Alle nozze di re Baudo: Fantastico! di Stefano Reggiani
Alle nozze di re Baudo: Fantastico! Al grande «show» di Pippo e Katia eravamo tutti invitati Alle nozze di re Baudo: Fantastico! MILITELLO — Katia, regina delie scene Uriche, e Pippo, re della tv, hanno detto II fatlcldo «si» nella sala consiliare restaurata del Municipio, alle 11,10 di un giorno, Il 18 gennaio, che segna una data ricorrente nella vita della Ricciarelli. Attorniata da centinaia di amici-Invitati, di conoscenti,' di gente che ha affollato la piazza principale del paese e l'ha acclamata a lungo, la coppia più celebre d'Italia ha però vissuto 11 «giorno più bello» come In uno show televisivo: costretta a ripetere pia volte le scene del baci e degli abbracci per non scontentare I fotografi. Katia Ricciarelli e Pippo Baudo hanno tagliato una torta di 150 chili ed «affrontato» un menù veneto-siciliano assai raffinato. Anche noi spettatori e lettori facciamo la nostra parie nelle nozze Baudo-Ricciarelli, ieri finalmente celebrate; la parte principale. Chi incuriosito, chi infastidito, chi commosso, chi agnostico abbiamo fornito davanti alla tv, c forniamo oggi sfogliando i giornali, la vera legittimazione al matrimonio dell'anno: senza di noi, baudiani, ricciarelliani o agnostici, la cerimonia si sarebbe un poco.sgonfiata, una festa tra poche migliaia di intimi, in un paesino della provincia catanese, col discorso del sindaco e l'indigestione di dolci locali. Ma si sa che da quando esiste il mondo dello spettacolo di massa i divi seguono le regole delle famiglie regnanti, ci si sposa per i sudditi, si va a nozze per gli ammiratori. I «si» di Tyronc Power e Linda Christian, di Burton e Taylor, di Rita Hayworth e Ali Khan, di Miller c Monroc non furono meno importanti, ai loro tempi, delle esibizioni reali, dallo Scià, a Fabiola, a Lady Diana. Siamo tutti invitati per forza, perché conosciamo o sopportiamo gli sposi, e, come in tutti i matrimoni, il pettegolezzo è la più semplice difesa, solo chi sta in prima fila batte le mani. Certo, il caso di Baudo non è cosi semplice, e molto italiano e molto televisivo, forse è la prima-volta che il divismo di un presentatore splende mondanamente a un livello così tradizionale e ufficiale, considerato che Mike Bongiorno % ormai relegato nel ruolo del marito separato o separa¬ bile. Qualcuno pensa che la dipendenza dalla tv sia giunta con queste nozze al punto più pericoloso, ma non vediamo Pippo Baudo come Grande Fratello dell'impero audiovisivo, piuttosto, data l'età, come fratello maggiore. Qualcuno crede che la fittizia festosità delle nozze rappresenti bene il clima del Paese, due innamorati non più giovani si sposano per non sentirsi soli, torneranno al lavoro quasi subito, tirare avanti è dura per tutti. Ma il sorriso da capufficio di Baudo e la dolcezza sussiegosa della Ricciarelli non devono trarci in inganno, siamo pur sempre nelle propaggini del mito e del simbolo consolatore, un Numero Uno sposa una Primadonna, la televisione si nobilita con la lirica, la pro¬ fessionalità e l'anzianità sono premiate, i giovani hanno un obiettivo, gli sponsor accorrono, lo spettacolo, nei limiti del possibile, continua. Non ci sono stati, per ora, gli eccessi dcll'ipertelevisionc paventati dagli studiosi, non è toccato a Baudo e alla Ricciarelli di dover trascorrere in diretta la prima notte: come accadeva a Woody Alien nel film «Bsnanas», intervistato dai telecronisti sulle sue impressioni. Anche perché la gente è abituata al linguaggio di Baudo e alle sue amabili esagerazioni e sa quale sarebbe, in ogni caso, la sua meditata risposta: «Fantastico!». Stefano Reggiani (A pag. 7 servizi di Simonetta Roblony e Nino Amante). Militello. La folla si stringe intorno a Pippo Baudo e Katia Ricciarelli dopo il matrimonio
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