Domani un vertice per i medici definirà le concessioni possibili di Gian Carlo Fossi

Domani un vertice peri mediti definirà le concessioni possibili Tra i ministri interessati e i vicesegretari del pentapartito Domani un vertice peri mediti definirà le concessioni possibili ROMA — Ricevuto dai consiglio di Gabinetto un preciso mandato a definire «tempi e modi* per sbloccare la vertenza del medici, Craxl ha fatto convocare per domani un «vertice» tra 1 ministri interessati e 1 vicesegretari del partiti della maggioranza, ritenuto essenziale per determinare una comune linea di condotta (le sfasature sono consistenti) prima di affrontare, nella stessa giornata o martedì, la delegazione del sanitari, All'Incontro, che sarà presieduto dal sottosegretario alla presidenza Amato, hanno già confermato la loro adesione 11 vicesegretario della de Scotti (che in questi giorni ha avuto al riguardo numerosi contatti) e 11 vicesegretario del psi Martelli. Entro mercoledì saranno giocate tutte le carte per evitare, attraverso una «ragionevole intesa», 11 nuovo sciopero Indetto da giovedì a sabato con la partecipazione anche del medici convenzionati e la proclamazione di altre più Incisive agitazioni. Si paventano, Infatti, 1 disagi gravissimi che subirebbero — se lo sciopero fosse confermato — non solo 1 malati ricoverati negli ospedali, ma anche 1 numerosi Infermi assistiti In casa o in ambulatorio di fronte al totale block out delle prestazioni mediche, farmaceutiche, diagnostiche, specialistiche. Non potrà essere Invece scongiurata l'astensione dei medici veterinari pubblici, che da lunedi a mercoledì provocherà, fra l'altro, 11 blocco della ma cellazlone e della distribuzione delle carni, per un valore di 120 miliardi di lire al giorno. In una serie di colloqui riservati avuti già Ieri a diversi livelli, Amato si è reso conto che non mancano le possibilità per arrivare rapidamente a conclusioni positive della controversia con 1 duecentomila medici pubblici e convenzionati. Il governo deve, però, uscire chiaramente allo scoperto con una proposta precisa, che tenga conto In buona misura delle richieste della classe sanitaria; 1 medici non dovrebbero più insi¬ stere sulla rivendicazione del contratto separato che, se accolta, determinerebbe lo: scardinamento di tutta la, contrattazione nel pubblico Impiego e la ripresa di una rincorsa sfrenata fra le varie categorie; le confederazioni sindacali del lavoratori non dovrebbero opporsi ad ipotesi di accordo che, di fatto, riconoscano ai medici un trattamento speciale da collegare a professionalità e funzioni particolari. Nel complesso, una trattativa molto delicata, da condurre sul filo di rasoio. Il ministro Oaspari (Funzione pubblica) ammette che «la specificità per la categoria sarà ampiamente garantita attraverso una contrattazione separata, ma sempre nell'ambito del contratto unico del pubblico impiego e senta ricorso a decreti-legge'. Oaspari aggiunge éhe il governo è deciso a ricercare una formula che non scontenti nessuno: «Ciò che conta non è lo strumento in grado di risolvere il problema, ma i contenuti del problema stesso». Replica subito il prof. Ferri, presidente dell'Associazione nazionale del primari ospedalieri, quanto mai scettico e diffidente: «Si ripete il copione del precedente contratto. Non più promesse, ma fatti ed impegni non eludibili. Se ci saranno proposte concrete, le valuteremo realisticamente. Vogliamo evitare quanto è avvenuto la volta scorsa, che "fatta la festa, gabbato lo santo"». Molto cauto anche 11 prof. Paci, segretario generale dell'Associazione nazionale aiuti ed assistenti ospedalle- ri: «Manca una posizione ufficiale del governo per verificare se ci sono margini di trattativa'. Al di fuori della strada del «contratto separato», non c'è che l'Ipotesi di un «negoziato separato» diretto a definire un «trattamento spedale» pur nell'ambito del contratto unico del pubblico impiego. Per questo, sembra acquistare maggior forza nelle ultime ore l'eventuale ricorso alla stessa formula usata per 1 magistrati sulla base di una norma dell'accordo quadro del pubblico impiego. «£' una delle soluzioni possibili — rileva 11 prof. Paci —. Però, niente compromessi. L'autonomia deve essere effettiva e non condizionata: Una ipotesi analoga è stata suggerita ieri da un «vèrtice» di assessori regionali alla sanità: riconoscere all'intero comparto sanitario 11 trattamento previsto negli enti pubblici economici, ben più elevato di quello applicato nel settore pubblico ordinarlo. Pur contrarlo a qualsiasi proposta di contratto separato, 11 «vertice» ha sottolineato l'opportunità di andare incontro alle richieste del medici per quanto riguarda sia l'aspetto retributivo, sia rattrlbuzlone di funzioni centrali nel servizio sanitario nazlo- na,e> Gian Carlo Fossi

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