gli uffici governativi, le missioni diplomatiche e l'aeroporto. Avrebbero in pugno anche la «piccola Aden», di fronte al porto, sede della raffineria. Quanto al resto del Paese, 1 putschlstl sembra abbiano occupato la provincia di Lahej, grazie all'appoggio della popolazione, che appartiene alla stessa tribù del ministro della Difesa Saleh Mushlh, uno del capi del golpe. Ieri la radio governativa etiopica ha diffuso un comunicato di Mohammed. La sconfitta nella capitale è stata ammessa indirettamente, anche se 11 presidente ha affermato che 11 resto del Paese era sotto 11 controllo delle «autorità legittime». L'episodio sembra indicare che Addis Abeba si è schierata con il presidente sudyemenlta, che qualche giorno fa si era recato in aereo nella capitale etiopica per conferire col dirigenti locali. Del dramma che il Paese vive da oltre una settimana Mohammed ha parlato anche in una serie di conversazioni telefoniche avute, da una impeclsata lo¬ calità, con il presidente algerino Chadll Benjedld, con il capo di Stato siriano Hafez Assad e con il leader libico Oheddafl, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa egiziana Mena. Da parte sua, il quotidiano kuwaltlta Al Watan non esclude la possibilità di un intervento di truppe etiopiche a favore di All Nasser contro 1 «duri» del partito, che lo hanno accusato di eccessive aperture nel confronti dei Paesi arabi filo-occidentali, in particolare l'Arabia Saudita e l'Oman. Radio Aden invece, controllata dal ribelli, ha annunciato che la capitale era tornata alla normalità dopo -l'attuaelone delle disposizioni della direzione collettiva del partito socialista-. Dal ministero degli Esteri appena occupato, gli oppositori del presidente Ali Nasser hanno inviato messaggi radio a tutte le ambasciate sud yemenite nel mondo per invitarle a tener conto solo dei comunicati della «direzione collegiale» del partito trasmessi da Radio Aden. I ribelli — sempre secondo quanto riferito da Ra¬ dio Aden — hanno formato una giunta di governo Alcuni degli stranieri sgomberati hanno descritto la capitale come una «città morta», con centinaia di ca- daverl abbandonati per le strade tra le carcasse di automobili, autocarri, autobus e mezzi militari in fiamme. Nella città non c'è né acqua né energia elettrica e l'aeroporto è stato quasi completamente distrutto nel combattimenti che avrebbero fatto quasi 10 mila morti. Il panfilo reale «Brltannia» ed un cargo inglese hanno Intanto portato a Gibuti altri 215 stranieri rimasti intrappolati nel Paese. Sono stati tratti a bordo, fra l'altro, altri 15 cittadini britannici, dopo un negoziato con le autorità del porto durato 24 ore. -Ci sono ancora 300 cittadini stranieri in attesa di lasciare Aden. Resteremo al largo del porto nella speranza di poter effettuare un nuovo intervento nelle prossime ore-, ha dichiarato 11 comandante del «Brltannia». Una trentina d'altri si troverebbero in località minori del Paese. Fonti francesi hanno fatto sapere da parte loro che davanti al porto di Aden ci sono dieci navi straniere, tra cui tre navi da guerra britanniche, e 'di non sapere perché non sia stata concessa l'auto¬ rizzazione a proseguire lo sgombero. L'ambasciata di Parigi a Gibuti ha detto che nel pressi della sua omologa di Aden ci sono ancora un certo numero di francesi, belgi e filippini. Tra loro, probabilmente anche i tre feriti da colpi di arma da fuoco mentre cercavano di salvare alcuni connazionali. Infine, secondo quanto riferisce 11 quotidiano Al Ittihad, degli Emirati Arabi Uniti, a Mosca è stato formato un comitato che cercherà di arrivare a un cessate il fuoco tra le due fazioni. Ne fa parte, tra gli altri, 11 premier sudyemenlta Haldar Abu Bakr Al Attas. L'Unione Sovietica avrebbe creato anche una «cellula di crisi» in Etiopia, dove ha inviato un responsabile di alto grado, per seguire da vicino la situazione nello Yemen del Sud. Mosca avrebbe fra l'altro inviato la settimana scorsa un importante messaggio all'amministrazione americana, riaffermando che non potrà permettere un eventuale recupero del Paese da parte di ambienti ostili a Mosca.

Persone citate: Abdul Fattah Ismail, Abu Bakr, Ali Nasser, Ali Nasser Mohammed, Hafez Assad, Nasser, Radio Aden, Saleh Mushlh