Goria: la lira attende il gran consulto del 5 di Emilio Pucci

Goria: la lira attende il gran consulto del 5 Dopo la stretta, intervista al ministro del Tesoro Goria: la lira attende il gran consulto del 5 Se il franco svaluta vedremo, ma noi non svaluteremo - Nessun attentato alla ripresa Possibile l'inflazione al 6% -1 banchieri diano i soldi a chi produce, non a chi specula ROMA — Il ministro del Tesoro Oorla non vuol sentir parlare di «attentato» all'attiviti produttiva. «Le misure valutarle e creditizie prese giovedì sera — dice — puntano a colpire le forti spinte speculative sulla lira, ma non rappresentano un abbandono della politica dello sviluppo. Sono Interventi congiunturali che saranno tolti con la stessa tempestività di come sono stati adottati». D'accordo, ministro, ma gli imprenditori parlano di stretta feroce. •Non è vero. Abbiamo deciso un mix di interventi prò prlo per non bastonare su un solo versante. Il limite posto alia crescita del prestiti delle banche non pregiudica inve stlmentl e ripresa. OH amici banchieri devono semplicemente dare i soldi al produttori e non agli speculatori. Negli ultimi mesi c'è stata Invece un'impennata degli impieghi bancari che non trova alcuna giustificazione». Ma si corre II rischio di una nuova svalutazione? «Le misure di giovedì sono l'alternativa alla svalutazione, che oggi sarebbe dannosa e inopportuna. Un cedimento del cambio alle pressioni speculatlve riproporrebbe 11 rischio di una recrudescenza dell'Inflazione. La nostra economia ha vissuto un periodo delicato nel primo semestre dell'85. Preso atto della situazione e intuito 11 calo del dollaro abbiamo svalutato nel luglio scorso. Quella intuizione, nel concorrere di altri fattori positivi, ha portato ad una svolta, con Immediati be¬ nefici per la bilancia del pagamenti, che segnerà, un avanzo significativo nell'86. Dobbiamo continuare su questa strada, ci mancherebbe altro che noi svalutassimo. Se poi il franco francese dovesse riallineare vedremo il da farsi sul momento; ma certo non andremo giù con li cambio della lira. Comunque ne sapremo di più dopo 11 vertice del Cinque». Allontanata la bufera sulla lira, ora, ministro, dovrà impegnarsi su un nuovo fronte altrettanto delicato, quello della legge finanziarla all'esame, della Camera. L'Iter è sempre Incerto, l'opposizione del comunisti è dura e all'Interno della maggioranza non regna certo l'armonia. C'è II serio pericolo di un altro mese di esercizio provviso¬ rio. Quali danni potrebbe provocare questa proroga? «Spero fermamente di poter evitare l'esercizio provvl-1 sorio anche in febbraio. Benché 1 decreti di fine anno abbiano anticipato diversi effetti delle più importanti misure previste dalla finanziarla, 11 protrarsi dell'esercizio provvisorio potrebbe comportare un costo ulteriore di oltre 200 miliardi di lire il mese. Ma l'impegno, ribadito nell'ultimo Consiglio di gabinetto, di non andare oltre 11 29 gennaio e di dire no agli emendamenti non concordati dalla maggioranza, è una bella garanzia. Non dispero neppure In un atteggiamento costruttivo del pel». ' L'indebitamento pubblico veleggia sopra I 700 mila miliardi, una cifra record, supe- rlore alla ricchezza nazionale. I risparmiatori sono sem pre più attratti dal Fondi co munì di Investimento e sembrano trascurare I Bot e I Cct. Non è un bel guaio per le casse dell'azienda Italia? «Il rimedio, anche se può sembrare poco originale, non può essere che quello di ri' correre al risparmio degli italiani attraverso la collocazione del titoli di Stato. L'unica alternativa è lo stampare carta moneta, creando inflazione e determinando guai beri maggiori all'azienda Itaila. Ma i risparmiatori chiedono allo Stato sicurezza e rendimenti adeguati ad attività finanziarle concorrenti, sia nazionali che internazionali. Il nostro compito sarà di dare loro la massima sicurezza e trovare la "giusta misura" del rendimenti, come anche le ultime decisioni antlspeculative di giovedì tendo no a ricercare». L'Inflazione non si schioda (ìr11'8,5 per cento; che speranze ci sono per centrare l'obiettivo di un costo della vita nell'86 non superiore al 6 per cento? «L'economia italiana è in buona salute e la difesa del cambio, oltre a migliorare 1 conti con l'estero, contribuirà al calo dell'inflazione. La flessione del costi in lire del prodotti importati si sta riflettendo positivamente sui prezzi all'ingrosso. L'obiettivo di contenimento della crescita dei prezzi al consumo indicato dal governo nel 9 per cento nell'86 è realizzabile». Emilio Pucci

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