Bilancio record della Fiat di Renzo Villare
Bilancio record della Fiat L'85 anno della svolta: tutti i settori sono tornati in utile Bilancio record della Fiat TORINO — Per la prima volta nella storia del gruppo Fiat, cioè dal 1979, quando si è concluso 11 processo di ristrutturazione In holding iniziato nel primi Anni Settanta, tutti i settori hanno chiuso in attivo; l'utile netto consolidato ha superato 1 mille miliardi di lire; il fatturato ha raggiunto 26.300 miliardi. Questi gli importanti traguardi raggiunti nel 1685, esaminati ieri dal Consiglio d'amministrazione del Gruppo presieduto da Giovanni Agnelli ed illustrati nella consueta «Lettera agli azionisti» del presidente. Oli altri principali risultati sono rappresentati da un indebitamento sceso sotto 1 3000 miliardi, oltre 1000 in meno rispetto all'84; da investimenti saliti a 2450 miliardi, di cui 840 per la sola ricerca; da un saldo commerciale di Gruppo in attivo per 4350 miliardi; da un autofinanziamento di 2674 miliardi che rappresenta oltre il 10% del fatturato; da un utile operativo di 2135 miliardi, pari all'8% del fatturato. SI tratta di risultati — come ha detto Agnelli — «decisamente più soddisfacenti di quelli, già positivi, riscontrati nel 1984, nonostante il persistere di condizioni esterne di difficoltà e di incertezza, sia sul piano dell'economia in generale che su quello specifico dei principali mercati in cui opera il Gruppo-. La validità delle scelte compiute dalla Fiat trova conferma nel risultati della capogruppo 11 cui andamento economico — come ha sottolineato 11 suo presidente — «risulta ampiamente positivo] ed in ulteriore miglioramento rispetto al 1984 grazie soprattutto ai maggiori dividendi incassati (287 miliardi, +84%) e al buon rendimento della gestione finanziaria-. La posizione finanziaria netta della capogruppo presenta un saldo attivo di 1400 miliardi, 75 In più rispetto al 1984. Non altrettanto positivo 11 giudizio di Agnelli sulla situazione italiana. -Il 1985 è stato un anno deludente che non ha risposto alle attese, rese abbastanza ottimistiche dai risultati raggiùnti nel 1984 e dal delincarsi di un quadro internazionale piuttosto favorevole-. Ed ha aggiunto: -Le aspettative deluse non riguardano tanto il tasso di sviluppo quanto il mancato ricupero di condizioni più equilibrate e stabili: in definitiva dt'quelle condizioni che possono assicurare una crescita più consona alle necessità del Paese, soprattutto in termini di occupazione-. Dopo aver ricordato che il 1985 si è chiuso con un tasso d'inflazione superiore a quello dei principali Paesi Industrializzati e con risultati «pesanti» per il debito estero e per le riserve italiane, Agnelli ha concluso: -Solo la formulazione definitiva della legge finanziaria dirà se la nostra economia è in grado di iniziare quel processo di aggiustamento che costituisce la premessa indispensabile per realizzare obiettivi di sviluppo più adeguati elle necessità del Paese, tanto più che il quadro internazionale, abba stanza-favorevole, offrirebbe nuove opportunità-. Renzo Villare
Persone citate: Agnelli, Giovanni Agnelli
Luoghi citati: Torino
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