Piovra 2, la vendetta con un intenso Placido

Piovra % la vendetta con un intenso Placido Stasera e domani lo sceneggiato di Vancini Piovra % la vendetta con un intenso Placido Tra stasera e domani, eccoci alla chiusura de La piovra 2: quarta e quinta puntata che sviluppano e portano a tragiche conclusioni la materia delle prime tre puntate e, direi, anche de La piovra numero uno. Mi guarderò bene non dico dallo svelare ombre ed enigmi ma nemmeno dall'accennare a colpi di scena risolutori e a ultimi atti. Quello che si può dire senza levare allo spettatore la curiosità del 'Come va a finire» è che il racconto ideato e sceneggiato da Ennio De Concini procede su tre plani. Primo: la lotta mortale all'interno della mafia tra una delittuosa 'associazione» romana d'alto livello — una specie di P2 con ramificazioni nel servizi segreti e nei ministeri — e la feroce cosca siciliana dell'avvocato Terrasini e del finanziere italo-americano Frank Corrisi: posta della lotta, affari di miliardi con traffico di dror* a di armi. Secondo:, il paf i risvolto «privato» e 'V no» di alcuni personaggi tra cui un Grande Corrotto che arrivato al redde ratlonem si abbandona ai ricordi d'amore coniugale e al rimpianto di un'onestà per altro perduta da un pezzo; e non parliamo del sublime estremo sacrificio di una creatura, domani sera... Terzo: la tremenda vendetta del commissario Cattanl che si adatta a sporcarsi le mani nel doppio gioco pur di colpire t mafiosi che gli hanno fatto rapire e stuprare la figlia (già morta schiacciata da un'automobile nella prima punta ta). Il tutto concorre — con la regia di Florestano Vancini che non rinuncia alle personali risorse di un collaudato ingegno cinematografico, ma nemmeno rinuncia a sfruttare al massimo ogni sottolineatura sentimentale o truce — tutto questo, dicevo, concorre^ jo. mettere in piedi un romanzo popolare di sicura présa, dove non manca nessuno degli ingredienti tradizionali necessari (trama tenebrosa, sorprese, misteri, tradimenti, violenza, sangue e lagrime), e dove però è sempre presente tra le pieghe del dramma e del drammone un incontestabl- le impegno civile, con aperti riferimenti a fatti di cui le cronache italiane sono piene, e con inequivocabile denuncia di quella che è oggi la vera mafia, la collusione di potere economico e di potere politico. Aggiungerei un altro triste dato di costume che emerge da questa Piovra: la spirate incessante delle compromissioni e Quindi dei ricatti tra certi gruppi e personaggi 'eccellenti», un giro di ricatti con cui si raf- forzano le proprie posizioni e con cui si immobllizzano o si distruggono gli avversari: questo è mostrato in tutti i modi e ribadito dal racconto — la finzione non ha che da' prendere dalla realtà — e ribadito con forza e con chiarezza: ricatto come metodo di vita e di carriera. Adatti ai ruoli gli attori, con quel tanto di 'accentuato» e un po' schematico che il tipo di intrigo a forte effetto esige: in testa il protagonista Michele Placido nel non facile ruolo di Cattarli che non è un poliziotto eroe superman e al tempo stesso dev'essere un uomo coraggioso e deciso, e, ancora, un impasto di ingenuità, smarrimento, esasperazione, e in piti oppresso da angosce di solitudine; ancora una volta Placido ha saputo affrontare la parte con saldezza e semplicità, intensamente, credendo a fondo nel suo personaggio. Un successo anche La piovra 2, dunque. Eppure qualche fatica e qualche scricchiolio si sono avvertiti qua e là, e si ha veramente la sensazione, domani sera, che la storta del commissario Cattanl abbia la sua ragionevole, definitiva conclusione. Avrà senso e motivo La piovra 3 che già si annuncia? l'go Buzzolan Michele Placido con Nicole Jamet nella «Piovra n. 2»

Persone citate: Buzzolan, Ennio De Concini, Florestano Vancini, Frank Corrisi, Michele Placido, Nicole Jamet, Vancini

Luoghi citati: Terrasini